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Voto: 5.5/10 Titolo originale: Vesper , uscita: 17-08-2022. Regista: Bruno Samper.

Vesper: la recensione del film fanta-ecologista di Buožytė e Samper

17/09/2022 recensione film di Sabrina Crivelli

Eddie Marsan è tra i protagonisti di un'opera visivamente appagante e dal tema intrigante, ma derivativa e troppo superficiale

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Una landa desolata e acquitrinosa, un’adolescente avvolta in vestiti logori scava in fango e terriccio alla ricerca di cibo. Si apre così Veper, film scritto e diretto a quattro mani da Kristina Buožytė (ABCs of Death 2: K is for Knell) e Bruno Samper, i quali non lesinano riferimenti all’ormai consolidato immaginario distopico in una sua rivisitazione ecologista.

Tuttavia, se il fascino delle atmosfere è tangibile sin dai primi fotogrammi, i due registi – che avevano già lavorato insieme alle sceneggiature di ABCs of Death 2: K is for Knell e Aurora, diretti però solo dalla Buožytė – sono incapaci di dare maggiore consistenza e coerenza a quella che si limita ad essere più che altro una silloge di suggestioni inquietanti e fascinose.

La trama di Vesper si basa su convenzioni di genere ormai sedimentate da tempo, e a dirla tutta un po’ ritrite. Protagonista è una ragazzina, la Vesper del titolo (Raffiella Chapman), che cerca di sopravvivere in un mondo ostile dove il cibo scarseggia e le risorse alimentari sono dominio di pochi arroccati nelle cittadelle.

vesper film 2022 posterAl loro esterno, i superstiti barattano quello che hanno per semi e combustibili. Intuizione interessante, a causare carestie e fame, in Vesper, non sono stati guerre, olocausti nucleari o condizioni climatiche estreme, ma l’ingegneria genetica che ha portato a creare piante e sementi non fertili, determinando quindi una costante dipendenza verso chi ne controlla la produzione.

Va riconosciuto al duo Buožytė e Samper – almeno nel loro ruolo di sceneggiatori – il merito di aver esplorato il messaggio ecologista (ingrediente almeno secondario in ogni sci-fi recente che si rispetti) da una prospettiva inedita.

Vesper, che incarna il prototipo della giovane eroina combattiva e geniale, non si dà per vinta. Porta avanti esperimenti biogenetici in un laboratorio improvvisato nella baracca di legno in cui abita con il padre, Darius (Richard Brake), costretto a letto e attaccato a un respiratore che ricorda l’estetica dei macchinari cronenberghiani.

Tuttavia, Darius non abbandona mai la figlia: la sua coscienza viene proiettata in un drone fluttuante che la segue come un’ombra e le impartisce paterni consigli. Curiosamente, come per il suddetto respiratore, anche la testa metallica con tanto di stilizzato sorriso dipinto – mantenuta sospesa a mezz’aria da un generatore di energia – cela un interno organico che rimanda nuovamente alle tecnologie biomorfe proprie del cinema di David Cronenberg (viste in eXistenz e nel più recente Crimes of the Future).

A completare la componente tecnologica sono poi gli strumenti utilizzati da Vesper per le sue ricerche biogenetiche, tra liquidi cangianti in provette o sacche appese e piante senzienti e auto-illuminanti – che richiamano un po’ la fauna di Avatar, ma su scala ridottissima. Esemplare è la scena in cui la ragazza tenta di sbloccare il patrimonio genetico di un seme ibridandolo con genoma esogeno, la quale si risolve visivamente con il mischiarsi di liquidi in una vaschetta che contiene forme cellulari ingigantite e palpitanti di vita propria. Gli esperimenti scientifici e gli strumenti utilizzati sono lungi dall’essere accurati o verisimili.

Anzi, la descrizione della procedura come il risultato sono semplicistiche e ingenue in maniera quasi infantile, ma il loro fascino visivo è innegabile. La combinazione tra CGI ed effetti pratici è particolarmente riuscita, creando una dimensione futuristica dove elementi sintetici e organici si fondono in una perfetta armonia. Lo stesso vale per le variopinte mutazioni nei paesaggi dominati da specie vegetali sinuose come alghe marine e dalle tinte rosa acceso.

La rappresentazione della dimensione sociale e umana è meno convincente. Appartengono al microcosmo di Vesper, oltre al padre, Jonas (Eddie Marsan) e il gruppo di orfani malnutriti da lui capeggiati e sfruttati (ne vende il sangue in cambio di semi e combustibile). Più volte, il vicino dispotico e subdolo cerca di irretire la giovane protagonista e attirarla nella sua piccola comunità, ma lei si rifiuta fermamente, conservando la sua autonomia.

vesper film 2022Eppure, serpeggia nei loro brevi incontri quella sensazione di pericolo incombente incarnato dall’uomo e orco. Ciò conferisce un’ulteriore sfumatura sinistra che si aggiunge alla vena distopica costituita dall’evanescente dominio delle cittadelle. Tuttavia, il personaggio rimane fin troppo sfumato e ambiguo, quasi fosse devianza morale frutto di un sistema ancora più iniquo, di cui però poco ci è spiegato o mostrato, se non nella pirotecnica scena finale.

Il fragile mondo di Vesper si incrina ulteriormente quando un’astronave precipita nel mezzo della vegetazione. La protagonista trova Camellia (Rosy McEwen), una ragazza della cittadella di poco più grande, priva di sensi e con braccia e gambe ricoperti dai rami di una pianta ematofaga. Ovviamente, la porta in salvo a casa sua. Non riesce invece a soccorrere il padre della sconosciuta, Elias (Edmund Dehn), bloccato nell’abitacolo della navicella.

Vesper e Camellia sono pressoché antitetiche: l’una è maschiaccio, ha capelli corti e indossa abiti informi dai toni spenti. L’altra è estremamente femminile e curata, con lunghi capelli biondi e un vestitino azzurro chiaro. L’antitesi tra le due è  indizio della gerarchia sociale a cui appartengono entrambe. Evidentemente ha una funzione fondamentale nel tratteggiare l’evanescente struttura sociale futurista: Camellia rappresenta praticamente il solo punto di contatto che abbiamo con la cittadella e i suoi abitanti. L’altra faccia della distopia non viene infatti mai mostrata appieno, ma solo descritta in maniera molto vaga.

Del resto, molto di Vesper rimane nebuloso e ci sono diversi dettagli improbabili. Quali sono le premesse che hanno portato al mondo distopico in cui la protagonista vive? (Un paio di righe in sovrimpressione in apertura non sono sufficienti a fornire le giuste premesse.) E poi perché una ragazzina di 13 anni possiede nozioni avanzate nel campo dell’ingegneria genetica e le strumentazioni necessarie- ed è l’unica al di fuori della cittadella?

vesper film 2022Sicuramente il padre gioca un ruolo decisivo, ma è comunque poco plausibile. Anche l’evoluzione psicologica di Vesper e Camellia non sono del tutto lineari: atteggiamenti contraddittori, scelte illogiche e improvvise, per non parlare del rapporto tra loro che diventa stretto in brevissimo tempo, ma si ha la sensazione che sia tutto superficiale e affettato.

In generale, Buožytė e Samper tendono a sovraccaricare il lato drammatico e la tensione, senza però costruire un coinvolgimento emotivo e crescendo adeguati, ma per accumulo di elementi e momenti ad effetto. L’apice viene toccato nell’epilogo che vorrebbe essere un illuminante messaggio di speranza, ma finisce per essere del tutto inconsistente e un po’ grottesco.

Il budget può costituire un limite nella messa in scena di alcune scelte narrative – come il ricreare e mostrare le cittadelle in tutto il loro splendore -, ma non è l’unico problema. Se infatti paragoniamo il film di Buožytė e Samper a omologhi esemplari recenti, primo tra tutti La terra dei Figli del nostro Claudio Cupellini (la recensione), la differenza è immediata: Vesper rimane un film sci-fi che gioca sapientemente sulle atmosfere e sul visivo, ma – nonostante le velleità intimistiche – è incapace di andare oltre alla superficie.

In attesa di capire quando lo vedremo dalle nostre parti, di seguito trovate il teaser trailer internazionale di Vesper: