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Recensione DVD | I Griffin – Stagione 16 + American Horror Story: Cult

08/11/2018 news di Redazione Il Cineocchio

Scopriamo da vicino i cofanetti con gli episodi più recenti della serie dedicata alla famiglia animata più irriverente d'America e dello show horror creato da Ryan Murphy e Brad Falchuk

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Diamo uno sguardo dettagliato alle edizioni italiane arrivate da qualche giorno nei negozi.

I Griffin – Stagione 16 (3 Dvd) [Family Guy – USA, 2017]

Regia: (vari) – Cast: (Cartoons)

Lingue principali: Italiano, Inglese – Audio Italiano: Dolby Digital 5.1 – Sottotitoli principali: Italiano, Inglese – Rapporto schermo: 1.78:1 Anamorfico

Lasciatevi conquistare da questa collezione di 20 episodi in versione integrale de “I Griffin”, nei quali Peter rivela i suoi suadenti passi di danza a ritmo di K-Pop, Stewie viene ingaggiato per fare il portavoce del burro di arachidi, Brian rincorre il vero amore in India, e tutta la gang passa una notte terrificante in un folle ospedale psichiatrico. È una stagione completa inquietante ed esilarante.

COMMENTO: Dopo alcune stagioni deludenti, I Griffin ritorna qui ai vecchi fasti, regalando oltretutto non così usuali per lo show animato creato da Seth MacFarlane commenti socio-politici di caustica e satirica fattura (si veda a tal proposito l’ultimo episodio, che smaschera estremismi, pericoli e ipocrisie della giustizia sociale in modo intelligente, divertente e impietoso). Venendo agli aspetti tecnici del cofanetto, i 20 episodi della stagione 16 de I Griffin sono presentati nel tipico formato di 1.78:1. Per la maggior parte, la presentazione è solida. I colori sono audaci e brillanti come ci si potrebbe aspettare da un DVD, e il livello di dettaglio è adeguato alla visione casalinga. Non si avvertono problemi di compressione importanti.

Venendo al sonoro, troviamo la traccia italiana e quella originale inglese (con sottotitoli), entrambe in 5.1 Dolby Digital, che non solo riproducono fedelmente quanto già ascoltato durante la messa in onda televisiva, ma riescono a rendere l’ascolto della stagione 16 de I Griffin ancora più piacevole. Sebbene la maggior parte delle musiche e dei dialoghi sia infatti posizionata sul centrale, il surround riesce comunque a ricreare una quantità di atmosfera sufficiente avvolgente, così da far sembrare tutto molto naturale. La colonna sonora si armonizza bene con qualsiasi cosa accada sullo schermo e il parlato dei personggi è sempre prioritario e nitido. Terminando con gli abbondanti contenuti speciali, troviamo alcune scene eliminate (7′, sottotitolate), il commento audio su alcuni episodi, l’Animatic – aka storyboard – dell’episodio “Un mucchio di cose che succedono di sopra” (21′) e le featurette Un tocco inedito allo stile visivo (9′) e Animali parlanti (2′).

Extra: Un tocco inedito allo stile visivo • Animatic dell’episodio “Un mucchio di cose che succedono di sopra” • Animali parlanti • Commento audio su alcuni episodi • Scene eliminate

Genere: Tv – serie, Animazione, Comico

Studio: 20th Century Fox

American Horror Story – Stagione 7 (Cult) (3 Dvd) [American Horror Story: Cult – USA, 2017]

Regia: (vari) – Cast: Sarah Paulson, Evan Peters, Cheyenne Jackson, Billie Lourd, Alison Pill, Adina Porter, Leslie Grossman, Colton Haynes, Chaz Bono, Cooper Dodson, Billy Eichner, Frances Conroy, Emma Roberts, Mare Winningham, Lena Dunham

Lingue principali: Italiano, Inglese – Audio Italiano: Dolby Digital 5.1 – Sottotitoli principali: Italiano, Inglese – Rapporto schermo: 1.78:1 Anamorfico

8 novembre 2016: durante la notte delle elezioni presidenziali americane, Ally, sua moglie Ivy, loro figlio Oz e i coniugi Chang si ritrovano per assistere all’elezione del quarantacinquesimo presidente americano Donald Trump. Ally ne rimane sconvolta, teme per la sua famiglia omogenitoriale e per questo le sue fobie ritornano a galla. Sotto le coperte, Oz legge un fumetto che parla di Twisty, il clown assassino. Sua madre Ally lo scopre e appena vede la copertina del fumetto la sua fobia per i clown la assale, così decide di tornare dal suo terapista, Rudy, il quale le consiglia di prendere alcuni antidepressivi. Ma, quando Ally si reca al supermercato, comincia a sentire una musica inquietante e a vedere delle persone mascherate da clown…

COMMENTO: Settima e probabilmente più debole di tutte le stagioni della serie create da Ryan Murphy e Brad Falchuk fin’ora trasmesse, American Horror Story: Cult smarrisce la bussola perdendo di vista l’obiettivo di imbastire una credibile storia di orrore sui pericoli indotti da una coscienza collettiva, tralasciando di rotolarsi divertita nel caos, nell’immoralità e nelle ideologie estreme che si sarebbero potute creare dopo il sorprendente risultato delle recente elezioni presidenziali americane. Inutili anche i tentativi della sempre brava Sarah Paulson, anch’essa affossata da una scrittura che non consente allo spettatore di fare il tifo per nessuno dei personaggi in scena. Venendo subito agli aspetti tecnici, nonostante quello che si potrebbe pensare in un primo momento, gli 11 episodi di American Horror Story: Cult soffrono addirittura più che nei precedenti capitoli di una luminosità fioca. Le scene nei ristoranti, negli scantinati e persino dentro le case sono avvolte da ombre cupe e da una sorta di foschia. In ogni caso, una certa soddisfazione si può trovare negli elementi più macabri, come i costumi da clown o l’uso di chiodi e ganci per i dispositivi di tortura, riproposti in modo moderatamente impressionante dal trasferimento in 1.78:1 anamorfico. Il rosso acceso dei cappellini “Make America Great Again” offrono alcuni dei colori più audaci di tutta la stagione, mentre le sfumature rosse del sangue sulle pareti e il colore blu intenso dei capelli tinti di Kai forniscono sfaccettature più sfumate e profonde. Si avverte una certa piattezza qua e là, ma la profondità contemporanea e la nitidezza della fotografia tengono botta in questa presentazione in definizione standard.

Passando al sonoro, American Horror Story: Cult può contare su due tracce – italiana e originale inglese (con sottotitoli) -, entrambe in 5.1 Dolby Digital. Tutti gli episodi gestiscono la potenza a disposizione con la sufficiente attenzione da essere soddisfacenti per lo spettatore. I colpi di arma da fuoco sono chiari e supportati dai bassi sulla gamma media, mentre i canti introducono una moderata quantità di attività per il surround. I dialoghi sono sempre naturali e prioritari. La musica spesso spinge forte, ma senza mai inghiottire del tutto i dettagli minori, aiutando inoltre ad amplificare i jumpscare laddove presenti. Concludendo coi contenuti speciali, troviamo soltanto una sorta di mini featurette che racchiude in poco meno di 2 minuti tutti gli spot promozionali della stagione. Davvero un peccato, ma l’edizione americana non è differente.

Extra: Spot promozionali

Genere: Tv – serie, Horror – Studio: 20th Century Fox

Di seguito le sigle di apertura originali de I Griffin e di American Horror Story – Cult:

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