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Voto: 7.5/10 Titolo originale: Cobra , uscita: 22-05-1986. Budget: $25,000,000. Regista: George P. Cosmatos.

Dossier: Cobra, grilletti facili, violenza incontrollata e battute memorabili griffate George P. Cosmatos

29/01/2020 recensione film di Sabrina Crivelli

Nel 1986 Sylvester Stallone era il protagonista di un rude poliziesco, troppo bistrattato all'epoca

cobra 1986 sylvester stallone film

Com’è nato Cobra, action poliziesco in perfetto stile 80s, decisamente sopra le righe e con protagonista Sylvester Stallone, uscito nei cinema nel 1986?

Cobra - Sylvester Stallone - poster - Il crimine è una piaga. Lui è la curaAnzitutto dobbiamo fare un passo indietro di un paio di anni. Se la star avesse effettivamente preso parte all’ormai divenuto cult Beverly Hills Cop del 1984 sarebbe stato un film molto diverso. Prima che Eddie Murphy fosse scelto per il ruolo che ha poi definito la sua carriera infatti, la parte del protagonista Axel Foley era stata offerta proprio all’attore italo-americano. Eppure, Sylvester Stallone aveva in mente idee molto diverse su come avrebbe dovuto essere quel film.

Quindi, si prese la briga di riscrivere la sceneggiatura, per far sì che emergessero i suoi punti di forza e il suo personaggio apparisse come un poliziotto in stile Terminator (rigorosamente vestito di nero) e dal pugno di ferro. Come lo sceneggiatore Daniel Petrie Jr. ha raccontato in una intervista, anche se “l’aver scritto una sceneggiatura che avesse convinto una stella del cinema di quel calibro” era stato un “colpo di fortuna”, fu stata anche “un’esperienza decisamente dura”.

Sylvester Stallone propose molti cambiamenti. In primo luogo, voleva che il suo personaggio si chiamasse Axel Cobretti, invece che Elly Axel, come gli era stato proposto. Inoltre, rimosse del tutto gli elementi comici dello script, sostituendoli con scabrosità e violenza – che all’epoca erano assai comuni nei film exploitation – insieme a scene d’azione che avrebbero richiesto alla Paramount un budget ritenuto però proibitivo.

Alla fine, lo studio respinse la vision di Sylvester Stallone e le modifiche alla sceneggiatura che lui aveva proposto. Ne seguì comunque una separazione amichevole tra le parti e il ritorno alle bozze originali di Petrie Jr. Murphy. A quel punto, Eddie Murphy salì a bordo della produzione e tutto il resto è storia.

Questo piccolo intoppo non ha però impedito a Sylvester Stallone di proseguire per la sua strada e dare vita al suo agognato progetto.

Il primo passo fu di scegliere il romanzo di Paula Gosling A Running Duck (adattato poi nel 1995 in modo più fedele con Fair Game – Caccia alla spia) come fonte primaria per il suo film, in cui avrebbe incanalato le idee nate per la sceneggiatura di Beverly Hills Cop poi abbandonata. Il nuovo script combinava sadici serial killer, una storia in cui ‘non si facevano prigionieri’, carneficine ai limiti dell’assurdo e battute scritte apposta per Sylvester Stallone, che la star poteva proferire con espressione lapidaria e imperturbabile spavalderia come richiesto a un protagonista così tosto.

Cobra film 1986 Sylvester Stallone -.2Nacque così Cobra, che incorporava del romanzo di Paula Gosling giusto lo stretto necessario a garantirle di essere menzionata nei crediti. Si racconta anche che Sylvester Stallone si sia offerto di ristampare il libro con il suo nome come co-autore, un’offerta che l’autrice – stranamente … – scelse di rifiutare.

George P. Cosmatos, che aveva già lavorato con la star in Rambo 2 – La vendetta nel 1985 (la recensione), fu scelto per la regia di Cobra, ma, secondo quanto si dice, anche in questo caso fu perlopiù Sylvester Stallone stesso a dirigere il film (d’altra parte c’è chi sostiene che abbia diretto pure il primo sequel di Rambo …).

Comunque sia – presumibilmente – i suoi modi da divo del cinema non hanno pregiudicato particolarmente la fluidità delle riprese. Sempre secondo le storie di corridoio inoltre, il protagonista sul set non solo flirtava costantemente con l’allora fidanzata e co-protagonista Brigitte Nielsen, ma si divertiva a fare il buffone per impressionare le sue guardie del corpo.

Tuttavia, il risultato finale non fa pensare in nessun modo che una tale megalomania abbia creato effettivi problemi durante la produzione del film. Anzi, l’ego di Sylvester Stallone gli ha dato la sicurezza necessaria per dar vita a una performance dall’innegabile aplomb e, nonostante Cobra sia essenzialmente un progetto nato dalla mera vanità, ciò non toglie che sia davvero divertente.

La storia di Cobra segue il tenente Marion “Cobra” Cobretti (Stallone), un poliziotto dai modi rudi e risoluti che non opera secondo le normali procedure di polizia, a capo della “Zombie Squad”, una sezione speciale che si occupa dei criminali psicopatici. Un giorno, gli affidano la preziosa testimone (Nielsen) di un omicidio compiuto da una setta composta da pericolosi svitati armati di asce che si fanno chiamare le “Belve della Notte” (The New Order in originale). Il suo incarico diventa allora quello di garantire la sicurezza della teste e di porre fine alla follia omicida dei membri del sanguinario culto capeggiata dal sadico Brian Thompson che sta terrorizzando da settimane Los Angeles.

Quello che ne risulta è un tour de force in puro stile cinema d’azione anni ’80. In effetti, quando si parla di quei film che ormai non si girano più, sicuramente Cobra occupa un posto d’onore nella lista. È uno sparatutto, disseminato di ogni tipo di stereotipi del genere, con una messa in scena stilosa e che procede a suon di violenza.

E va ben oltre. In certi passaggi, Cobra lambisce addirittura i confini con l’horror, sfruttando i caratteri tipici dei film di exploitation fieramente, come un segno distintivo e passando senza soluzione di continuità dall’eccentricità dell’action duro e puro alla brutalità dello slasher, fino alle atmosfere da thriller hard boiled.

Cobra film - 1986 - NielsenConcentrandoci per un attimo in particolare sugli elementi slasher, questi sono particolarmente evidenti nella scena dell’ospedale, che ricorda in modo sorprendente Halloween II – Il signore della morte (Halloween II, 1981) di Rick Rosenthal. Aggiungeteci poi agli spietati villain – che non sarebbero fuori posto nel franchise di Non aprite quella porta (The Texas Chain Saw Massacre) -, un elevato body count e una colonna sonora che spazia tra tenebrosi suoni dei sintetizzatori e l’hair metal, e avrete così un cocktail del tutto esplosivo!

Giusto per non sbagliare, Cobra sguazza nello squallore ed è pieno di scene inquietanti e ricche di tensione, tra cui un incipit con tanto di un assedio di un supermercato dove vige la suspense e che indirizza il tono del resto del film. Ovviamente, gli elementi più cupi sono alleggeriti dalla successione di battute sfoderate da Sylvester Stallone con espressione facciale impassibile. Vale la pena sottolineare, se ce ne fosse bisogno, che, al momento delle riprese, era probabilmente uno dei più grande divi di Hollywood (e di conseguenza mondiali). E Cobra puntava praticamente tutte le sue carte proprio su tale fama planetaria.

Non dovrebbe sorprendere inoltre il fatto che il film sia stato realizzato dalla Cannon Films, società di produzione all’epoca sinonimo di B-movie d’azione over-the-top, incluse alcune perle come i sequel di Il giustiziere della notte (Death Wish) e la maggior parte dei primi titoli – peraltro i migliori – con Chuck Norris. Insomma ci hanno offerto negli anni ’80 non pochi gioielli – tra cui Highlander – L’ultimo immortale, Invasion USA e Revenge of the Ninja -, ma Cobra è rimane una delle gemme più splendenti in assoluto!

Torniamo però a concentrarci sul film con Sylvester Stallone. Prima dell’uscita di Cobra nei cinema, si dovette fare i conti con l’MPAA, affinché non ricevesse il temuto R-Rated per via della violenza, considerata troppo frequente e gratuita. Ottenere il visto censura ‘adatto’ comportò la rimozione di scene che contenevano gole squarciate, arti smembrati e quindi un aumento considerevole del numero di vittime; solo dopo tali tagli il film riuscì ad approdare in sala. E no fu l’unica difficoltà da affrontare: nello stesso periodo ha dovuto scontrarsi con la concorrenza spietata del blockbuster Top Gun col lanciatissimo Tom Cruise.

Probabilmente per questa ragione, fu necessario decurtare ulteriormente il minutaggio complessivo, per far sì che Cobra ottenesse nei cinema qualche proiezione extra e massimizzasse così il successo al botteghino. Nella versione originale di ben 130 minuti i personaggi secondari erano più sviluppati, includendo peraltro un maggiore approfondimento tra le “Belve della Notte” e nei retroscena sulla setta sanguinaria e sui motivi alle origini della loro follia omicida.

Cobra film 1986 Sylvester Stallone - 4Sarebbe stato interessante capire un po’ meglio le dinamiche e le mire dei cattivi, ma lasciarli avvolti nel mistero li ha resi senz’altro più minacciosi ed efficaci. Dunque, i tagli non sono stati poi così dannosi in definitiva. Peraltro, l’essenzialità a cui hanno condotto ha avuto anche il pregio di far emergere ancora di più il personaggio di Marion Cobretti, mettendo in luce la sua duplice natura di detective / giustiziere fascistoide in stile Ispettore Callaghan.

Inutile negare che Cobra scimmiotti apertamente quest’ultimo infatti anche se, in fin dei conti, lo spinge ulteriormente oltre i limiti. Va per altro notato che dal cast del primo Ispettore Callaghan sono stati assoldati Reni Santoni, per incarnare il sergente Gonzales e Andrew Robinson, per la parte del detective Monte.

Tornando invece ai tagli al montaggio,  la versione estesa di Cobra alla fine è arrivata sul mercato in forma bootleg ed è ormai possibile guardare una gran parte delle scene eliminate direttamente su YouTube.

Prevedibilmente, Cobra venne stroncato dalla critica al momento dell’uscita e si aggiudicò le nomination per ben sei Razzie Awards. Tra i principali commenti negativi dell’epoca c’erano quelli sui dialoghi, ritenuti banali, l’eccesso di cliché del genere e la sovrabbondanza di violenza immotivata. Tuttavia, le recensioni negative non ebbero un grande impatto sui risultati al box office di Cobra, tanto che gli incassi arrivarono a 160 milioni di dollari complessivi da un budget di soli 25 milioni.

Sfortunatamente, non venne realizzato alcun un sequel ufficiale, anche se non va dimenticata la truculenta versione per lo ZX Spectrum. Il videogame, c’è da dire, somigliava molto poco all’omonimo film di George P. Cosmatos, dato che consisteva in pratica nel farsi strada attraverso i primi livelli massacrando e spaccando letteralmente la testa ai cattivi.

Riguardando Cobra oggi, dopo quasi 35 anni, e vedendo che è invecchiato decisamente bene, non si può fare a meno di pensare che avrebbe tranquillamente potuto costituire il capitolo di apertura di una saga. Proprio come John Rambo, Marion Cobretti è quel tipo di personaggio che si può gettare in maniera credibile in qualsiasi situazione che preveda orde di nemici e farlo uscire quasi indenne, dopo aver ottenuto una giusta vendetta e ripulito le strade della città dal crimine e dai degenerati. Nonostante gli incassi, le nomination ai Razzie bloccarono sul nascere qualsiasi idea di un possibile seguito. (Anche se ora Robert Rodriguez sembra intenzionato a realizzarne una serie TV)

cobra sylvester stallone film 1986Tuttavia, ciò non ha impedito la comparsa di qualche doveroso knock-off, primo tra tutti Cobra Nero (The Black Cobra) con Fred Williamson nel 1987, essenzialmente un clone in salsa Blaxploitation e di fabbricazione genuinamente italiana, che – ironia della sorte vuole – al contrario dell’originale ha finito per avere ben tre sequel, tutti naturalmente degni d’essere visti se siete estimatori dei b-movie a buon mercato di quegli anni.

Se Cobra ha perso l’opportunità di capitalizzare il proprio successo, The Black Cobra l’ha invece ampiamente sfruttato al suo posto fino all’ultimo penny – e anche oltre.

Nel corso dei decenni, Cobra ha acquisito la fama di cult, aggiudicandosi un posto speciale nel cuore degli estimatori e degli appassionati di cinema action, poiché emblema di quell’epoca d’oro del genere. Oltre al giapponese Tetsuo Hara, che ha confermato di essersi ispirato proprio al look di Marion Cobretti per disegnare le fattezze di Kenshiro nella seconda stagione del cartone animato Ken il Guerriero, tra i fan c’è anche il regista danese Nicolas Winding Refn, che gli ha reso perfino un omaggio diretto nel suo Drive (2011), infilando in bocca al protagonista Ryan Gosling un fiammifero.

In definitiva, Cobra non è certo un’opera perfetta, ma, quando si tratta di pellicole d’azione senza grandi pretese intellettuali è una vera prelibatezza uscita dritta dai meravigliosi anni ’80, ricca di battute memorabili e scene madri talmente esagerate che non possono non esaltare ancora adesso. Al di là delle saghe di Rambo e Rocky, non sono poi tanti i titoli di Sylvester Stallone che meritino di essere custoditi gelosamente nella memoria e riguardati con cadenza almeno annuale. Cobra è tra questi.

E ricordate, come promette il poster italiano, “Il crimine è una piaga. Lui è la cura“.

Di seguito la lunga clip (21 minuti) con tutte le scene eliminate di Cobra: