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Voto: 8/10 Titolo originale: GAMERA -Rebirth- , uscita: 07-09-2023. Stagioni: 1.

Gamera Rebirth, la recensione dei 6 episodi della serie animata (su Netflix)

24/09/2023 recensione serie tv di Raffaele Picchio

A sorpresa è il più grande atto d’amore verso un kaiju di 'serie B' che non ha mai smesso di lottare per rimanere impresso nell’immaginario pop collettivo e che dopo 60 anni rinasce ancora una volta in una forma inedita, dimostrando di avere tantissimo da dire

gamera rebirth serie 2023

Inutile fare troppi giri di parole, questo è un momento che definire ‘d’oro’ per il mondo kaiju è essere riduttivi: se prossimamente sul grande schermo arriveranno ben due film sull’indiscusso Re dei mostri (il più che promettente ennesimo reboot giapponese Gojira Minus One e sul fronte occidentale il nuovo tassello del Monsterverse di Legendary / Warner Bros. che vedrà ancora al centro un ‘tag team’ con King Kong), in questi ultimi tempi anche le piattaforme streaming non sono certo state a guardare.

Ementre Apple si prepara a dire la sua ospitando l’imminente serie Monarch ,che si presta a gustosa costola narrativa del Monsterverse occidentale, il colosso Netflix si è portato da tempi non sospetti avanti tanto per i nuovi ‘brand’ (Pacific Rim e la mediocre Skull Island, anche questa pensata come costola al Monsterverse), quanto per la riproposizione del mitico lucertolone, sia con l’interessante (ma eccessivamente cervellotica) miniserie Singular Point, sia con l’ambiziosissima trilogia di lungometraggi animati Godzilla: planet of the monsters.

Ed è proprio partendo da quest’ultimo che in un certo senso nasce questo Gamera Rebirth. Prima però di entrare nel dettaglio, è giusto fare una lunga premessa per capire di cosa si sta parlando e del perché la serie animata in 6 episodi è la cosa migliore finora uscita in mezzo a tutta questa ‘rinascita del genere’. Chi ovviamente è già un devoto al mitologico tartarugone volante può tranquillamente saltare i paragrafi seguenti e passare direttamente al commento sulla serie più in basso.

gamera rebirth serie 2023 posterÈ  il 1965 quando la piccola casa di produzione Daiei in risposta al Gojira della Toho propone una sua variante che vede per protagonista una gigantesca creatura mutata dalle radiazioni atomiche e che assume qui le forme di una tartaruga gigantesca capace di volare, ribattezzata Gamera.

Nato dalla fantasia dello sceneggiatore Niisan Takahashi, questo bizzarro mix di elementi ‘adulti’ e riferimenti al mondo ‘bambino’ incuriosisce il pubblico, tanto che si comincia subito a battere forte il ferro finché è caldo ed ecco che si mette in cantiere un secondo film, intento a spingere ancora di più questi due elementi specifici della nascente saga.

È infatti con Gamera vs Barugon (Attenzione! Arrivano i mostri, 1966) che il tartarugone diventa ufficialmente ‘buono’ e amico dei bambini coi quali è anche telepaticamente legato, mentre si trova intento a combattere le sue mostruose nemesi in scontri decisamente più feroci di quelli del suo illustre archetipo.

Purtroppo, questa volta la battuta d’arresto del pubblico porta la Daiei a virare via via tragicamente verso un target praticamente sempre più infantile e scemo, dove non bastano i sempre inquietanti e ferocissimi kaiju cattivi che si susseguono di volta in volta (gli uccelli Gyaos, il calamaro Viras, il drago dalla testa a lama Guiron, lo squalo spaziale Zigra e il sauro cornuto Jiger) a salvare la Daiei dall’inevitabile fallimento.

In questo periodo di oblio (che vede coinvolta anche la Toho e Gojira), Gamera in un certo senso sopravvive ‘clandestinamente’, grazie anche alle proiezioni in lingua inglese della AIP, che distribuisce con discreto successo alcuni montaggi doppiati in inglese e sdogana la buffa figura di Gamera nei suoi prodotti televisivi.

Ed è così negli anni 90 che il ritrovato interesse per il genere dei kaiju spinge la Daiei a riaprire e inaugurare la sua era ‘Heisei’, rinnovando il suo brand con l’occasione del trentesimo anniversario. E mai scelta fu più saggia che affidare tutto a Shusuke Kaneko, che opponendosi anche al volere della casa madre di realizzare ancora un prodotto ‘per bambini’, forgia una nuova visione di Gamera capace di fondere con intelligenza sia l’aspetto più ‘fanciullesco’ (azzeccando toni e tematiche) che quello strettamente feroce e spaventoso della saga.

Il design si fa serioso e oscuro, del passato tornano i ferocissimi Gyaos e lungo il corso di tre film facciamo la conoscenza del temibile Legion e della nemesi definitiva, Iris. La trilogia – acclamata e riconosciuta giustamente come tra i migliori film mai realizzati nel genere – chiude la storia con il sacrificio della tartaruga, che torna in naftalina per altri lunghi dieci anni, quando viene riscoperta anche dal continuo successo della cultura orientale nel mondo pop (l’apparizione di Gamera nei cartoni animati di Dragon Ball e Dr. Slump & Arale è mitologica).

gamera rebirth serie 2023 netflixCon l’occasione del quarantesimo anniversario, allora, la Daiei, ormai acquistata dalla Kadokawa Pictures, a sorpresa mette in produzione un nuovo film di Gamera, che fa tabula rasa dei toni e delle ambizioni della trilogia Heisei, riportando tutto ad un livello prettamente ‘per bambini’ con il comunque discreto e ‘tenero’ Gamera – The brave (2006), che mette in primissimo piano l’amicizia tra un bambino giapponese e una tartarughina che si rivelerà presto essere la figlia di Gamera ormai scomparso dopo il suo sacrificio per salvare la Terra.

Anche stavolta l’esperimento (per fortuna in un certo senso) non ha un seguito, e toccherà aspettare l’occasione dei cinquant’anni del Gamerone per rivederlo in un pazzesco e meraviglioso teaser trailer (ancora visionabile su YouTube) che prometteva un nuovo film oscuro e catastrofico, che tuttavia – purtroppo – non è mai stato realizzato. Dopodiché, ancora il silenzio assoluto.

Ed eccoci finalmente recapitare in casa, quasi allo scoccare dei suoi sessant’anni, questo miracolo di nome Gamera Rebirth, nato grazie alla collaborazione tra Kadokawa e Netflix, che decide di far rivivere il mitico tartarugone attraverso due grosse novità per il franchise: il formato seriale e il passaggio ufficiale all’animazione.

A dirigere tutta l’operazione troviamo il regista e sceneggiatore Hiroyuki Seshita e tutta la crew già responsabile della citata trilogia di lungometraggi animati Godzilla: Planet of the monsters. È bene dire subito che se in quel primo esperimento le gigantesche ambizioni e le miriadi di tematiche da affrontare appesantivano il tutto rendendolo un trittico sicuramente particolare e coraggioso, ma riuscito solo a fasi alterne, qui bisogna dare felicemente atto che tutto il team ha fatto tesoro dei propri errori, riuscendo a infondere a questo Gamera Rebirth un incredibile equilibrio capace di unire alla perfezione temi altissimi, momenti ironici e grandissime scene di azione letteralmente da slogamascella.

Ma andiamo con ordine. Gamera Rebirth si presenta intelligentemente strutturata in 6 segmenti (praticamente uno per ogni kaiju nemico da affrontare) di circa 45 minuti di media, dove la non brevissima durata viene continuamente – e perfettamente – divisa oltre che sui vari scontri che si susseguono anche in una trama orizzontale ambientata nell’estate del 1989, dove un gruppo di ragazzini, dopo aver salvato una grossa tartaruga da uno stagno, si trova testimone in prima persona degli orrori di questi mostri che improvvisamente sembrano attaccare il pianeta e della malvagità assoluta di potenti e oscure organizzazioni governative, oltre che dell’idiota inefficienza della volontà di distruzione attraverso potenti armamenti.

gamera rebirth seri netflix 2023Praticamente un vero e proprio coming-of-age, che – a sorpresa – più che guardare a prodotti come Stranger Things sembra orientato più verso uno Stand by me catastrofico. Infatti, proprio in omaggio all’era Heisei e guardando anche all’ultimo teaser trailer che propose un Gamera in ‘live action’, i nostri ragazzini diventeranno adulti affrontando il dolore, la morte e la perdita degli ideali di fanciullezza.

Non proprio roba facile da maneggiare, ma che miracolosamente Hiroyuki Seshita riesce a gestire con grande maestria mantenendo anche tutti i riferimenti storici della saga (va segnalato che tra i sceneggiatori compare come supervisore anche l’ultranovantenne ‘papà’ Niisan Takahashi), che vedono il misterioso legame che ‘lega’ il bambino protagonista nel corpo e nello spirito al gigantesco Gamera.

È infatti in questa capacità di creare bei personaggi umani e farli muovere in un contesto plausibile la chiave di volta di Gamera Rebirth, ma soprattutto che tutto questo non sovrasti mai quello che alla fine è il senso profondo del genere stesso, ovvero le lotte tra mostri e distruzione totale.

Del precedente trittico animato su Godzilla Hiroyuki Seshita prende di peso anche il controverso stile d’animazione in cel-shading e CGI ‘povera’, che non accetta mezzi termini tra l’accettazione o il rifiuto assoluto del pubblico, e che diventa assolutamente una questione di insindacabile gusto e sensibilità personali.

Quello che invece è assolutamente oggettivo in Gamera Rebirth è la strabiliante e ispiratissima regia di Hiroyuki Seshita, che è capace di rendere memorabile e assolutamente esaltante ogni singolo frame di ogni scontro.

Intanto il lavoro di restyling fatto tanto su Gamera quanto sui suoi mitologici avversari dell’era Showa è assolutamente eccezionale. Gamera risulta minaccioso e potentissimo, ma a fare la parte da leone sono proprio i villain, che finalmente possono esprimere tutta la loro ferocissima e distruttiva carica, che se già appariva oscura e violenta nei primissimi film degli anni 60, qui deflagra definitivamente.

Gamera - Rebirth serie anime NetflixI combattimenti generano migliaia di morti e ogni perdita è crudele e acquista un suo peso nella narrazione generale. Gli stessi duelli tra le creature riprendono la tipica ‘ferocia’ della serie e si spingono verso evoluzioni incredibili (pazzesca la lotta con Zigra e tremenda la lotta con Guiron), in cui l’azione è sempre chiara e dove il senso di inevitabile distruzione è palpabile, tanto che l’esito finale di ogni battaglia fino all’ultimo rimane sempre, concretamente, ‘incerto’.

Insomma, è veramente impensabile come Gamera Rebirth sia riuscito a pescare – e incarnare – alla perfezione tutto il meglio che sia mai stato fatto fino ad ora su Gamera, riuscendo a citare e riproporre tutto senza mai ingolfare niente o trasformarsi in puro fan service.

Dall’immaginario 60s dell’era Showa, fino all’oscurità dell’era Heisei (dove non mancano anche i dovuti omaggi neanche a Gamera the Brave, soprattutto nel finalissimo che dopo i titoli di coda azzarda anche un eventuale, possibile e non necessario, proseguimento), non era possibile chiedere di meglio.

Gamera Rebirth, totalmente a sorpresa, oltre ad essere la manna tanto attesa dai fan più hardcore è anche il miglior antidoto disponibile oggi per placare l’attesa a tutto quanto accennato in apertura e che ci aspetterà nei mesi a venire. Gojira  dovrà lottare veramente e mettersi di impegno per superare il suo rivale. Lunga vita a Gamera!

Di seguito trovate il trailer internazionale di Gamera: Rebirth, su Netflix dal 7 settembre: