Home » Cinema » Horror & Thriller » Eat Brains Love | La recensione del film di Rodman Flender con gli zombi vigilantes

Voto: 6.5/10 Titolo originale: Eat Brains Love , uscita: 25-08-2019. Regista: Rodman Flender.

Eat Brains Love | La recensione del film di Rodman Flender con gli zombi vigilantes

21/02/2020 recensione film di Sabrina Crivelli

Il regista torna sulle scene con una horror comedy ambiziosa nelle intenzioni, che manca però di verve comica e di personalità nei suoi personaggi

Eat Brains Love- 2

Gli zombie hanno ormai una cinematografia sterminata, dai primi lenti esemplari che popolavano La notte dei morti viventi di George A. Romero a quelli (meno celebri) evocati con riti voodoo in Il serpente e l’arcobaleno (la recensione) di Wes Craven, dagli infetti ipercinetici di 28 giorni dopo di Danny Boyle a quelli prodotti dal virus T nel franchise di Resident Evil.  Tornando al vasto sottogenere, sono stati poi infiniti i titoli che si sono aggiunti ad allungare la lista negli anni, dagli low budget intimistici come il recente La Notte Ha Divorato Il Mondo (la recensione) di Dominique Rocher alle horror comedy più scanzonate come Benvenuti a Zombieland e il sequel Zombieland – Doppio Colpo (la recensione) di Ruben Fleischer, fino alla variante zombie romance alla Warm Bodies di Jonathan Levine.

eat brains love film poster 2020Tutto questo preambolo per dire che praticamente ogni minima sfumatura della zombificazione è stata ampiamente già esplorata al cinema, sul piccolo schermo, o in versione cartacea – fumetto o meno – (viene ovviamente subito in mente le serie The Walking Dead e Z Nation). Quindi, serve davvero l’ennesimo prodotto di consumo culturale (non importa il medium specifico) che torni a parlare ancora una volta dei mangia cervelli? Probabilmente, alcuni sfegatati fan dell’horror saranno dell’idea (anche noi infondo ne siamo degli estimatori), ma se il risultato manca di originalità, ritmo ed è per di più parecchio pasticciato, forse è meglio evitare di perdere il proprio prezioso tempo a guardarlo. Questo vale per la teen romance coi non morti Eat Brains Love di Rodman Flender (Play Nice), da poco arrivata sul saturo mercato.

Tratto dall’omonimo romanzo di Jeff Hart – ed evidente presa in giro ironica dell’opera di Elizabeth Gilbert Mangia Prega Ama (Eat Pray Love) – il film vede come protagonista Jake (Jake Cannavale), il solito emarginato da scuola americana innamorato della più bella della classe – ovviamente una cheerleader – di nome Amanda (Angelique Rivera). Lo vediamo in apertura mentre fantastica su di lei in un sogno, poi quando viene bullizzato dal fidanzato giocatore di football. Tuttavia c’è una buona notizia: lei lo ha appena lasciato e sembra finalmente essersi resa conto dell’esistenza di Jake.

Purtroppo, però, c’è anche una nota negativa, entrambi hanno contratto in maniera diversa un misterioso virus a trasmissione sessuale che causa una fame incontrollabile e li porta a divorare i loro compagni, senza lasciare alcun superstite. Per loro fortuna, al contrario di quanto vuole la tradizione, una volta saziati tornano umani, esattamente come prima del contagio e sono così pronti a scappare dalla scena del crimine. Certo, lasciare un’intera classe fatta a pezzi nella mensa della scuola non può che attirare l’attenzione generale. In particolare, quella poco gradita di un’agenzia governativa, la EBL, che invia una squadra di ‘eliminatori’ di cui fa parte Cass (Sarah Yarkin), una potente telepate capace di scovare chiunque e ovunque.

Strambo e sconclusionato ibrido di zombie-mutanti, Eat Brains Love combina – e punta tutto – sui due dei massimi cavalli di battaglia dell’ultima decade, ma li sfrutta malamente entrambi. Per distinguersi, non mette in scena il solito scenario apocalittico popolato di infetti ai quali i protagonisti devono sfuggire, ma ribalta la prospettiva, raccontando tutto dal punto di vista di quelli che di norma sono ormai diventati solo mostri disumani da uccidere senza pietà, dandogli un volto nuovo. L’idea (non originale, visto che si tratta di un adattamento) è anche interessante, ma la resa è maldestra e il cast decisamente privi di verve. Il tentativo, visto anche il voice over che ci introduce l’epidemia in apertura, è quello palesemente di emulare il tono spiritoso e leggero di Zombieland, ma mancano sia lo humor nei dialoghi e negli eventi descritti, sia soprattutto nei personaggi.

eat brains love film 2020La cheerleader Amanda e il loser Jake sono poco più che tipici cliché, peraltro descritti – soprattutto lei – senza nessuna ironia; almeno fossero delle parodie alla American Pie ci faremmo due risate. Peggio ancora, l’interpretazione di Jake Cannavale e Angelique Rivera è terribilmente piatta, assai lontana – per tornare al precedente parallelo – dalla performance piena di personalità e spirito del quartetto di Zombieland composto da Woody Harrelson, Emma Stone, Jesse Eisenberg e Abigail Breslin.

Lo stesso vale per il modo in cui sono messi in scena gli eventi in Eat Brains Love. Alcune intuizioni avrebbero anche potuto anche essere spassose, come la scelta del proprio pranzo da un menù di pedofili, neonazisti e clown (la colpa di quest’ultimo è meno chiara rispetto agli altri …), ma sono rese da uno scambio di battute senza ritmo e senza mordente. Come poi gli interessati riescano a rapire il loro ‘banchetto’ in modo di evitare vittime collaterali non è chiaro, né mai inquadrato.

Li vediamo semplicemente in macchina che viaggiano e discutono sul modo di scegliere la loro vittima. Amanda dichiara convinta che non vuole assolutamente diventare una ‘zombie vigilante’, al che Jake replica che devono per forza mangiare, quindi meglio selezionare con cura i pasti e che loro sarebbero piuttosto degli ‘zombie bounty hunter‘; al che, la coscienza civica di lei si tranquillizza, che poi si nutra di un essere umano non conta granché … Se solo il dialogo avesse avuto un mood più caustico o demenziale, di caricatura del tipo sociale, avrebbe anche funzionato, ma manca l’elemento satirico a renderlo succoso.

eat brains love film 2020D’altra parte, c’è parecchia confusione su chi debba essere il vero villain di Eat Brains Love: i due infetti cannibali un po’ petulanti che finiscono per divorare vittime innocenti, tra cui un padre di famiglia un po’ troppo nervoso solo perché ha fatto gli abbaglianti una volta di troppo, oppure la EBL, agenzia governativa (solo per questo ammantata di un’aura fosca) capeggiata dall’inquietante (o perlomeno così si vorrebbe) Alastaire (Patrick Fabian), che vuole usare gli infetti per i suoi ‘perfidi’ esperimenti e che – per qualche motivo ignoto – si fissa proprio sugli sventurati Jake e Amanda (che tra le altre cose vuole diventare ‘un’attivista per i diritti dei contagiati’ …).

In tutto ciò non bisogna scordarsi del tocco ‘superomistico’ conferito all’insieme da Cass, altra figura piuttosto dubbia. Coprotagonista con crisi di coscienza dovuta alla caccia ai due ‘umanissimi’ zombie, la sua lotta interiore ha la superficialità degna del teen movie con dramma amoroso annesso. Anche in questo caso, il personaggio non è abbastanza comico per far ridere, né abbastanza tragico per coinvolgere emotivamente, ma solo lo stereotipo del mutante cacciato a forza nella trama per conferire un po’ di diversità (indubbiamente molte delle debolezze nella trama del film discendono direttamente dal libro).

In ultimo, se manca il lato comico, non c’è nemmeno alcuna tensione a controbilanciare la visione di Eat Brains Love. Qualche sequenza un minimo sanguinolenta (con effetti pratici per fortuna) è presente, ma di sicuro il gore non è il punto di forza su cui gioca il film. Anzi, rimane piuttosto da chiedersi quale esso sia nella mente del regista. Infine c’è il fatto, dato per vero, che qui gli zombie – o meglio infetti – tornino umani come ‘per magia’ una volta nutriti e che chi viene morso non si trasformi, contraddicendo alcune delle regole fondamentali di genere a cui in fondo siamo affezionati, e che peraltro hanno più che senso. Quindi perché cambiarle con qualcosa che non ne ha? Per stupire? Mah.

Di seguito trovate il full trailer di Eat Brains Love, uscito direttamente in VOD il 14 febbraio: