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Titolo originale: Casino Royale , uscita: 14-11-2006. Budget: $150,000,000. Regista: Martin Campbell.

Caterina Murino su James Bond: “007 deve rimanere maschio e british, basta femminismo illogico” (esclusivo)

25/10/2021 news di Alessandro Gamma

L'attrice ci ha parlato della sua esperienza sul set del film del 2006, commentando poi le voci sul futuro della saga

caterina murino casino royale bond 2006

Quest’anno non solo è arrivato nei cinema il quinto e ultimo film di Daniel Craig nei panni di 007, No time to die (la recensione), ma ricorrono anche i 15 anni dall’uscita di Casino Royale, il suo primo capitolo nei panni dell’agente segreto.

Quasi sicuramente ricorderete che nel cast del film del 2006 diretto da Martin Campbell figurava anche Caterina Murino nei panni di Solange Dimitrios, ultima delle cinque attrici italiane ad aver mai preso parte alla popolare saga.

Ebbene, giunta al Festival di Sitges per presenziare all’anteprima mondiale di Venecifrenia di Alex de la Iglesia (la recensione), abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con lei, ricordando quella storica esperienza.

Come hai vissuto l’esperienza di Casino Royale all’epoca?

Sicuramente è stata una fortuna immensa per me poterci prendere parte. Oltre ad essere il primo film col nuovo 007, Daniel Craig, io fui la primissima ‘Bond Girl’ ad essere scritturata per il film, prima ancora di Eva Green. Ma all’epoca non mi resi ben conto di essere stata scelta per un film così grande. Semplicemente mi ritrovai alle Bahamas, col mio coach di cavallo, a girare qualcosa che io percepivo come ‘normale’, nonostante la produzione mi stesse mettendo a disposizione qualsiasi cosa.

Realizzai davvero quello che avevo fatto quando cominciammo il tour promozionale, che ci portò ad attraversare il mondo intero, da New York a Sidney, per presentare Casino Royale ovunque. Solamente una volta uscita da questa ‘lavatrice’ durata tre mesi fatta di aerei quotidiani per spostarci da una città all’altra e da un continente all’altro, capii di esser stata parte di qualcosa di straordinario, un’opportunità piuttosto unica per un attore, visto che non capita tutti i giorni di esser scelti per partecipare a un film di James Bond.

caterina murino sitges 2021E come vivi ora l’etichetta di ‘Bond Girl’?

Questa opportunità straordinaria che la vita mi ha deciso di regalarmi la conservo con fierezza e orgoglio, anche perché tutta la mia internazionalità come attrice la devo a Casino Royale. Nonostante in Francia fossi ad esempio conosciuta già per il Bandito corso del 2004, girare per la Cina, l’India e l’America mi ha aperto molte altre porte.

Tra l’altro, grazie al personaggio di Solange sono ancora oggi continuamente sollecitata per molte cose dalla famiglia Broccoli. Per dirtene una, sono recentemente stata contatta perché la stilista Jenny Packham ha deciso di rifare otto abiti iconici della saga di James Bond, tra cui il mio rosso usato per il film. Ti fa capire come quando entri a far parte della famiglia Bond, ne fai parte per sempre, e io ne sono molto felice.

Ti va di commentare le dichiarazioni del regista di No time to die, Cary Fukunaga, e dello stesso Daniel Craig, in merito alla presunta misoginia del personaggio?

A mio parere, prima di Casino Royale le Bond Girl erano veramente degli ‘oggetti’ e penso che proprio dal mio film abbiano cominciato a smussare e stemperare questo aspetto. Sia Solange che Vesper Lynd sono diverse dalle donne del passato, molte figure femminili da lì in poi hanno cominciato ad essere ‘dotate’ di una grande intelligenza. E non dimentichiamo che dietro alla saga di James Bond ci sono due persone come Michael G. Wilson e, soprattutto, Barbara Broccoli, una delle produttrici più in gamba e potenti del mondo, che non sono esattamente degli sprovveduti.

E per quanto concerne il prossimo 007, tu ti schieri coi ‘tradizionalisti’ o sei aperta a versioni ‘alternative’ dell’agente segreto?

A mio modo di vedere, per me dovrà essere sempre impersonato da un uomo, credo che Ian Fleming si rivolterebbe nella tomba se ciò non avvenisse. E sicuramente dovrà essere britannico. Sul colore invece non ho alcuna preferenza. Per quanto riguarda gli altri personaggi di contorno possono pure cambiarne il sesso, vedi quello che è successo con M, ma James Bond deve rimare un uomo, non transigo. Sono contro al femminismo che deve essere messo ovunque e comunque senza nessuna logica ormai. La logicità, almeno per me, è che sia – e resti – una spia, maschio, british.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Casino Royale: