Home » TV » Sci-Fi & Fantasy » The Witcher, stagione 3 – Volume 1: la recensione dei 5 episodi (su Netflix)

Voto: 5/10 Titolo originale: The Witcher , uscita: 20-12-2019. Stagioni: 3.

The Witcher, stagione 3 – Volume 1: la recensione dei 5 episodi (su Netflix)

03/07/2023 recensione serie tv di Gioia Majuna

Inizia il lungo commiato di Henry Cavill dalla serie, che incede tra troppe sottotrame e riempitivi inutili

the witcher stagione 3 cavill parte 1

Nascosti nella natura selvaggia, Geralt, Yennefer e Ciri vivono rintanati in una capanna di legno durante il rigido inverno. Con le finestre serrate e il fuoco che arde, cucinano la cena e ridono tra loro. Alla fine della serata, Geralt lava persino i piatti.

Ci siamo forse imbattuti in un universo parallelo? Non proprio: nel giro di mezz’ora, la situazione passa da questo idillio rurale alla consueta sarabanda dark fantasy zeppa di mostri, per poi ritornare ancora una volta sulla strada.

Questa folle dualità è tipica dei 5 episodi della prima parte della terza stagione di The Witcher. Questa stagione (divisa in due parti, la seconda delle quali arriverà nel catalogo di Netflix a fine luglio) è – come sappiamo ormai da mesi – l’ultima in cui il nerboruto Henry Cavill apparirà nel ruolo dello strigo dai capelli bianchi, dopo essersi separato dalla serie mutuata dai libri di Andrzej Sapkowski a causa di presunte “divergenze creative”.

the witcher stagione 3 poster 2023Ed è un peccato in fondo: il volto rigido e la mascella cesellata del 40enne del Jersey si adattano perfettamente al ruolo di Geralt e l’attore non ha nascosto che questo è (stato) uno dei suoi ruoli preferiti di sempre. Non che sia facile capirlo, però. Nel corso di questa terza stagione di The Witcher incede infatti con cipiglio, tra grugniti e smorfie, infondendo al suo Geralt un senso di scontrosità che si pensava prerogativa del maggiordomo Niles de La Tata. Anche se, naturalmente, questo fa ampiamente parte del fascino che ha conquistato milioni di fan.

Insieme a lui ci sono sempre la maga Yennefer e la principessa Ciri (Anya Chalotra e Freya Allan), che costituiscono gli altri due membri di questa autodefinita e insolita “famigliola”.

Si nascondono da ogni sorta di pericolo per dare a Ciri il tempo necessario a sviluppare i suoi poteri magici, ma, come spesso accade, qualcuno è sulle tracce del trio. E presto si troveranno costretti a reagire.

Contro chi? Beh, su questo si può discutere …

Forse, solo chi conosce bene i libri, visto la serie TV e giocato ai videogame riuscirà a decodificare la quantità di informazioni e riferimenti presenti nei cinque episodi di questa stagione. Gli spettatori ‘meno preparati’ potrebbero invece rimanere così perplessi da doversi affidare per trovare molte risposte alle pagine della ‘Witcher Wiki‘ (sì, esiste).

Troviamo la Caccia Selvaggia, il grande villain del VG; qui è ridotta per lo più a un sussurro minaccioso e a un bizzarro inseguimento a cavallo. C’è il mago del fuoco Rience, che agisce per conto del padre biologico di Ciri, il sovrano di Cintra. C’è il re di Redania, che avrebbe dovuto sposare la biondissima Ciri nella seconda stagione. E l’elenco continua. Tutto ciò crea un certo ‘spaesamento da frammentazione’.

A parte ciò, non mancano i momenti divertenti. Oltre alle creature magiche (ridotte in numero ma non obliate del tutto), Ranuncolo / Jaskier (Joey Batey) è in forma e vederlo battibeccare con Geralt è sempre piacevole, anche se il bardo è alle prese coi suoi problemi di lealtà. Sia Yennefer che Ciri ottengono archi caratteriali più solidi: la prima fa ammenda per il suo grande tradimento alla fine della seconda stagione (la recensione), mentre la giovinetta inizia a comprendere cosa significa essere una leader.

Un punto di forza inaspettato di prime queste cinque ore è Hugh Skinner (alias il fidanzato piagnone di Fleabag), che interpreta il fratello minore di Re Vizimir, il Principe Radovid, con un abito e una parrucca così assurdi che si trattentono a stento le risate ogni volta che è in scena. Assegnato al capo delle spie Sigismund Dijkstra (Graham McTavish) come una sorta di supervisore, si pavoneggia con un sorriso e una spavalderia degna di un film di James Bond; è chiaro che si è divertito moltissimo e si è goduto ogni secondo.

the witcher stagione 3 2023Purtroppo, tutte queste piccole soddisfazioni vengono un po’ inghiottite da una trama labirintica. A circa metà della visione complessiva si potrebbe essere facilmente tentati dal rinunciare a ricordare tutti i nomi e i volti. Sono personaggi ‘di ritorno’ oppure mai visti prima? A volte è complesso capirlo.

Vengono prese decisioni incomprensibili, salta il concetto di spazio e tempo peggio che nelle ultime stagioni di Il Trono di Spade e le motivazioni dei cattivi non vanno molto più in là del loro essere semplicemente ‘cattivi’. E ci sono così tante sottotrame … Tantissime!

A conti fatti, molti passaggi avrebbero potuto essere facilmente tagliati. Personaggi apparentemente secondari che si ricorda(va)no a malapena, come la maga Fringilla Vigo (Mimi Ndiweni), ricevono ora una propria imprevedibile storyline dedicata, inducendo inevitabili grattacapi.

Trascorriamo poi ancora più tempo coi ribelli elfici Scoia’tael (contro chi si ribellano? boh, che ce frega ma che ce ‘mporta!) che avevamo conosciuto nella prima e nella seconda stagione di The Witcher e che non diventano adesso più interessanti – o ‘intelleggibili’ – nella terza.

Spetta allora al defilato Henry Cavill il compito di caricarsi sulle spalle l’interesse per l’intera faccenda, un compito che porta a casa grazie al prevedibile carisma. The Witcher è fondamentalmente lui e quando non è sullo schermo (cosa che capita sorprendentemente di frequente …), l’intera serie ne risente. Difficile che il suo successore riuscirà nel compito di non farlo rimpiangere.

Cliccando andrete alla recensione del Volume 2, con gli ultimi 3 episodi della terza stagione.

Di seguito trovate il full trailer italiano della prima parte della stagione 3 di The Witcher, su Netflix dal 29 giugno: