Voto: 6.5/10 Titolo originale: オルタード・カーボン:リスリーブド , uscita: 19-03-2020. Regista: Takeru Nakajima.
Altered Carbon: Resleeved | La recensione del film animato di Takeshi Kovacs (su Netflix)
19/03/2020 recensione film Altered Carbon: Resleeved di William Maga
Il regista Jō Nakajima firma uno spin-off animato che punta fortissimo sull'azione sfrenata e sull'ambientazione cyberpunk per raccontare un'altra indagine avventurosa di Takeshi Kovacs
A nemmeno un mese dalla messa a catalogo della seconda stagione (la recensione), Netflix ha messo a disposizione degli appassionati della serie a strettissimo giro (tra le due stagione sono passati due anni …) un film animato spin-off diretto a quattro mani da Jō Nakajima e Yoshiyuki Okada e scritto da Dai Satô (Ergo Proxy, Wolf’s Rain, Cowboy Bebop, Ghost in the Shell: Stand Alone Complex), Altered Carbon: Resleeved, che allarga ulteriormente gli orizzonti del mondo in cui si trova a vivere – e indagare – Takeshi Kovacs, il personaggio nato sulle pagine del romanzo Bay City di Richard K. Morgan.
Nei forsennati 75 minuti di durata viene esplorata una storia che tocca il lato più ‘giapponese’ dello show (un po’ alla Batman Ninja se vogliamo, tra schiene tatuate, maschere di Oni e taiko), visto che la trama – che prova in qualche modo a mantenere un contatto coi primi episodi, ma non dà per scontata ogni cosa, aiutando i nuovi spettatori con il significato di termini come ‘custodia’ o ‘pila corticale’ – si sviluppa nello spazio tra la stagione 1 e 2 e si concentra sull’introduzione del personaggio di Tanaseda Hideki (interpretato da James Saito nella serie e doppiato da Kenji Yamauchi in l’anime).
Troviamo nuovamente Takeshi Kovacs (doppiato da Ray Chase) in una differente ‘custodia’, con il compito di proteggere una tatuatrice di nome Holly (Brittany Cox) mentre investiga sulla morte di un boss della potente e pericolosa Yakuza. Ad accompagnarlo in questo compito c’è Gena, una agente dai modi bruschi e risoluti CTAC che ha a sua volta una missione personale. Sul pianeta Latimer, dall’aspetto squisitamente cyberpunk, tra le strade illuminate dai neon e i vicoli brulicanti, i tre si ritroveranno a combattere contro formidabili ninja, versare sangue e – alla fine – scontrarsi nel classico duello con il grande antagonista.
Sgombriamo subito il terreno da ogni dubbio: Altered Carbon: Resleeved racchiude tutti gli elementi della serie live-action, dalla generosa dose di splatter alle sequenze d’azione esplosive, dai momenti di sesso esplicito alle inventive e futuristiche tecnologie.
Concentrandoci sul protagonista, il Takeshi Kovacs di Altered Carbon: Resleeved ricorda fortemente come caratteristiche psicosfisiche la versione ‘dal vivo’ portato sul piccolo schermo da Joel Kinnaman, non tanto per i tratti somatici (bianco e biondo), quanto nel fisico possente e costantemente in tensione e nella medesima irritante spavalderia.
Detto questo, in termini di struttura filmica, la sceneggiatura di Altered Carbon: Resleeved è costellata di cliché, ricorrendo a tutto il mazzo di espedienti che uno spettatore appena appena avvezzo al genere si potrebbe aspettare da questo tipo di storia e da un gruppetto di personaggi principali cui non vengono concessi sufficienti – e necessari – tempi per la relativa caratterizzazione e lo sviluppo, al di là di un paio di flashback a metà del film (questo ‘problema’ si riflette in particolare su Holly che, non avendo alle spalle per i fan del franchise su cui ripiegare, il suo personaggio non riesce a creare un impatto duraturo nel film). Di contro – o di pro … -, i registi compensano questa ‘mancanza’ picchiando duro a intervalli regolari di 10 minuti con sequenze action di combattimento ipercinetiche, veri e proprio balletti di morte che fanno quasi pensare a tratti di trovarsi davanti a un classico sparatutto (o picchiaduro) in prima persona.
Gli scontri corpo a corpo, le sparatorie o i duelli con le katana sono, in definitiva, ciò che aiuta a portare a compimento senza grosso sforzo mentale la visione di Altered Carbon: Resleeved. Naturalmente, bisogna abbastanza sorvolare su elementi come l’illuminazione, le ombre e le figure che compaiono indistintamente sugli sfondi rappresentano ancora un problema tecnico su cui lavorare per questo tipo di animazione in CGI, ma il sapore cyberpunk dell’insieme, unitamente a una colonna sonora aggressiva, dovrebbe essere sufficienti a placare i palati più esigenti.
Proseguendo nel commento agli aspetti più squisitamente tecnici, la decisione di Jō Nakajima e Yoshiyuki Okada di aggiungere dissolvenze tra le diverse scene è poi discutibile, visto che in qualche modo rafforza l’idea che si stia assistendo a un videogame per PS4, mentre l’animazione in CGI (già in precedenza adottata per Il principe dei draghi e Ultraman) continua a mostrare grossi limiti nelle espressioni facciali, anche se, bisogna ammettere che i volti che si arricciano in quei ghigni, contorti dalla rabbia o dall’avidità, si sposa bene con il tipo di emozioni viscerali che spesso guidano questo tipo di storie.
Se la CGI in cel-shading negli anime è decisamente l’ultima moda del settore, come detto, la strada da fare per arrivare a un risultato davvero appagante in toto è ancora lunga. Al confronto di opere come Love, Death & Robots (la recensione) o della recentissima Beastars (la recensione), per non parlare dei videogiochi, queste animazioni generate al computer di Altered Carbon: Resleeved sono ancora allo stato prepuberale, anche se ci si sta muovendo nella giusta direzione.
In definitiva, Altered Carbon: Resleeved è consigliabile a chi cerchi un ulteriormente approfondimento dell’universo distopico e intrigante della serie Netflix e, pur mancando della profondità emotiva e della costruzione dei personaggi in carne e ossa, si appoggia a concetti familiari ai fan, puntando tutto sul fascino noir – cyberpunk al neon dell’ambientazione e sull’azione scatenata per regalare una serata disimpegnata in compagnia del burbero Takeshi Kovacs.
Di seguito il trailer italiano di Altered Carbon: Resleeved, nel catalogo Netflix dal 19 marzo:
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