Titolo originale: The Dark Knight , uscita: 16-07-2008. Budget: $185,000,000. Regista: Christopher Nolan.
Dossier: Il Cavaliere Oscuro e il significato profondo della frase “O muori da eroe, o vivi …”
30/12/2024 news di Redazione Il Cineocchio
Ne ha parlato lo sceneggiatore Jonathan Nolan

Non esiste un solo modo per interpretare Batman. In Batman – Il ritorno, Michael Keaton ha ridotto più della metà delle sue battute, dando vita a un Cavaliere Oscuro introverso e misterioso che si adattava perfettamente al mondo di strani eccessi creato da Tim Burton e dal suo scenografo Bo Welch.
Tuttavia, per la sua trilogia del Cavaliere Oscuro, Christopher Nolan non ha esitato a consentire a Christian Bale di arricchire il suo Batman con frasi più ricche e vigorose, usando il suo ora celebre ‘grugnito’ gutturale.
Entrambi gli approcci hanno avuto successo, ma la trilogia di Nolan si distingue per le battute memorabili, con molte delle frasi del protagonista che sono entrate nella cultura popolare. La più famosa di tutte, forse, è quella in cui Batman urla “Giura su di me!” in Batman Begins, ma non è l’unica.
Anche la sceneggiatura di Nolan si è rivelata una miniera di frasi destinate a diventare meme, molte delle quali sono diventate immediatamente parte della cultura di massa.
Una battuta in particolare è rimasta impressa nel pubblico fin da quando Aaron Eckhart l’ha pronunciata nel ruolo di Harvey Dent in Il Cavaliere Oscuro: “O muori da eroe, o vivi abbastanza a lungo da vedere te stesso diventare il cattivo.”
È stato sorprendente scoprire che Christopher Nolan, all’epoca, non avesse capito appieno il significato di questa frase. Durante le interviste promozionali per Oppenheimer, ha rivelato a Deadline che fu proprio suo fratello Jonathan a scrivere il dialogo, aggiungendo:
“Mi fa impazzire perché è la frase che più risuona del film. All’epoca non la capivo nemmeno. […] L’ho letta nella bozza di [Jonathan] e ho pensato, ‘Va bene, la tengo, ma non so nemmeno cosa significhi. È davvero qualcosa che ha senso?'”
Molti fan di Christopher Nolan potrebbero non rendersi conto di quanto Jonathan Nolan sia stato cruciale per la carriera del fratello. Christopher ha collaborato con Jonathan in numerosi progetti, tra cui The Prestige, Interstellar e, ovviamente, The Dark Knight. Per quest’ultimo, dopo che lo sceneggiatore David S. Goyer aveva elaborato la storia, Jonathan Nolan ha scritto la sceneggiatura per sei mesi, lavorando a stretto contatto con il fratello, che era impegnato con The Prestige. Christopher Nolan ha poi affiancato il fratello per perfezionare il copione.
Un piccolo dettaglio a cui Christopher non ha dato input è proprio la frase “diventare il cattivo”. Come sappiamo, il regista non capiva il significato di quella battuta, il che sorprende considerando che è lo stesso uomo che ha portato sul grande schermo Tenet, che ha mandato in confusione persino colleghi come Quentin Tarantino.
Fortunatamente, Jonathan ha ora fornito maggiore chiarezza sul significato della frase. Intervistato dall’Hollywood Reporter, Jonathan Nolan ha spiegato:
“È arrivata più tardi nel corso della sceneggiatura. Avevamo fatto una o due versioni della sceneggiatura cercando qualcosa che distillasse la tragedia di Harvey Dent, ma che fosse anche applicabile a Batman.”
La tragedia di Harvey Dent in Il Cavaliere Oscuro è il suo lento e drammatico cambiamento da difensore incorruttibile di Gotham, il “Cavaliere Bianco”, a un villain corrotto dalla sete di vendetta. Nel frattempo, Batman prende la colpa per i crimini commessi da Dent dopo la sua trasformazione, diventando un cattivo agli occhi dei cittadini di Gotham. In questo senso, quando Dent pronuncia la frase all’inizio del film, essa diventa un cupo presagio per entrambi, sia per lui che per Bruce Wayne/Batman.
Non è solo una questione di prefigurare ciò che accadrà a Dent e Batman, ma anche una riflessione sul paradosso centrale del personaggio di Batman. Jonathan Nolan ha aggiunto:
“La ricchezza di Batman sta nel fatto che questa figura principesca, quasi da boy scout, è avvolta in questa sorta di apparenza spettrale e nella sua disponibilità ad abbracciare l’oscurità.”
Nolan stava cercando di esplorare come Batman, pur essendo un personaggio che incarna la luce e la giustizia, sia anche profondamente legato all’oscurità, sia nel suo aspetto che nelle sue azioni. In questo modo, Batman è una figura che sfida l’oscurità senza esserne consumato, mentre Harvey Dent è consumato dall’oscurità, perdendo la sua umanità nella sua discesa verso la vendetta. I due personaggi, dunque, rappresentano due facce della stessa medaglia, come simboleggiato dalla moneta di Dent, segnata da un lato.
La frase non è solo una previsione tragica degli eventi che accadranno a Harvey Dent, ma una riflessione più ampia sulla dualità dell’eroe e del villain. I protagonisti di Il Cavaliere Oscuro — Batman e Dent — sono legati da un destino simile, ma mentre Batman riesce a mantenere la sua integrità, Dent viene completamente travolto dal suo lato oscuro.
Jonathan Nolan ha anche spiegato il significato della frase in maniera più analitica:
“La prima parte di quella frase è ‘O muori da eroe’ — ed è importante, perché non tutti vogliono essere degli eroi. È l’impegno nell’eroismo che ti mette in questa situazione, con un esito binario. L’idea è che ci sono persone che si mettono in gioco, ma spesso quella scommessa si rivolta contro di loro.”
Questa riflessione si lega anche all’aforisma di Lord Acton: “Il potere assoluto corrompe in modo assoluto”. La frase di Jonathan Nolan si intreccia perfettamente con la tragedia di Harvey Dent e quella di Batman, entrambi che si confrontano con il potere nelle sue varie forme nel film.
“Il fatto che questa frase risuoni con il pubblico al di fuori del film è gratificante. Sono fiero di quella frase”, ha concluso Jonathan Nolan, il che è comprensibile dato l’impatto culturale e la profondità del significato che essa ha acquisito nel tempo.
Di seguito trovate una clip da Il Cavaliere Oscuro:
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