40 cose da sapere su King Arthur – Il potere della spada di Guy Ritchie
09/05/2017 news di Sabrina Crivelli
Tutte le curiosità legate alla peculiare rivisitazione del mito di Re Artù con Charlie Hunnam e Jude Law
Con King Arthur – Il potere della spada / King Arthur: Legend of the Sword (la nostra recensione) Guy Ritchie intende rileggere alla sua maniera le peripezie del giovane Artù, interpretato da Charlie Hunnam (Pacific Rim) durante il suo lungo viaggio verso l’ascesa al trono d’Inghilterra. Antagonista del ragazzo scapestrato e frequentatore di bordelli è il tirannico zio Vortigern (Jude Law), che ha usurpato la corona. Al fianco dei due attori, nella pellicola sceneggiata da Joby Harold, Ritchie stesso e Lionel Wigram, troviamo anche Astrid Bergès-Frisbey, Eric Bana, Djimon Hounsou e Aidan Gillen.
In attesa di vedere sul grande schermo le avventure dei protagonisti della saga bretone rivisitati attraverso l’originale e irriverente prospettiva del regista inglese, trovate di seguito le 40 cose da sapere su King Arthur – Il potere della spada:
1) Hunnam ha dovuto mettere su 10 chili di muscoli per interpretare il protagonista.
2) Ritchie e il suo co-sceneggiatore e co- produttore Wigram hanno mirato a realizzare una rilettura della filmografia di genere fantasy con tenzoni a suon di spade e un tocco di magia, in un’operazione affine a quella da loro compiuta con Operazione U.N.C.L.E. nel 2015.
3) Il duo ha dichiarato di essere stato attratto dal protagonista della saga bretone proprio perché non esiste un’unica versione definitiva del personaggio nella filmografia a lui dedicata.
4) Volevando inoltre differenziarsi dai fantasy epici ambientati nelle sconfinate lande rurali e hanno quindi deciso di girare una buona parte delle sequenze di King Arthur in un territorio urbano, a Londinium, ossia l’insediamento situato dove ora si trova la moderna capitale, fondata dai romani nel 43 D.C.
5) Al contempo la storia si svolge però in una realtà “fiabesca” pervasa dalla magia, come negli originali libreschi, e non sussiste quindi nessun riferimento a uno specifico periodo della storia umana.
6) La narrazione si concentra in particolar modo sul percorso di Re Artù, partendo da povero cittadino comune a sovrano, nonché su cosa sia accaduto nel momento di passaggio tra l’estrazione della Spada nella Roccia e l’incoronamento. Dunque non viene trattata la Tavola Rotonda, o le vicende di Lancillotto e Ginevra, ancor meno la ricerca del Santo Graal.
7) Originariamente intitolato Knights of the Roundtable: King Arthur, il film è stato concepito dallo sceneggiatore Joby Harold come il primo di una serie incentrata sulle origini dei protagonisti della saga di Camelot e dopo il sovrano dovrebbero seguire i capitoli relativi a Lancillotto e Merlino.
8) Wigram, d’altro canto, è stato piuttosto cauto nel parlare del futuro, affermando: “Non credo che prenderemo quella direzione, dacché le cose cambiano … Vedremo cosa succede, abbiamo girato il primo film – ma se avremo abbastanza fortuna da realizzarne altri, saranno leggermente diversi, anche se si baseranno ancora sulla stessa idea: dare a ciascuno il proprio percorso individuale e incontrare nel corso della pellicola i nostri personaggi principali in versione leggermente diversa dalla storia originale e reinventandoli auspicabilmente in modo divertente”.
9) Il film offre anche una diversa prospettiva sulla magia e, in effetti, i Maghi, come vengono chiamati, hanno un ruolo importante nella narrazione del film. Lo sceneggiatore ha spiegato: “Piuttosto che uno stregone, ossia Merlino, abbiamo una genìa di persone magiche che chiamiamo Maghi, da cui Merlino discende. Questo ci ha dato più materiale con cui lavorare, più spazio”. Anche il villain, Vortigern, possiede poteri magici.
10) Il mago Merlino, sebbene venga nominato in più frangenti, non compare mai.
11) Eric Bana veste i panni di Uther Pendragon, padre del protagonista. In questa versione della leggenda, è lui stesso a diventare la roccia in cui la spada resta intrappolata in attesa di chi saprà estrarla.
12) Aidan Gillen (Il Trono di Spade) è conosciuto con il nome di Goosefat Bill (ossia Bill “Grasso d’oca”), dovuto alla sua abilità di sgusciare via dalle situazioni pericolose e dalle prigioni.
13) Djimon Hounsou è Sir Bedivere, un cavaliere che è stato fedele a Uther e ha atteso per decenni la comparsa del suo vero erede. È un vecchio e saggio braccio destro.
14) L’attore ha rivelato che King Arthur si concentra su quella parte della leggenda in cui i cavalieri della Tavola Rotonda si sono uniti per la prima volta, permettendo così di rendere re Artù quello che noi tutti conosciamo.
15) Il cast ha avuto un impatto subito piuttosto forte con la produzione. Come Hunnam ha raccontato: “Guy [Ritchie] aveva questa strana idea di prendersi un pomeriggio libero prima di iniziare a lavorare davvero e poi girare tutto il film in quattro ore. Due o tre telecamere all’interno di una stanza tutta nera. Abbiamo girato l’intero film, ecco dove ci siamo incontrati la prima volta. E’ qui che la maggior parte del cast si è conosciuta. Era un battesimo del fuoco. Un’esperienza energetica e capace di suscitare ansia”.
16) Hunnam si è spaccato un sopracciglio mentre stava girando una sequenza d’azione.
17) Le ultime tre settimane di riprese sono state quasi interamente caratterizzate da sequenze action.
18) I set per le riprese in esterni sono stati progettati per ospitare scene d’azione altamente mobili, in modo da poter seguire gli attori lungo le strade e gli angoli tortuosi di Londinium.
19) I produttori hanno anche riutilizzato una gigante cava di roccia a grandezza naturale, costruita per il set dei Pinewood di Tarzan.
20) E’ stato ricreato un ponte da 91 metri per consentire agli attori e agli stuntmen di passarvi sopra coi cavalli al galoppo.
21) La progettista Gemma Jackson, che ha lavorato alle prime tre stagioni di Il Trono di Spade, ha dichiarato di voler realizzare per il Regno Unito quello che Il Signore degli Anelli ha fatto per la Nuova Zelanda.
22) Ritchie non dirige interamente attenendosi alla sceneggiatura, approccio che in un primo momento ha rappresentato per Hunnam una difficoltà, abituato com’era ad anni di lavoro all’interno del rigido e metodico mondo televisivo (Sons of Anarchy). Tuttavia, è stato anche molto liberatorio, secondo quanto da lui stesso dichiarato: “Guy ha una sorta di incapacità a visualizzare del tutto o a capire o addirittura a lasciarsi entusiasmare da una scena prima di giungere effettivamente al giorno [delle riprese], sul set, coi costumi mentre viene realizzata. A volte siamo andati all’estremità opposta di quello che c’era scritto sulla pagina [del copione]”.
23) I costumi più sfarzosi di Vortigern sono pieni di dettagli sontuosi, ma Law voleva assicurarsi che il suo personaggio non risultasse effemminato. Riferendosi a uno dei suoi costumi più elaborati, la costumista Annie Symons ha spiegato: “È così potente perché è il Re ed è l’unico che possa indossare il bianco, pertanto lo fa … Sa come usare nel modo giusto lo sfarzo”.
24) Al contrario, nei suoi “abiti da civile”, Law “assomiglia a un boss della mafia”, con vestiti perfettamente immacolati e ordinati.
25) La Symons ha nascosto piccoli emblemi e immagini di querce e ghiande nei costumi dei buoni, che simboleggino il loro buon cuore e il cuore dell’Inghilterra.
26) La Maga Gwynevere è un personaggio mistico, che è “del popolo e dell’aria”. È insieme una figura d’azione e spirituale e in parte una nobildonna di corte, capace di comunicare con gli animali.
27) Per i costumi che risalgono all’era utheriana, la Symons ha scelto colori ricchi che ricordano le rilegature in pelle dei libri e le vetrate colorate. Voleva evocare un senso di antichità e di erudizione. Al contrario, il regno di Vortigern è pieno di colori freddi e striati, legati a un immaginario più meccanico e ingegneristico.
28) La costumista ha raccontato che Ritchie voleva che fosse ben delineata la “virilità” di Artù e voleva che possedesse un pizzico di spavalderia. Doveva quindi equilibrare un look storicamente credibile ma al contempo attraente per il gusto contemporaneo.
29) Il team creativo ha inventato persino una lingua composta da caratteri runici, che viene utilizzata in tutto il film ed è anche incisa sulla lama di Excalibur.
30) Ritchie e il maestro d’armi Tim Wildgoose non volevano che Excalibur fosse un’arma appariscente, come spesso è stata precedentemente mostrata; al contrario desideravano che fosse sottile ed elegante. Inoltre Wigram ha rivelato che possiede numerose e divertenti qualità magiche, mostrate via via nel corso dello svolgimento.
31) Compaiono ‘elefanti più grandi di un campo di calcio e serpenti delle dimensioni di un treno della metropolitana”.
32) L’ex calciatore David Beckham fa un cameo, ma non sarà facilissimo riconoscerlo …
33) Viene menzionata la Dama del Lago.
34) Il film è stato girato interamente in Gran Bretagna, tra Galles e Scozia e nei teatri Warner a Leavesden.
35) Hunnam, che è nato a Newcastle, da anni recita con accento americano. Per il ruolo ha optato per una via di mezzo abbastanza moderna, ‘tra l’accento snob di Vortigern e il modo di parlare della sua gang’. Ovviamente col doppiaggio queste sfumature si perdono …
36) La sala del trono di Camelot è ispirata all’antico palazzo di Sigiriya, nello Sri Lanka, le cui rovine si trovano in cima a una roccia di granito.
37) Le Sirene hanno un ruolo importantissimo e sono legate a Vortigern.
38) La Londinium che vediamo è multirazziale e multiculturale, come la Londra odierna. Per gli abiti degli abitanti i costumisti si sono ispirati ai disegni delle stoffe giapponesi, cinesi, turche e africane.
39) Il look delle guardie di Vortigern, che indossano maschere di cuoio nere, è ispirato agli scarafaggi, ‘insetti lucidi e resistenti che invadono le strade’.
40) Excalibur è stata realizzata dal lavoro congiunto di 8/9 persone, ciascuna al lavoro su una sua diversa parte, dall’elsa al fodero. Ne sono state create 40 copie, 10 di metallo e 30 di gomma.
Di seguito trovate il trailer ufficiale di King Arthur: Il Potere della Spada, nei cinema dal 10 maggio:
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