Ema | La recensione del film di Pablo Larraín (Venezia 76)
Il regista cileno si conferma una delle cineprese più solide del cinema contemporaneo, capace di padroneggiare effetti visivi à la Gaspar Noé (ma senza 'effetto nausea') e storie dal sapore almodovariano, ma prive del retrogusto amaro della sconfitta
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