Voto: 7/10 Titolo originale: Captain Power and the Soldiers of the Future , uscita: 20-09-1987. Stagioni: 2.
Dossier: Capitan Power e i combattenti del futuro, serie interattiva e incerta
07/01/2019 recensione serie tv Captain Power and the Soldiers of the Future di Redazione Il Cineocchio
Riscopriamo lo sperimentale e poco compreso show sci-fi sceneggiato da J. Michael Straczynski, andato in onda per una sola stagione a fine anni '80
Se l’episodio / film Black Mirror: Bandersnatch (la recensione) ha recentemente fatto parlare molto di sé, forse qualcuno ricorderà Capitan Power e i combattenti del futuro (Captain Power and the Soldiers of the Future), serie televisiva di fantascienza / azione in 22 episodi di produzione canadese-americana del 1987-88 (in Italia trasmessa da Odeon TV), divenuta nota anche – o soprattutto – per l’incredibile a avanguardistica fusione tra recitazione live action e animazione basata su immagini generate al computer.
La Mattel poi produsse nello stesso periodo una linea di giocattoli apposita e durante ciascuno episodio era previsto un segmento che includeva materiale audio e video capace di interagire direttamente coi relativi giochi.
Prodotta dal Landmark Entertainment Group, venne creata da Gary Goddard e Anthony “Tony” Christopher (ma nessuno dei dei due si occupò mai effettivamente delle sceneggiature di nessuno dei racconti) e sviluppata da Marc Scott Zicree, con J. Michael Straczynski (fumettista ma anche autore per la televisione e il cinema) diventato capo sceneggiatore de facto.
La trama portava gli spettatori sulla Terra del XXII secolo, al termine delle Metal Wars, una sanguinosa rivolta cibernetica che aveva portato alla completa sottomissione della razza umana da parte di macchine altamente intelligenti. Il Capitano Jonathan Power (Tim Dunigan) e un piccolo gruppo di guerriglieri / soldati, chiamati “I combattenti del futuro” appunto, si oppongono però ancora con tutte le loro forze alla situazione, nel tentativo utopico di ribaltare lo sconfortante status quo.
Ripercorriamo ora alcune delle particolarità e dei retroscena che hanno accompagnato il telefilm:
– Ogni episodio è costato circa 1 milione di dollari.
– La serie era stata strettamente pianificata in modo da essere completamente legata alla relativa linea creata dalla Mattel. I giocattoli consistevano nelle action figure di tutti i personaggi principali più i veicoli di Capitan Power e del cattivo Lord Dread (impersonato da David Hemblen). I fianchi delle astronavi avevano la capacità di ricevere i segnali a infrarossi dai pannelli luminosi posti su quelle nemiche e quindi mettere a segno i colpi, oltre naturalmente a ricevere loro stesse eventuali danni dal fuoco nemico. Quando un giocatore metteva a segno abbastanza danni simulati, la calotta si apriva eiettando il personaggio contenuto all’interno.
Vennero pensati anche episodi animati crossover confezionati assieme alle astronavi da combattimento elettroniche che avevano la stessa abilità. Nonostante questa eccezionale interattività, la serie tuttavia risultò alla lunga troppo costosa per continuarne la produzione, e con il calo delle vendite dei giocattoli sia lo show che i giochi di Capitan Power e i combattenti del futuro vennero alla fine cancellati.
– Gli elementi dal vivo vennero girati lungo un periodo di sei mesi tra giugno e dicembre del 1987. A parte una settimana di lavoro in loco, tutto il girato si svolse dentro un grande e vecchio edificio nella parte occidentale di Toronto, che era un deposito di autobus. Non solo i set vennero costruiti proprio lì, ma anche il lavoro sulle miniature. Secondo gli attori, in estate il caldo fu insopportabile (i membri della troupe dovevano stare pronti tra una ripresa e l’altra con secchi di ghiaccio e asciugamani bagnati), mentre in inverno fu il gelo a farla da padrone.
– Capitan Power e i combattenti del futuro è stata la prima serie TV ad integrare live action, CGI ed effetti digitali. Tutti gli effetti digitali vennero creati in una suite di montaggio ben prima che fossero inventati gli strumenti di compositing digitale. Per l’intera prima stagione e per tutti i livelli di VFX vennero usati lo standard di registrazione a 1 pollice standard e ‘improvvisazione creativa’. Quando ci si dimenticava del green screen sul set, veniva eseguito il rotoscoping manuale nella suite di editing online utilizzando una fotocamera grafica in bianco e nero, pezzettini di carta bianca e bianchetto per creare le maschere necessarie. Tempistica media per realizzare un effetto? 3 ore e mezza.
– Gli “impulsi” utilizzati per aggiungere o eliminare punti / danni dai giocattoli interattivi vennero creati mescolando varie frequenze pulsanti dal nero al bianco negli sfondi, nelle nuvole, nelle fiamme, nelle esplosioni e nel caos generale.
Era divertente mescolare impulsi per un punteggio favorevole (danni arrecati) fino a quando qualcosa capace di distrarre stava per iniziare, quindi passare a quel punto a impulsi di punteggio sfavorevoli (danni subiti) per ‘risucchiare’ punti dai giocattoli. Tutto aveva luogo nella suite online come ultimo livello del processo di compositing dei VFX.
– Ha generato una serie a fumetti omonima, pubblicata dalla Continuity Comics nel 1988-1989, illustrata da Neal Adams con storie di J. Michael Straczynski.
– C’è anche l’omonimo videogioco della Box Office Software, distribuito nel 1987 per PC e nel 1988 per Commodore 64.
– Capitan Power e i combattenti del futuro cercò di piacere sia a un pubblico di bambini che agli adulti, con la sua trama oscura e post-apocalittica che mostrava le conseguenze di una guerra nucleare e conteneva allegorie su argomenti come il nazismo o allusioni a carattere sessuale e moderate imprecazioni. Tuttavia, questa ambivalenza, ne determinò la rovina.
Venne infatti visto come un prodotto troppo violento per i più piccoli a causa dei suoi giocattoli che portavano a sparare verso la televisione e alla durezza delle immagini degli episodi. Dall’altro lato, gli aspetti meno maturi, come il titolo stesso, allontanarono in partenza i più grandi.
Altri fattori che contribuirono al fallimento dello spettacolo inclusero ovviamente gli alti costi di produzione rispetto a un normale cartone animato e la resa non proprio esaltante dell’interattività tra schermo e giocattoli.
Inoltre, anche la scelta della rete – almeno negli Stati Uniti – di trasmettere gli episodi in momenti sfavorevoli della giornata non aiutò la causa, contribuendo con gli ascolti bassi a spingere per la cancellazione prematura (in alcune zone finì per essere diffuso alle 5.00/6.00 del mattino di domenica …).
– Jessica Steen – l’attrice canadese interprete del Caporale Jennifer “Pilota” Chase – decise di non tornare nel ruolo per l’eventuale seconda stagione, optando piuttosto per altri progetti e rinfacciando la negatività dell’ambientazione post-apocalittica della serie. Gary Goddard, deluso da questa scelta, optò quindi per ‘uccidere’ Pilota nel season finale, ma di concedere al personaggio un’uscita di scena potente (la donna di sacrifica difendendo eroicamente la base dal temibile Blastarr il giorno di Natale in Captain Power: Soldiers of the Future: Retribution).
– Gary Goddard, che aveva lavorato per la Mattel per anni, si stava occupando dello sviluppo dello show quando fu assunto per dirigere l’adattamento cinematografico I dominatori dell’universo (Masters of the Universe), uscito nel 1987.
– Mente era ancora in onda, la Pepsi organizzò in America un concorso per promuovere Capitan Power e i combattenti del futuro: chiunque avesse raccolto tutte le lettere che andavano a formare la parola POWER sotto i tappi delle bottiglie di Pepsi e di 7Up, avrebbe vinto un PowerJet XT-7.
– La seconda stagione – le cui sceneggiature erano pronte, ma abbandonata – avrebbe dovuto concentrarsi su Capitan Power che decideva di trascurare i suoi doveri e lasciava la leadership della squadra, ossessionato dal dover uccidere Lord Dread e su Locker, che li aveva traditi, e dal voler vendicare la morte di Pilota. Il Maggiore Matthew “Hawk” Masterson (Peter MacNeill) avrebbe assunto il comando, mentre Power discendeva in una spirale di vendetta.
La stagione 2 di Capitan Power e i combattenti del futuro avrebbe visto anche l’introduzione di alcuni nuovi personaggi, ovvero Chris “Ranger” O’Connor, una donna che sarebbe diventata l’interesse amoroso del Tenente Michael “Tank” Ellis (Sven-Ole Thorsen) e Chip “TNT” Morrow, un soldato apparso nella prima stagione sotto il nome di Andy Jackson.
Di seguito la intro originale di Capitan Power e i combattenti del futuro:
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