Voto: 5/10 Titolo originale: Choose or Die , uscita: 15-04-2022. Regista: Toby Meakins.
Choose or Die: la recensione del film horror di Toby Meakins (su Netflix)
15/04/2022 recensione film Choose or Die di William Maga
Asa Butterfield e Iola Evans sono i protagonisti di un prodotto da streaming dall'intrigante premessa ma dallo sviluppo troppo affrettato
Choose or Die – ultimo arrivo tra i ‘film del venerdì’ di Netflix – si apre con una sequenza piuttosto intrigante che coinvolge il prezzemolino Eddie Marsan. Senza sapere nulla di ciò che gli sta accadendo veniamo catapultati in un misterioso gioco per PC rétro chiamato CURS>R che chiede all’uomo di compiere una scelta apparentemente ‘senza senso’, e prima ancora di riuscire a capire davvero cosa stia accadendo e perché, le implicazioni macabre di quell’apparentemente innocente digitazione ci vengono sbattute in faccia in tutto il loro tetro splendore.
Dopodiché, il film scritto e diretto dal praticamente esordiente Toby Meakins (Bite Size Horror) procede in modo non particolarmente inventivo (il giovane programmatore nerd Asa Butterfield e la sua amica Iola Evans diventano i nuovi players, iniziando a sperimentare sulla loro pelle le conseguenze), almeno finché nuove morti truci non iniziano ad accumularsi. Ed è allora che le cose si fanno interessanti. O forse no?
In ogni caso, la premessa di Choose or Die ricorda inevitabilmente quella di Escape Room, Countdown, Jumanji o di tutti gli altri titoli la cui trama principale implica la presenza di App o videogame maligni che cercano di uccidere chi li usa (mettiamoci pure Bandersnatch e Brainscan dai).
A questi si aggiunge una certa ispirazione dalla saga di Nightmare per il tono, lo stile 80s e i riferimenti visivi (senza contare la voce fuori campo dello stesso Freddy Krueger, alias Robert Englund).
Tenendo ben a mente tali aspetti e avvicinandosi alla visione senza molte aspettative che Choose or Die possa rivelarsi un piccolo classico del genere, il risultato sono 84 minuti tutto sommato scorrevoli (un voto finale che deriva, come vedremo, dalla media tra la prima interessante parte e la seconda, molto meno riuscita).
Come quasi tutti i teen horror degli ultimi tempi, Choose or Die, non potendo garantire molto in fatto di originalità, prova a puntare sulle morti raccapriccianti per ottenere una qualche reazione dagli spettatori, oltre che per compensare il fatto che – di base – è un prodottino da streaming abbastanza banale e approssimativo (almeno quanto il suo poster).
Choose or Die è forse più divertente quando fa scegliere ai suoi personaggi tra due esiti parimenti orribili. Non lo è molto quando cerca di fare un passo in più, specialmente con Kayla (Evans) che corre dietro al fratellino morto. Onestamente, queste scene risultano fastidiose da guardare, soprattutto perché la ragazza è consapevole della realtà della situazione in cui si creano le allucinazioni. Anche gli altri momenti più emotivi sembrano poco ‘necessari’, anche se hanno l’evidente scopo di donare un contesto e rendere i protagonisti in qualche modo simpatici o atti a suscitare empatia per loro.
Mentre il film incede, otteniamo quello che ci si aspetta, ovvero la risoluzione del mistero, una chiusura. Il ritmo, però, inizia farsi seriamente erratico, in quanto Choose or Die si allontana improvvisamente dai suoi giochetti brutali e sanguinari per seguire due individui che cercano di svelare un enigma e arrivare alla verità.
Non aiuta nemmeno il fatto che Kayla e Isaac (Butterfield) non trasmettano alcuna chimica sullo schermo. È evidente che a lui piaccia lei, ma le dinamiche tra i due sono così imbarazzate che non si riesce a provare nulla per loro o per la loro relazione.
La ‘storia delle origini’ della maledizione, che arriva a metà film, è invece un orrido spiegone infiocchettato nella CGI, e da lì in poi Choose or Die precipita, senza una vera ragione. Naturalmente, la sospensione dell’incredulità è essenziale in questo tipo di storie, è un dato di fatto. Ma c’è anche un limite a quanta incredulità si possa sospendere.
Scegliere di continuare a guardare il film diventa allora: 1) spirito di abnegazione; 2) rassegnazione. Non è facile capire esattamente come Choose or Die passi da questo incredibile videogioco horror soprannaturale capace di alterare la realtà pieno di possibilità, a chilometri di pellicola che sgorgano dalla bocca di qualcuno come lo zampillo di una fontana. Ma, a parziale scusante di chi ha iniziato a vederlo, non c’è davvero il tempo materiale per realizzarlo, vista l’assoluta imprevedibilità del tutto.
Gli ultimi venti minuti sono infatti un rapidissimo tracollo verticale verso l’assurdo, inteso come inspiegabile. Non ci sono altre parole per descriverli. La velocità del cambio di prospettiva – e di aspettative – viene calato dal regista come un colpo di mannaia nel buio, lasciando sbigottiti e frastornati di fronte alle sue possibili motivazioni.
Di certo non è stata colpa dell’eccessiva lunghezza. Anzi, proprio a tal proposito, Choose or Die sembra allora quasi uno stiracchiamento del concept di un cortometraggio (non è un caso che Toby Meakins ne abbia ben nove nel CV), fatto senza ragionare troppo su come ampliarlo a modo. Tra l’altro, visto come si mettono alla fine le cose, pare che l’intenzione sia quella di dargli almeno un sequel.
Insomma, l’ennesimo film usa e getta pensato per allietare il fine settimana dei cari abbonati bramosi di novità da trangugiare, che non lascerà tracce nella memoria di nessuno (o forse qualcuno lo ricorderà perché Liam Howlett dei Prodigy ha scritto la colonna sonora …) . A tra sette giorni.
Di seguito trovate il trailer internazionale di Choose or Die, nel catalogo di Netflix dal 15 aprile:
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