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Voto: 7/10 Titolo originale: On the Air , uscita: 20-06-1992. Stagioni: 2.

Dossier | Un catastrofico successo (On the Air): la serie dimenticata di David Lynch

15/04/2020 recensione serie tv di Sabrina Crivelli

Nel 1992, subito dopo Twin Peaks, il regista tornò a lavorare col fido Mark Frost a una sitcom satirica e folle per la ABC, ma i tempi non erano ancora maturi

Un catastrofico successo (On the Air) serie lynch

Con l’anniversario di I segreti di Twin Peaks (la recensione dell’episodio pilota), si è tornati recentemente a parlare di David Lynch e delle sue visionarie opere per il piccolo e grande schermo e in parecchi sono stati colti da rinnovato interesse verso la sua opera, o semplicemente sono ora curiosi di esplorare a fondo i folli parti della sua mente visionaria e geniale. A tal proposito, non molti lo conosceranno o se ne ricorderanno, ma c’è un gioiellino tutto da (ri)scoprire: Un catastrofico successo (On the Air) su cui il filmmaker di Missoula tornò a collaborare proprio con il co-creatore di Twin Peaks, Mark Frost, qualche tempo dopo la fine di quella appagante esperienza. Serie all’insegna del nonsense prodotta per la ABC, ebbe purtroppo un destino sventurato da praticamente subito, almeno in termini di popolarità (il titolo italiano in tal senso non è propriamente veritiero …).

Un catastrofico successo- David Lynch -1Infatti, dei 7 episodi prodotti in totale, solo i primi tre furono effettivamente trasmessi. Poi, fu interrotta d’improvviso. Nello specifico, lo show vide la luce nell’estate del 1992, tra il 20 giugno e il 2 luglio, quando le tre brevi puntate (25 minuti ciascuna) andarono in onda in prima serata sulla ABC. Quindi la brusca e inspiegabile interruzione.

Che l’emittente abbia cambiato idea a metà del percorso per motivi di ascolti bassi o di lamentele da parte del pubblico? Ciò non impedì comunque l’acquisizione del prodotto da parte di alcuni distributori internazionali, anche italiani, tanto che tutti gli episodi di Un catastrofico successo (On the Air) furono doppiati e trasmessi regolarmente prima nel 1994 su TMC, poi l’anno successivo su Italia1. Da allora se ne sono tuttavia perse irrimediabilmente le tracce.

La repentina interruzione della messa in onda in patria non è certo l’unico aspetto singolare riguardante Un catastrofico successo (On the Air). La prima stagione infatti è decisamente più breve della media, soprattutto se pensiamo che stiamo parlando di una sitcom. Inoltre – e soprattutto – ogni puntata è bizzarra e inquietante esattamente come ci aspetteremmo da qualcosa che proviene dal genio folle di David Lynch. Forse per questo, per la sua fama misteriosa, o la sua rarità, ha suscitato nel tempo la curiosità dei cultori del regista americano, ma è una piccola perla da riscoprire anche per chi finora era del tutto all’oscuro della sua esistenza.

Facciamo anzitutto un passo indietro. Di che cosa parla? Un catastrofico successo (On the Air) è ambientata nel passato, nello specifico negli anni ’50, nel caotico dietro le quinte di un presunto spettacolo di varietà, intitolato inizialmente “The Lester Guy Show“, che tra mille peripezie la Zoblotnick Broadcasting Company (o ZBC) sta cercando di produrre.

Sin da principio si susseguono contrattempi d’ogni tipo, fino a portare addirittura l’inesperta – e non proprio sveglissima – Betty Hudson (incarnata da Marla Rubinoff, doppiata in Italia da Ilaria Stagni) a sostituire sotto le luci della ribalta e prendere il posto del protagonista designato in principio. D’altra parte, dopo una serie di farseschi contrattempi, lo show viene ripetutamente ripensato, fino a essere tramuta in “The Betty Hudson Show With Lester Guy“, con evidente sommo scoramento di Lester Guy (interpretato da Ian Buchanan già nel cast di Twin Peaks e doppiato da Luigi la Monica). D’altronde, il fine di tutto è uno solo: portare a casa il risultato – e la trasmissione, costi quel che costi.

Un catastrofico successo- David Lynch -2Vista così sembra quasi una sorta di antecedente a stelle e strisce del nostro Boris. Eppure c’è una notevole differenza di base. Un catastrofico successo (On the Air) non è solo una comedy seriale meta-televisiva (nel cast figura anche Mel Ferrer), ma anche uno straniante viaggio in una realtà surreale e grottesca, in puro stile David Lynch. Qui, un dirigente arrabbiato può letteralmente sputare fuoco dalla cornetta del telefono.

Oppure, una pletora attori, produttori, manager e tecnici in preda alla follia cercano di sopravvivere nel duro e competitivo mondo della televisione, mentre buona parte delle scenografie e degli oggetti di scena crollano sui set, un attore viene impiccato durante la diretta, un altro è messo fuori gioco da un finto palo della luce che gli crolla in testa e così via. E ognuno di loro mostra le proprie assurde fobie, monomanie, ambizioni e rivalse, dando adito a una ‘commedia umana’ che spesso devia nel totalmente weird.

In altre parole, immaginate che David Lynch abbia lavorato a una propria stravagante versione di 30 Rock, riflettendo anche lui sulle dinamiche dell’ascesa casuale di una stella del piccolo schermo che sostituisce l’originaria star dello show (a cui alla fine viene dato il suo nome). Curioso è il fatto che un prodotto simile sia stato acquisito, peraltro per la prima serata, dalla ABC. Non possiamo non chiederci: ‘Com’è possibile che sia successo?’.

È un è po’ come se un assurdo show scritto e diretto da Lars von Trier fosse andato in onda in prima serata dopo Modern Family su Fox Life, o se una qualche horror comedy di David Cronenberg ambientata su un set televisivo fosse stata trasmessa sulla Rai insieme a Don Matteo. C’è da dire che anche il modo in cui la rete, di punto in bianco, decise di tagliarla dal palinsesto, nonostante la nomea di David Lynch e di Twin Peaks, è altrettanto singolare. Che si siano svegliati una mattina e resi conto dell’errore di valutazione? O fu solo una questione di share?

Un catastrofico successo (On the Air) serie lynch posterDavid Lynch stesso ai tempi commentò ciò che era accaduto, affermando: “Tutto ciò che è diverso [e viene trasmesso] in televisione è un potenziale successo o l’esatto contrario: una catastrofe. E nella maggior parte dei casi è una catastrofe“. Dalle sue parole è possibile intravvedere il vero fine del regista e sceneggiatore di Un catastrofico successo (On the Air): una sorta di allucinata riflessione sulle dinamiche delle produzioni per il piccolo schermo, nella fattispecie su come fosse arrivato a realizzare proprio I Segreti di Twin Peaks. E, come era stato per quest’ultima, le possibilità di successo o fallimento erano le medesime.

Tra l’altro, David Lynch e Mark Frost non erano i soli della crew di Twin Peaks a lavorare alla nuova serie. Portarono infatti con sé la maggior parte dei creativi, degli sceneggiatori e del comparto tecnico, inclusi Robert Engels e Lesli Linka Glatter. L’intera squadra che aveva in precedenza contribuito alla clamorosa riuscita del cult del 1990-91 era tornata a lavorare insieme e tutti erano contraddistinti dalla medesima perversa creatività; di conseguenza non poteva che nascerne qualcos’altro di almeno interessante.

Non sorprende nemmeno che Un catastrofico successo (On the Air) riguardasse essenzialmente la realizzazione di un bizzarro show, che per un qualche misteriosa coincidenza era divento un successo. Ogni membro dell’equipe, compresi svariati tipi di creativi, attori, dirigenti e registi venivano tutti presi in giro apertamente, in una caustica satira di ciò che – con ogni probabilità – era realmente avvenuto.

Difatti, non è insensato pensare che David Lynch avesse attinto alle sue precedenti esperienze per la nuova sitcom, la cui produzione – guarda caso – era iniziata mentre quella di Twin Peaks stava giungendo al termine. Quest’ultima, era riuscita ad affascinare e tenere gli spettatori legati alla poltrona grazie alla sua singolarità e alla suspense costruita su un omicidio avvenuto in circostanze sinistre e inspiegabili. Chissà se avrebbe funzionato allo stesso modo con Lester Guy assassinato nel mezzo di una diretta e qualche magnate di Hollywood scontento indicato come colpevole …

C’è un consenso generale sul fatto che l’episodio pilota di Un catastrofico successo (On the Air) sia il più riuscito e si distingua maggiormente per il suo folle mood lynchano (non a caso è stato l’unico diretto da Lynch in persona). Anche se senza dubbio, compete per originalità con il finale di stagione chiuso da un lungo numero danzato e mimato, reso peraltro in un piano sequenza di ben 6 minuti. Tuttavia, man mano che lo show avanza, diventa sempre più sconnesso e imprevedibile, fatto che potrebbe lasciare chi lo guarda un po’ spaesato. D’altronde, gli sceneggiatori si sono probabilmente giocati le loro carte migliori nel primo episodio e, successivamente, forse, hanno iniziato a risentire della pressione. Ciò non toglie che abbiano creato qualcosa di inedito e decisamente diverso ogni settimana; un pregio già di per sé. La costante sorpresa che domina lo spettatore non è da tutti; anzi, di questi tempi sono in pochi a poter contare sulla stessa irriverenza e originalità.

Un catastrofico successo (On the Air) lynch serie 1992Allo stesso tempo, però, diversi elementi rendono la visione Un catastrofico successo (On the Air) un po’ indigesta. È, infatti, qualcosa di talmente sopra le righe da risultare a tratti confuso e straniante, almeno per uno spettatore non avvezzo al cinema e alle produzioni sperimentali. Bisogna tenere conto che sono accumulate in un unico tortuoso ensemble trovate eccentriche d’ogni tipo, su cui è costruita l’intera ondivaga narrazione.

Un esempio? Il regista dell’ipotetico show, Valdja Gochktch (David L. Lander doppiato da Carlo Valli), parla in un gergo e con un accento strani e pressoché incomprensibili. Per riuscire a capire qualcosa di ciò che dice è necessaria la costante traduzione di Ruth Trueworthy (Nancye Ferguson, doppiata da Stefania Patruno), che ha l’unico ruolo di sua ‘traduttrice’. Quando lui rogna: “Puoi urlare?” (“Can you scream?”), “Sai nuotare?” (“Can you swim?”), perché storpia i suoni.

Ovvio, l’effetto e i giochi di parole funzionano meglio in lingua originale (sempre preferibile). Comunque sia, si tratta di uno dei protagonisti di Un catastrofico successo (On the Air), quindi è in scena costantemente. Allo stesso tempo è incomprensibile almeno quanto il Nano (Michael J. Anderson) incontrato da Dale Cooper (Kyle MacLachlan) nella Loggia Nera di Twin Peaks. E non sempre ciò che farfuglia è parafrasato da qualcun altro o sottotitolato. Il tutto è spassoso, ma alla lunga anche sfiancante …

Oppure c’è anche Blinky Watts (Tracey Walter), che soffre dell’immaginarioSimplesso di Bozeman’, una patologia che gli consente di vedere 25.62 volte meglio di una persona comune. Immaginatevi che cosa può significare. Per rendere il punto di vista unico del personaggio, che vede in maniera straordinariamente più dettagliata di noi, si ricorre a un caleidoscopio di immagini e forme che si mischiano e vorticano nell’inquadratura. Insomma, è difficile da seguire per chiunque guardi.

Inoltre, in ogni episodio di Un catastrofico successo (On the Air), c’è l’apparizione degli ‘Hurry Up’ Twins, gemelli siamesi che si dividono un maglione con due buchi per le rispettive teste. La loro funzione nell’economia del racconto è all’apparenza solamente quella di eccentrico inframezzo. Ad accompagnarli poi c’è una voce fuoricampo (usata solo per loro e per Blinky) che ci fornisce informazioni all’apparenza fondamentali sui due, come il fatto che mormorino costantemente la parola “Sbrigati” (“Hurry up”). Tuttavia, non sono solamente i membri della ZBC ad essere caratterizzati in tale bizzarra foggia.

Un catastrofico successo- David Lynch - 2Anche il pubblico in studio durante la registrazione del programma o da casa non è da meno. Mostrato anch’esso in ogni episodio, è composto da spettatori chiassosi, caotici e un po’ tardi, che giudicano ciò a cui stanno assistendo come qualcosa di brillante o divertente. Tale sottotesto – evidentemente una riferimento critico all’audience americana media – sicuramente sarebbe stato ulteriormente elaborato da David Lynch se non si fosse dovuto interrompere il tutto prima di poterlo portare a degno compimento.

Anche in questo caso, il regista ha cercato di spiegare in un’intervista dell’epoca le premesse e ciò che lo ha ispirato nel creare Un catastrofico successo (On the Air): “Ciò che mi piace di più della vita è la (sua) assurdità, e c’è umorismo mentre ci si affanna nell’ignoranza. Se vedete un uomo che si butta ripetutamente contro un muro correndo fino a diventare una massa di sangue informe, dopo un po’ vi farebbe ridere perché diventa assurdo.

L’infelicità secondo me non ha però solo un lato comico, ma anche uno estremamente eroico, nella misura in cui le persone vanno avanti nonostante la disperazione che spesso provano”. Quando si comprendono il messaggio e la prospettiva con cui David Lynch ha concepito la sitcom, molte delle sue stranezze acquisiscono allora un senso. In effetti, non ci avrebbe stupito affatto l’assistere a una scena di diversi minuti in cui uno dei personaggi si lancia violentemente contro un muro; non ci sarebbe anzi apparso per nulla fuori posto.

Se ai tempi, nei primi anni ’90, molto di Un catastrofico successo (On the Air) poteva non essere compreso, oggi abbiamo avuto modo di vedere un discreto numero di show televisivi che abbracciando quella medesima commistione di nonsense e produzioni da incubo, come L’Eric Andre Show, The Heart, She Holler, The Increasingly Poor Decisions of Todd Margaret, o perfino Broad City, nella loro fascinazione per l’assurdo (anche se per ciò che concerne tutto il resto hanno poco in comune).

Un catastrofico successo- David Lynch - 5 Dopo aver analizzato nel dettaglio i punti di forza di Un catastrofico successo (On the Air), è giunto quindi il momento di chiedersi se – e come – possa effettivamente parlare a un pubblico più vasto, magari nel 2020. Per rispondere a questa domanda, bisogna anzitutto prendere in considerazione che la televisione è diventata, in generale, più ‘strana’ a partire dagli anni ’90.

Proprio in quel periodo, difatti, ha intrapreso una direzione che potremmo definire surreale. Gli autori che lavorano per le produzioni destinate al piccolo schermo sono gradualmente diventati più estrosi e allucinati. Quindi, è stata data una possibilità a serie come Boris, John From Cincinnati e 30 Rock, portando alla normalizzazione di concept più stravaganti.

Il numero di danza completamente avulso dal resto con cui termina un episodio di Un catastrofico successo (On the Air) potrebbe essere assimilato a diversi intermezzi musicali di cui sono disseminate le stagioni di Community. Anche Mad Men ha momenti che lo ricordano. Il punto di vista decisamente sopra le righe di Kenneth in 30 Rock, invece, non solo rimanda al ‘Simplesso di Bozeman’ di Blinky, ma addirittura lo porta a livelli estremi coinvolgendo perfino i Muppet! Personaggi grotteschi come gli Hurry Up Twins hanno, poi, dei corrispettivi altrettanto strambi nei McPoyles di C’è sempre il sole a Philadelphia.

Tracce dell’avanguardistica serie anni ’90 di David Lynch si percepiscono perfino nella duttilità narrativa di How I Met Your Mother, quando la voce fuori campo invece di raccontare che i protagonisti fumano una canna, afferma che stanno mangiando un panino e l’atto stesso nell’episodio viene cambiato. Così, improvvisamente, anche la cornetta del telefono che emette vampate di fuoco incomincerebbe adesso a non apparire poi tanto strana.

Vero è che non sia ancora andato in onda nulla di davvero simile a Un catastrofico successo (On the Air) su un canale nazionale americano in prima serata, ma stiamo indubbiamente compiendo notevoli passi anche in questa direzione. Il citato Community è intriso di situazioni sconnesse e sprofonda spesso e volentieri i personaggi in realtà apocalittiche e assurde, seguendo strategie che sembrerebbero fatte apposta per allontanare il grande pubblico.

Un catastrofico successo (On the Air) serie david lynchL’influenza invisibile della sitcom di David Lynch, tuttavia, va molto oltre. Anche quando ci spostiamo verso produzioni assai più drammatiche, la sua importanza si fa sentire. Un esempio inatteso potrebbe essere Hannibal. La serie, trasmessa in prima serata sulla NBC, testava letteralmente i limiti della realtà e lasciava che caos e follia esplodessero sullo schermo. In ciò l’influsso di David Lynch è manifesto, come peraltro ha dichiarato esplicitamente il creatore stesso di quello show, Bryan Fuller.

La lunga lista include infine la recente serie ABC Mixology che, pur non avventurandosi in contenuti altrettanto scomodi e inquietanti, ricorre a espedienti analoghi. Nella fattispecie, l’intera (e unica) prima stagione si svolgeva nel corso di una notte, in un bar, ammantata di atmosfere surreali. Questo ci mostra che anche in ambiti più ‘tradizionali’ si stanno lentamente affermando nuove idee, un vento di auspicabile cambiamento.

In ultimo, esistono serie esplicitamente progettate per andare in onda a mezzanotte, così strambi e sconvolgenti da poter essere trasmessi solo in quella fascia oraria. La Adult Swim ne ha fatto una vera missione, o quantomeno è diventato lo standard della sua programmazione. Bisogna poi considerare che lo stesso David Lynch in origine aveva pensato a Mulholland Drive come episodio pilota per la ABC. Tuttavia, fu poi respinto, dimostrando che nel 1999 il mondo non era ancora pronto a un tale esperimento.

Ai giorni nostri tutto è cambiato, il weird dilaga sul piccolo schermo (su tutto la terza – ostica e criptica – stagione di Twin Peaks) , e non è impossibile che Un catastrofico successo (On the Air) risorga allora a nuova vita dalle cenere dell’oblio. D’altronde, come il regista stesso aveva già ben compreso, tra un trionfo e un fallimento il confine è estremamente sottile, quasi inesistente. Molto dipende dal giusto timing, il resto dagli ascolti. Se fosse stata trasmesso oggi, forse, avrebbe avuto un destino differente. Purtroppo, per il momento, la speranza è che almeno qualcuno si degni a farla uscire sul mercato home video o in VOD.

Di seguito la sigla di apertura di Un catastrofico successo (On the Air):