Voto: 7.5/10 Titolo originale: The Monster Squad , uscita: 14-08-1987. Budget: $12,000,000. Regista: Fred Dekker.
Dossier: Scuola di Mostri di Fred Dekker, quando l’omaggio ai classici non paga al botteghino (ma poi diventa un classico)
01/02/2021 recensione film Scuola di mostri di Marco Tedesco
Ignorato all'uscita nel 1987, il film si è guadagnato nel tempo un vasto stuolo di appassionati
Come probabilmente han fatto molti altri ragazzini folgorati dal primo incontro coi mostri, passare l’adolescenza a cercare di mettere le mani su qualunque tipo di chicca collegata ad essi, che si trattasse di (video)giochi come i Monster in my Pocket o di film e/o libri dalle copertine o sinossi evocative, è stato un passaggio obbligato.
In quanti allora, tra gli over 35 almeno, ricordano di aver in un giorno lontano visto la copia di una VHS ex-noleggio di Scuola di Mostri (The Monster Squad) in vendita sugli scaffali di un videostore, di aver cominciato a tormentare i genitori perché la acquistassero e quindi, una volta a casa, di aver scoperto che quello che sarebbe presto diventato uno dei loro titoli preferiti e più rivisti durante i mesi (anni?) successivi? C’erano tutti i mostri classici e i protagonisti avevano grosso modo la nostra stessa età. Magari erano un pochino più grandi e vivevano dall’altra parte dell’Atlantico, ma come si poteva resistere all’immedesimazione immediata?
A quanto si sa, il processo creativo alla base del film fu di creare una sorta di nuovo Il Cervello di Frankenstein per gli anni ’80, mescolando elementi comici dentro un’opera coi mostri classici della Universal. Dopo la sequenza di apertura piuttosto intensa (per lo meno se vista a una certa età …), veniamo catapultati in pieni Stati Uniti del 1987, dove incontriamo un gruppo di preadolescenti ossessionati dai mostri e che si sono auto-nominati, appunto, ‘squadra antimostro’.
Guidato da Sean (Andre Gower), il gruppetto è completato da Patrick (Robby Kiger), Horace detto ‘Rotolo’ (Brent Chalem), Rudy, il ragazzo più grande (Ryan Lambert) e dalla sorellina di Sean, Phoebe (Ashley Bank). I cinque si ritrovano presto a incrociare la strada niente meno che con Dracula, intento a cercare di recuperare un antico amuleto che gli consenta di governare il mondo.
Per il gravoso compito, Dracula chiede l’aiuto di alcuni amici di vecchia data, ovvero Gillman, l’Uomo Lupo, la Mummia e il mostro di Frankenstein. Il Conte, tuttavia, scopre presto che qualcun altro è sulle tracce del mistico oggetto, in quanto la ‘squadra antimostro’ è entrata possesso di una copia del leggendario diario di Abraham Van Helsing e che un ‘abominevole tedesco’ (Leonardo Cimino) la sta traducendo per loro, così che possano porre fine al suo terribile piano.
È una premessa tanto semplice quanto ben messa in scena quella di Scuola di Mostri, con una grande attenzione ai dettagli e un chiarissimo affetto per il materiale che lo ha influenzato. Va detto che alcune delle interpretazioni, in particolare dei membri più giovani del cast, non sono esageratamente convincenti e le occasionali battute particolarmente brillanti, ma nel complesso rimane – al di là del mero ‘effetto nostalgia’ – un film affascinante e divertente anche a distanza di anni, capace ancora oggi di garantire un’ottima introduzione al genere per i futuri fan alle prime armi.
Anche se alcune delle performance non sono eccezionali, Tom Noonan (reduce da Manhunter – Frammenti di un omicidio l’anno prima) fa un ottimo lavoro nell’incanalare lo spirito di Boris Karloff nel suo ritratto del mostro di Frankenstein e Duncan Regehr (in un ruolo che era quasi andato a Liam Neeson, che firmò comunque per una piccola parte mai girata), trova il giusto equilibrio tra minacciosità e fascino camp nella sua rappresentazione del Conte Dracula.
Gran parte del motivo per cui Scuola di Mostri tiene ancora così bene oggi è però la qualità del design delle creature orchestrato da Stan Winston e dal suo team (alcune foto inedite dal dietro le quinte). Senza eccezioni, tutte le creature sembrano incredibilmente reali ed è chiaro che molta attenzione è stata dedicata in partenza al loro aspetto estetico. Ovviamente, avere i mostri degli horror classici della Universal come base ha influito grandemente sul risultato finale, ma la squadra del make-up ha anche dovuto fare di tutto per non infrangere i copyright imposti dallo studio sull’aspetto di tali icone.
A tal proposito vale la pena ricordare un paio di aneddoti poco noti, come l’Uomo Lupo che assomiglia proprio a Stan Winston o che il Mostro della Laguna Nera / Gillman e la Mummia vennero interpretati da membri del team di progettazione delle creature stesse.
La qualità del design generale non sorprende, poiché Stan Winston era già all’epoca tra i migliori talenti del settore, una personaggio capace in carriera di guadagnarsi ben nove nomination all’Oscar vincendone quattro (tra l’altro, nell’anno in cui uscì Scuola di Mostri nei cinema si portò a casa la sua prima statuetta per il lavoro su Aliens – Scontro finale).
Un altro punto di forza del film è la sceneggiatura curata dal regista Fred Dekker e da un suo amico dell’università, tale Shane Black, che offre un salutare mix di umorismo e orrore splendidamente dosato, poiché non si avverte mai un momento di noia durante gli 82 minuti di durata.
Shane Black, naturalmente, sarebbe di lì a poco diventato uno degli sceneggiatori più in voga a Hollywood e, a un certo punto, addirittura il più pagato, arrivando a percepire l’incredibile cifra di 4 milioni di dollari per Spy (1996). Nel periodo in cui scriveva Scuola di Mostri con Fred Dekker, aveva tra l’altro da poco terminato il copione di Arma Letale, primo capitolo di una delle saghe action più popolari degli anni ’80. E sebbene quella arrivata sullo schermo in Scuola di Mostri sia una versione attenuata della sua visione originale, resta ugualmente tra le sue più meritevoli, al pari di quella per L’ultimo boy scout, Last Action Hero e il magnifico Kiss Kiss Bang Bang.
Nello specifico, la prima idea di Shane Black per la sequenza di apertura venne ad esempio scartata dallo studio, poiché ritenuta troppo ambiziosa e avrebbe consumato la maggior parte del budget. Vedeva Abraham Van Helsing assaltare il castello di Dracula accompagnato da dirigibili (!!) e da centinaia di uomini a cavallo, il che in effetti suona incredibilmente audace, ma sarebbe stato, quasi certamente, altrettanto incredibile da vedere sul grande schermo.
Per quanto Scuola di Mostri sia allora complessivamente riuscito, non riuscì a recuperare i soldi investiti nel progetto al momento della sua uscita cinematografica e, quindi, venne considerato una sorta di disastro al botteghino, contribuendo effettivamente ad affondare la carriera di Fred Dekker, che, fino a quel punto, era considerato un regista promettente, anche considerato l’esordio con Dimensione Terrore (1986). Sarebbe tornato dietro alla mdp solamente cinque anni più tardi con il terribile Robocop 3 e da allora non ha più girato un altro lungometraggio, il che, per molti versi, è un peccato.
Il fallimento al botteghino di Scuola di Mostri va però ricondotto più che altro alla modestissima – e fuorviante – campagna pubblicitaria del film, e solamente guardando i trailer è facile capire perché.
La sensazione che il reparto marketing non avesse una visione chiara del pubblico a cui era destinato è forte, considerato che cercò di venderlo come una specie di titolo in stile Ghostbusters – Acchiappafantasmi (mentre in Italia i titolisti provarono a seguire l’onda di Scuola di Polizia …) cosa che, francamente, non è (magari più vicino a una versione dark di Goonies …). Certo, ha tematiche soprannaturali e momenti comici disseminati un po’ ovunque, ma il paragone è un po’ troppo stiracchiato e fuorviante ed è facile capire come una fetta di spettatori possa essersi sentita ingannata.
In ogni caso, nonostante lo scarso rendimento al box office, Scuola di Mostri ha sviluppato in seguito un considerevole seguito di culto, tanto che alcuni anni fa si era addirittura vociferato di un possibile remake / adattamento seriale televisivo (entrambi riposti nel cassetto pare), sospinto appunto dalla forza di un titolo ancora ben saldo nella mente di molti.
Per i fan italiani, premesso che il DVD nostrano è non solo privo di extra, ma anche fuori catalogo (la nostra recensione), il consiglio è di virare su una copia del Blu-ray americano (è regione ALL), restaurato al meglio e con moltissimi contenuti speciali approfonditi.
Di seguito trovate il trailer internazionale di Scuola di Mostri:
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