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Voto: 4.5/10 Titolo originale: Altered Carbon , uscita: 02-02-2018. Stagioni: 2.

Altered Carbon (stagione 2) | La recensione della serie Netflix su Takeshi Kovacs

29/02/2020 recensione serie tv di William Maga

Il protagonista cambia custodia con l'arrivo di Anthony Mackie, ma il potenziale allegorico dei romanzi di Richard K. Morgan viene solo minimamente sfruttato a fronte di una formula consolidata e semplificata

altered carbon 2 serie 2020 anthony mackie

Godere appieno di Altered Carbon di Netflix richiede una certa gestione delle aspettative, ed è ancora più vero per la seconda stagione della serie sci-fi ambientata 300 anni nel futuro che per la prima, uscita ormai due anni fa (la recensione). Intendiamoci, la stagione di debutto è stata avvincente, introducendo al grande pubblico il cupo e rabbioso Takeshi Kovacs. Come figura centrale di un prodotto in cui l’identità umana è legata a una coscienza ‘digitalizzabile’ e ‘scaricabile’ e non è più legata a una forma fisica, la faccia stessa di Kovacs è soggetta a cambiare quindi piuttosto letteralmente col passare delle stagioni.

L’ultima volta lo avevamo infatti visto nel corpo di un burbero e violento detective interpretato da Joel Kinnaman (The Killing). In questi 8 nuovi episodi, è invece Anthony Mackie (meglio conosciuto come Falcon nel Marvel Cinematic Universe) a dar vita a una versione più carismatica e affabile del temibile ‘ultimo degli Spedi’, presunto unico sopravvissuto di una fazione guerriera fondata – e addestrata – da una ribelle nota come Quellcrist Falconer (Renée Elise Goldsberry). Se Kovacs è una vera leggenda, il mito di Falconer incombe come di eroe per alcuni, come terrorista per altri. Ed è l’Euridice dell’Orfeo di Kovacs, la donna che lui ama al punto da inseguirla attraverso il tempo e i pianeti della galassia.

altered carbon 2 poster 2020E qui è dove ci lasciava la prima stagione di Altered Carbon.

La seconda trasporta Kovacs da Bay City su Harlan, mondo natio degli Spedi e luogo che il protagonista sperava di non rivedere mai più, dopo l’ineludibile richiesta (altrimenti nota come ‘ordine’, grazie all’intraprendente cacciatrice di taglie Trepp, interpretata da Simone Missick) di un altro membro della classe ultra facoltosa conosciuta come Mat (così chiamata in onore della longeva figura biblica di Matusalemme), il quale afferma di sapere come Takeshi Kovacs possa ritrovare Quellcrist.

Il lavoro va quasi immediatamente storto, e ancora una volta Kovacs diventa un ricercato, rendendo la vicenda una versione leggermente modificata dello stesso tipo di caso a orologeria in cui l’antieroe era già stato coinvolto in precedenza. E la nuova odissea richiederà naturalmente una quantità impensabile di pugni, calci e capriole all’indietro sui muri, intervallati da molte rimuginazioni e risposte ad effetto.

Gli spettatori che non hanno familiarità con la trilogia di romanzi scritta da Richard K. Morgan potrebbero aver approcciato la prima stagione di Altered Carbon aspettandosi un tipo di fantascienza cyberpunk alla Matrix immersa in scenari alla Blade Runner, dove tecnologia e filosofia esistenziale si incontrano e generano una serie TV.

Facile quindi immaginare la loro sorpresa, e forse anche la delusione, nello scoprire che la creatrice della serie di Netflix, Laeta Kalogridis, ha trasformato la storia in qualcosa di molto più semplice e potabile per lo streaming casalingo, un racconto pulp futuristico neo-noir guidato dall’azione. Il fatto che la versione televisiva di Altered Carbon differisca dai libri è però probabilmente una buona cosa dopotutto; la posizione transfobica dello scrittore dovrebbe placare i sostenitori dei diritti dei transessuali, quindi una certa separazione tra la creazione originale e la serie …. potrebbe essere utile?

Se non altro, si dovrebbe notare l’ironia in affermazioni così opinabili provenienti dalla stessa persona che ha concepito l’idea di legare le identità individuali a un dispositivo chiamato ‘pila corticale’ e non a un particolare genere assegnato. La carne e le ossa di un essere umano sono ora semplicemente conosciute come ‘custodia’, che è semplicemente non-permanente, addirittura intercambiabile se puoi permetterti di continuare a comprarne una nuova. Senza spoilerare nulla, la season premiere della stagione 2 di Altered Carbon – intitolata La donna fantasma – fa una mossa che potrebbe essere interpretata come un plauso al lavoro di Richard K. Morgan da parte di Laeta Kalogridis e della nuova showrunner Alison Schapker.

Quest’ultima aveva infatti il compito non invidiabile di riportare nella serie alcuni personaggi familiari al pubblico, reintroducendoli però senza far sembrare la storia troppo simile a una ricostruzione di percorsi già esplorati. Il problema di fondo è che, pur pescando dal secondo e – specialmente – dal terzo libro, Angeli spezzati e Il ritorno delle furie, un certo grado di rivisitazione era inevitabile. Se è vero che viene approfondita la mitologia e la storia di Harlan, da considerarsi ora un mondo familiare per chi guarda (pure troppo forse …), è l’aggiunta di Simone Missick al cast ad alterare positivamente la chimica, principalmente grazie alla personalità vincente dell’attrice e alla sua grande compatibilità col Takeshi Kovacs di Anthony Mackie.

altered carbon 2 serie 2020Recita nei nuovi episodi nella parte interpretata da Martha Higareda nella prima stagione di Altered Carbon, quella della detective di Bay City Kristin Ortega, la donna che si univa a Joel Kinnaman a causa di una precedente relazione con l’occupante della ‘custodia’ originale.

Altered Carbon ci tiene comunque a riesaminare costantemente le implicazioni che la rimozione della mortalità dalla grande equazione della vita ha sul significato di umanità.

Questi 8 episodi, che si muovono a passo spedito, briosi e liberi dai vincoli di dover spiegare tutto ai neofiti, suggeriscono la possibilità che questa stagione abbia come parabola principale la storia e il mito umani; nello specifico, come la prima sia facilmente corrotta e modificata dai vincitori, che lo modellano per adattarla ai propri scopi e piani e in che modo la seconda impedisca invece agli esseri viventi al centro della vicenda di trovare veramente la verità e la pace, e come infine la prospettiva del conquistatore non riesca a tener conto di antichi crimini che si ripresentano in cerca di una punizione.

La governatrice affamata di potere Danica Harlan (Lela Loren) incarna emblematicamente questa prospettiva, e la sua intrigante performance da dark lady può suscitare in chi guarda immediata simpatia o causare rabbia ogni volta che appare in scena. Dato che è evidentemente una dei cattivi della seconda stagione, la seconda reazione non toglie nulla al divertimento; inoltre, il villain principale che catalizza l’attenzione è un comandante delle operazioni speciali, il colonnello Ivan Carrera (Torben Liebrecht), che ha rapporti d’affari con Kovacs.

La scelta in questi otto nuovi episodi di Altered Carbon di concentrarsi soprattutto sull’eroina incarnata da Renée Elise Goldsberry era quasi sicuramente il motivo principale per cui in molti saranno entusiasti di calarsi nuovamente in questo mondo, dal momento che Quell, precedentemente vista solo attraverso i flashback, è diventata uno dei personaggi più affascinanti della serie. Non solo è apparentemente inconquistabile, ma è al centro di alcune delle migliori coreografie di combattimento dello show. E qui i suoi fan hanno inoltre modo di approfondire molto di più del personaggio e delle sue capacità.

L’affascinante aiutante di Kovacs, l’I.A. Edgar Poe (Chris Conner), già capace di rubare la scena nel 2018, conferma la medesima qualità ora, anche se alcuni elementi della sua sottotrama appaiono inutilmente manipolativi sul versante emotivo, mostrando la consapevolezza degli sceneggiatori di Altered Carbon di quanto sia tra i favoriti dagli appassionati. L’aggiunta di una seconda Intelligenza Artificiale ​​di nome Dig 301 (Dina Shihabi) accentua questo sentimento, sebbene la Shihabi e Conner formano un’accoppiata ammaliante insieme.

altered carbon 2 netflixIl fanservice non è sempre una cosa negativa però. L’accoglienza positiva riservata a Will Yun Lee, il corpo originale occupato dal Takeshi Kovacs ungherese-giapponese, garantisce ora all’attore un minutaggio maggiore sullo schermo e un ruolo ampliato, anche se ciò che lo script sceglie in fin dei conti di fare con lui e il suo ruolo potrebbe lasciare qualche spettatore con l’amaro in bocca circa il suo effettivo valore.

Dopo le vaghe rimostranze di due anni fa, la seconda stagione Altered Carbon sceglie anche di attenuare un po’ le allusioni sessuali voyeuristiche e le dosi di violenza (peraltro rispettando il romanzo originale in tal senso …), continuando a inserirle ma senza esagerazioni inutilmente eccessive. Allo stesso tempo, purtroppo, la storia stessa è in qualche modo declassata da allegorica e provocatoria disamina del ruolo che la mortalità gioca nel definire la nostra umanità a una sottospecie di soap opera meno seriosa con molti di scontri corpo a corpo e sanguinamenti gratuiti – molti dei quali accadono nella season premiere. Tuttavia, una volta superata la prima ora, gli episodi successivi sono un crescendo, vicini per qualità a quelli della prima stagione, merito della presenza scenica di Anthony Mackie e degli altissimi valori della produzione, che la rendono un prodotto con pochi rivali a livello visivo.

In ogni caso, se questo round dovesse deludere, resta comunque la quasi certezza (non assoluta, visti i costi enormi di realizzazione) che Altered Carbon potrà semplicemente infilarsi in una nuova ‘custodia’ per la prossima storia, si spera meno derivativa, a meno che Netflix non decida di ricordarci che, nonostante tutto, nessuna serie è immortale.

Di seguito trovate il full trailer italiano della seconda stagione di Altered Carbon, nel catalogo di Netflix dal 27 febbraio: