Voto: 5.5/10 Titolo originale: Bliss , uscita: 05-02-2021. Regista: Mike Cahill.
Bliss: la recensione del film fanta-concettuale di Mike Cahill (by Prime Video)
15/02/2021 recensione film Bliss di William Maga
Owen Wilson e Salma Hayek sono i protagonisti di un'opera ambiziosa, molto più riuscita a livello teorico sulle pagine della sceneggiatura che concretamente nella sua trasposizione visiva su pellicola
Bliss degli Amazon Studios – da non confondersi con l’omonimo horror di Joe Begos del 2019 – è una di quelle storie in stile Ai Confini della Realtà / Oltre i Limiti che, se presentata con le dovute accortezze, suona avvincente. Con la sua miscela di fantascienza esistenziale e di protagonisti romantici, sulla carta potrebbe infatti avere tutte le carte in regola per risultare una visione imperdibile, se non che, una volta arrivati alla fine dei suoi 104 minuti, il bersaglio non risulti ampiamente mancato. Forse perché è uno di quei casi in cui un regista / sceneggiatore ha addentato più carne di quanta ne potesse effettivamente masticare.
O forse è perché la storia non fa alcun favore all’intrigante premessa. O forse ancora è che troppi punti vengono lasciti irrisolti, appena fuori dall’inquadratura della cinepresa, al punto da farci desiderare che Mike Cahill avesse trovato il giusto budget per una miniserie.
È strano – ma non insolito – come leggere di qualcosa possa rivelarsi tanto diverso una volta che lo si guarda sullo schermo.
Owen Wilson interpreta Greg, un uomo in difficoltà che lavora in un call center tecnico che offre molte scuse ma nessuna soluzione concreta. Poiché Greg non è molto bravo nel suo lavoro, qualunque esso sia, viene licenziato. Tuttavia, prima che il suo ultimo incontro con il capo finisca, si innesca una piccola zuffa verbale e lui finisce per rimanere l’unico vivo nell’ufficio.
Quindi fa quello che farebbe qualsiasi altro dipendente che si rispetti: nasconde il cadavere e si dirige dall’altra parte della strada, dritto verso un bar in cerca di un drink abbastanza forte. Mentre è lì, incontra Isabel (Salma Hayek), che afferma che lei e Greg sono anime gemelle. Non bastasse, loro due sono gli unici esseri umani “reali” all’interno di un bizzarro tipo di realtà virtuale.
La donna dimostra la sua tesi ingerendo un cristallo e poi usando i “poteri” che ne derivano per salvare Greg dall’arresto per omicidio colposo. Quindi, invita il suo spaesato nuovo partner a unirsi a lei nel giro del mondo. Lungo la strada, lui inizia a imparare qualcosa di più sulla sua storia passata e sul perché si sente obbligato a scarabocchiare le forme di un osservatorio e di una sontuosa tenuta. Scopre anche che la realtà è sopravvalutata, soprattutto quando minaccia di cancellare la sua amata figlia, Emily (Nesta Cooper), dall’esistenza.
Una delle trappole più insidiose per un film del genere – più fantastico che fanta-filosofico alla Matrix, che pure sembrerebbe un’ispirazione, assieme a echi di eXistenZ e L’esercito delle 12 scimmie – è il tentativo di addentrarsi troppo a fondo nei meccanismi dell’insolita situazione in cui sono immersi i personaggi. Prendiamo ad esempio il classico Ricomincio da Capo (la recensione). Non tenta ma di spiegare l’assurdo loop temporale, semplicemente lascia che faccia il suo corso.
Un discorso affine si potrebbe fare pure per Another Earth dello stesso Mike Cahill del 2011. In Bliss, tuttavia, c’è un lungo tutorial sull’importanza dei cristalli: blu vs. giallo, ingerire vs. inalare. Probabilmente, l’intenzione a monte era di world building, ma la verità su ciò che sta accadendo (che Greg e Isabel stanno vagando dentro una simulazione ultra dettagliata generata al computer) rende tutta questa esposizione priva di reale significato.
Owen Wilson e Salma Hayek non hanno poi alcuna chimica in scena, il che è un problema, perché dovrebbero essere amanti sfortunati. Nello specifico, il primo affronta la sua parte apparendo costantemente stordito, sconcertato o entrambe le cose. Sebbene quel tipo di performance funzioni all’inizio di Bliss, cessa di essere efficace una volta che Greg si è presumibilmente risvegliato. L’attrice messicana, invece, apparentemente riconoscendo che il film ha bisogno dell’iniezione di energia che il suo personaggio non sta adeguatamente garantendo, spesso finisce in over acting.
Di tanto in tanto, Bliss prova a fornire al pubblico suggerimenti più chiari sulle sue intenzioni tematiche (secondo Mike Cahill vorrebbe essere un “trattato sulla fragilità della mente umana”), ma i risultati sono troppo incerti per lasciare un’impressione decisa. È un po’ come il pilot originale della serie Star Trek, su ciò che accade quando le persone si affidano più ad una vita vissuta in una simulazione virtuale che nel mondo reale.
Tuttavia, mentre Lo zoo di Talos sosteneva con forza che l’esistenza in carne e ossa è la più importante, Bliss sembrerebbe giungere alla conclusione opposta. Centro focale della confusione generata dal film è la figlia di Greg, che non è reale ma che significa troppo per lui per lasciarla andare.
Bliss cerca di dare un seguito a questo snodo, ma non chiarisce mai se l’ossessione di Greg per la ragazza sia lodevole oppure rovinosa e la conclusione, che avrebbe lo scopo di fornire una parvenza di chiusura, finisce invece per essere assolutamente ambigua e irrisolta, con una “bi-stabilità di interpretazioni”, come l’ha apertamente definita Mike Cahill, che ha anche dichiarato che il suo obiettivo era far sì che gli spettatori colgano semplicemente la gioia suprema dell’innamoramento, un sentimento che porta a far scomparire il mondo intero intorno a noi quando si verifica. E questo è più importante di ogni spiegazione razionale. Tutto chiaro no?
Di seguito trovate il trailer internazionale di Bliss, nel catalogo di Amazon Prime dal 5 febbraio:
© Riproduzione riservata