Home » Cinema » Horror & Thriller » Capone: recensione del film di Josh Trank con Tom Hardy boss di Chicago

Voto: 6.5/10 Titolo originale: Capone , uscita: 26-06-2020. Budget: $20,600,000. Regista: Josh Trank.

Capone: recensione del film di Josh Trank con Tom Hardy boss di Chicago

07/08/2020 recensione film di Raffaele Picchio

Alla terza opera il regista sfida ancora ogni possibile immaginario produttivo e commerciale utilizzando il biopic mafioso come una polpetta avvelenata, girando un horror pieno di fantasmi e morti fatto per prendere sotto gamba chiunque e che orgogliosamente non ha paura di non piacere a nessuno

tom hardy capone film 2020

C’era una volta un giovane promessa made in USA di nome Josh Trank, uno che giovanissimo fece drizzare le antenne esordendo con l’ottimo Chronicle (una specie di mix/omaggio ad Akira ibridato ad una classica origin story di supereroi, il tutto raccontato attraverso videocamere, cellulari e altri dispositivi elettronici) e tutti aspettavano curiosi di vedere come sarebbe esploso con la sua seconda opera.

Storia vuole però che la suddetta promessa sia un carattere non proprio facile e sopratutto non incline ad abbassarsi a compromessi, tanto che quello che sarebbe dovuta essere la sua consacrazione mainstream (il reboot di Fantastic 4) è diventata una guerra totale tra lui e la produzione Fox a colpi di manomissioni e boicottaggi, tanto che alla fine fu il film stesso a rimetterci rivelandosi un bagno di sangue tanto critico quanto al botteghino.

Capone.jpgDa lì è iniziato una specie di oblio dove lo stesso Josh Trank per primo non si è mai preoccupato di “placare” anzi, ribadendo sempre di più la sua fermezza a “fare quello che gli pare” fino a quando non si erano perse totalmente le tracce.

Ma ecco che, dopo una lavorazione alquanto lunga e vista con gran scetticismo da parte di tutti, il nostro riesce a confezionare la sua opera terza ribadendo ancora una volta il suo gusto per la provocazione e confezionando questo Capone (in origine con il buffo, ma ben più sensato, titolo Fonzo), un film che sicuramente non farà cambiare idea a nessuno dei “grandi capi” hollywoodiani e che nonostante il boicottaggio atroce ricevuto invece dimostra quanto sia interessante e originale il suo punto di vista.

Capone, come chiaramente può intuire il titolo, vede protagonista il celebre gangster, ma la strada che sceglie Josh Trank è quella di allontanarsi il più possibile da ogni convenzione del ‘mafia-movie’ e gettarsi a capofitto in quello che sembra più un horror che altro. Il film si concentra sugli ultimi giorni di vita del feroce boss, quando la sua demenza senile causata della sifilide ormai ha preso precocemente tutte le sue funzioni. Capone è un uomo deforme, orrendo, che si caca addosso, bofonchia parole incomprensibili e non ha più alcun potere.

E Tom Hardy, carichissimo e deformato da un trucco che ne accentua il lato più disgustoso, incarna benissimo questo uomo ormai improponibile trasformato in una caricatura chiusa in un mondo che è solo nella sua testa. Non è un caso che la sua figura sembri quella di un cartone animato inserito in un contesto serissimo (ed è palese come Josh Trank insista proprio su questo scontro tra overacting suo e toni misurati di tutti gli altri), i suoi più fidati ormai lo chiamano “fonzo” (abbreviativo di Alphonse) ed è altrettanto chiaro che a nessuno freghi più niente di lui perché è la sua legazia, i giochi di potere, i soldi (e i problemi) che contano. E lui viene tenuto in vita senza più alcuna dignità proprio perché probabilmente serve tempo.

Ma mentre l’impero di carte che ha costruito è soggetto a guerre di comando e quant’altro, “Fonzo” pensa, rivive i suoi confusi momenti non comprendendo più cosa sia vero e falso. Un po’ come in E Johnny prese il fucile di Dalton Trumbo, è un “non-più-umano” che pensa e fa i conti con i suoi demoni ed i fantasmi.

Ecco allora che l’opera di Josh Trank prende coraggiosamente una strada che nessuno si aspetterebbe e che rischia di non accontentare nessuno: Capone / Fonzo è un film horror pieno di fantasmi, violenza e morte. Non c’è alcuna assoluzione, non c’è nessuna ‘epica’ mafiosa, nessun anti-eroe. È la morte che impregna con il suo fetore ogni secondo che scorre fottendosene di tutto e tutti.

capone tom hardy film 2020Proprio come il suo personaggio, il regista va per la sua strada, una strada difficile e sicuramente non perfetta, ma che spiazza e che se vista lucidamente dimostra ancora una volta quanto questo mancato enfant prodige di Hollywood sia pure uno stronzo, ma di quelli con carattere e di cui ce ne vorrebbero di più.

Ad accompagnare questo suo folle progetto ci pensa un cast tutto all’altezza (tra cui Linda Cardellini e Matt Dillon) e alcune sequenze davvero spiazzanti dove il grottesco più vero si spinge verso sensazioni che in tema di celebrazioni mafiose vanno da Il Padrino ai Soprano, che davvero non ti aspetti.

È un film che inizia e chiude con un uomo che si caca sotto, che ti sbatte in faccia quanto non contiamo niente e non importa se sei un poveraccio o un grande e sanguinario boss, la morte onnivora e spietata investe tutti e livella ogni cosa, dimostrando ancora una volta quanto sia l’uomo l’animale più crudele del creato.

Capone, così, attira e rigetta con una lucidità di causa incontrollata, ma sincera e fuori da ogni schema pre-imposto. Josh Trank ancora una volta pagherà dazio davanti a una concezione produttiva che odia chi è diverso e che ha plagiato un pubblico ormai assuefatto e ‘radiocomandato’. Chissà se riuscirà mai a fare qualcos’altro dopo Capone, ma è di “stronzi” come lui che il cinema ha bisogno per dimostrare ancora di essere vivo.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Capone: