Voto: 6/10 Titolo originale: Willy's Wonderland , uscita: 12-02-2021. Budget: $5,000,000. Regista: Kevin Lewis.
Willy’s Wonderland: recensione del film horror con gli animatronics killer e Nicolas Cage
29/08/2021 recensione film Willy's Wonderland di William Maga
Kevin Lewis dirige un B-movie low budget senza pretese, che mantiene quello che promette nella sua folle premessa
Un protagonista che non parla mai. Una banda di adolescenti disadattati. Una casa piena di orribili mostri animatronici assassini. Con questo tris in mano, Willy’s Wonderland sarà materiale per leggende o per incubi. Se siete fan degli horror a basso budget come La Casa e La bambola assassina allora non c’è dubbio su come vi sentirete, perché il film scritto da G.O. Parsons e diretto da Kevin Lewis (The Third Nail) sembra proprio un omaggio al cinema di genere degli anni ’80, pur essendo assolutamente moderno nel suo approccio. Con il mondo intero apparentemente fuori controllo, non c’è niente di meglio di una semplice storia del terrore per raggiungere una piccola catarsi.
Guidando attraverso la periferia di Hayesville, un tale (Nicolas Cage) si ritrova con tutte e quattro le gomme bucate e ha così bisogno di un rimorchio. È una soluzione normale, che comporta però un piccolo inconveniente: le riparazioni richiedono contanti e tutto ciò che possiede sono carte di credito. Gli viene quindi proposto di aiutare un uomo d’affari locale, Texas Macadoo (Ric Reitz), in cambio dei fondi per coprire il costo dei lavori e della manodopera.
Il compito in sé è semplice: passare una notte a ripulire la decrepita attività di intrattenimento per bambini di Macadoo, il Willy’s Wonderland. Il lavoro è abbastanza facile – gli vengono forniti tutti i materiali per la pulizia, insieme a un cambio di maglietta e uno snack per la pausa – ma più a lungo il nuovo inserviente spazza e sciacqua, più gli pare di percepire gli occhi dei grossi pupazzi in animatronics su di lui. È solo la sua immaginazione o c’è qualcosa di molto più sinistro in agguato nell’ombra?
Che abbiate visto il trailer o meno, non c’è molto che possa essere spoilerato in Willy’s Wonderland al di fuori di chi riesca a sopravvivere e quanto male alcuni muoiano. Come spiegato nelle note stampa, si tratta di un film horror sulla scia di Killer Klowns from Outer Space, in cui un gruppo di persone si trova di fronte a una situazione ‘insolita’ e deve lottare per sopravvivere. Ciò che distingue veramente il lavoro di Kevin Lewis da tutti gli altri, tuttavia, ciò che lo rende davvero unico e, per chi scrive, totalmente memorabile, è l’inserviente di Nicolas Cage sia per come è tratteggiato che nella performance.
Il suo personaggio non dice mai una parola, un espediente che – inizialmente – sembrerebbe dovuto all’autista del carro attrezzi estremamente loquace, Jed Love (Chris Warner), che non si ferma abbastanza a lungo da permettere a chiunque altro di parlare, ma è qualcosa che invece continua per tutto il tempo. Al di fuori di alcune cose che il pubblico vede, una rapida inquadratura di piastrine appese a uno specchietto retrovisore, per esempio, tutto ciò che riusciamo a capire dell’inserviente è grazie alle sue reazioni fisiche agli eventi. Sta guidando un’auto di grosso calibro con velocità e intensità quando lo incontriamo per la prima volta, si beve una lattina di Punch, si veste di nero e indossa degli stivali. Secondo tutte le stime, non è un uomo con cui bisogna scherzare. E tutto ciò è infatti confermato quando si scontra con il primo animatronic, Ozzie lo struzzo, di cui si sbarazza in modo rapido e silenzioso.
È in questo momento che lo spettatore si rende conto che Willy’s Wonderland non sarà il tipico film horror in cui una vittima ignara cerca disperatamente di sopravvivere. Piuttosto, ciò che Parsons e Kevin Lewis mettono in scena è una commedia dell’orrore sul tipo di Tucker and Dale vs Evil (2010), dove ciò che pensiamo accadrà raramente accade. È qui che lo stesso Nicolas Cage garantisce allora un ulteriore livello di eccitazione al suo ruolo grazie alla sua reputazione coi personaggi sopra le righe. Quell’aura di instabilità, di dubbio, si estende nell’inserviente e poi nella narrazione stessa, permettendo alla sceneggiatura di andare dove vuole, come vuole. E il risultato è gloriosamente assurdo.
Chiaramente, se non siete mai stati spaventati da bambini da qualche animatronics visto in un parco dei divertimenti o in TV, allora questo film non potrà suscitarvi grossi brividi ancestrali. Ma per quelli di voi che invece comprendono le fonti di ispirazione di Willy’s Wonderland e sono rimasti leggermente innervositi ai tempi da quei pupazzoni solo apparentemente simpatici e innocui, questi 89 minuti non potranno che sembrare ‘strani’, visto che ogni membro della ‘gang di Willy la donnola’ viene eliminato con estrema ferocia.
Dando onore al merito, il design di ogni ‘mostro’ ad opera del creature designer Kenneth J. Hall (Puppet Master 5) fonde meravigliosamente la meccanica con il biologico, in modo che ogni animatronic si muova e suoni come ‘previsto’. Possiamo sentire gli ingranaggi che girano, i clic dei movimenti sui binari, mentre parlano. C’è anche una ragionevole quantità di malleabilità, rappresentativa di volti di plastica o, nel caso di Sara la sirena, una testa di mascotte su un corpo umano. Questo genera l’illusione che l’animatronica alimentata dagli spiriti sia un po’ più credibile e la loro morte molto più gratificante. Un plauso anche agli stuntman che hanno reso tangibili i nostri terrori infantili.
Ma non pensate che l’inserviente di Nicolas Cage sia al centro di tutto questo, con l’unico obiettivo del film che giri intorno alla sopravvivenza (che è effettivamente in discussione). Come anticipato, G.O. Parsons getta nella mischia un gruppetto di teenager che sono al contempo foraggio per la macchina dello splatter e fonte di risposte narrative. Questa piccola ciurma, guidata dalla Liv di Emily Tosta (Party of Five), ha i propri piani, che sono un misto tra il voler porre fine alla furia omicida delle creature all’interno del ‘paese delle meraviglie di Willy’ che un rimedio alla noia che impera nelle piccole cittadine americane. Attraverso Liv, in particolare, il pubblico ottiene maggiori informazioni su cosa sta realmente succedendo, mentre i mostri hanno qualcuno a cui dare la caccia oltre allo sventurato inserviente. Attenzione: attivate l’avviso per la fotosensibilità, visto che almeno uno degli attacchi si verifica in una stanza con luci stroboscopiche.
Per tutte le domande a cui Liv non può rispondere, ci pensa la sua tutrice, lo sceriffo Lund (Beth Grant), a integrarle. Lund viene presentata nei primi minuti e ricompare molto più tardi, interpretando la parte che ci aspetteremmo dalle forze dell’ordine in un horror come questo. La 71enne Beth Grant è fantastica, offrendo un’interpretazione complessa come matriarca materna, feroce protettrice e compromesso morale nell’arco del film.
Emily Tosta, invece, ha a che fare sia con la Grant che con Nicolas Cage, incaricata di essere l’adolescente ribelle per l’una e la presunta salvatrice per l’altro. Più di ogni altra cosa, però, Liv mantiene Willy’s Wonderland sul filo del credibile, in quanto è l’unico personaggio quasi bidimensionale. Lund è disposta a fare il minimo per proteggere Hayesville, mentre il novello inserviente non lavora durante le pause, lasciando così alla giovane Liv tutto il lavoro sporco nel mentre.
A volte un B-movie arriva proprio al momento giusto e fa esattamente quello che deve fare: calarci in mezzo a un’avventura delirante. E Willy’s Wonderland offre questo e niente di più. Non è radicato nella cronaca nera, non tratta di revisionismo storico o razzismo, non è focalizzato sul realismo, è completamente e assolutamente una fuga spensierata, che – se approcciata col giusto spirito – saprà regalarvi una serata di puro divertimento idiota.
Di seguito trovate il full trailer italiano di di Willy’s Wonderland, disponibile on demand dal 12 agosto e in DVD e Blu-ray dal 15 settembre:
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Fonte: YouTube