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Voto: 6/10 Titolo originale: Guns Akimbo , uscita: 27-02-2020. Budget: $15,000,000. Regista: Jason Lei Howden.

Guns Akimbo: la recensione del film di Jason Lei Howden con Daniel Radcliffe

15/10/2019 recensione film di William Maga

A quattro anni da Deathgasm il regista torna sulle scene con un'opera ipercinetica che strizza l'occhio ai videogame e in cui brilla di follia Samara Weaving, ma che non va molto oltre il bizzarro divertissement

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Il debutto alla regia di Jason Lei HowdenDeathgasm, era stato qualche anno fa un simpatico piccolo film splatter che tentava di coniugare gli stilemi del metal con un intrattenimento sanguinoso e senza grandi pretese (la nostra recensione). Allo stesso modo, l’opera seconda del giovane regista, Guns Akimbo, adegua ora gran parte delle scelte stilistiche all’argomento principale toccato: i videogiochi. Laddove però il lungometraggio del 2015 poteva sembrare – almeno a tratti – una lettera d’amore per i fan di quel preciso genere musicale e per il genere stesso, qui ci troviamo di fronte a un prodotto ipercinetico così tanto stilizzato da ricordare a malapena le sue ispirazioni, che finisce per svuotare di sostanza i momenti pensati per essere divertenti.

guns akimbo film posterStrizzando l’occhio a Ready Player One (la recensione) e L’implacabile, Guns Akimbo mette in scena un allucinante gioco televisivo / online underground chiamato Skizm, in cui detenuti, stupratori e assassini si scontrano all’ultimo sangue per le strade della città, usando qualsiasi mezzo o arma. È naturalmente illegale, ma come per qualsiasi altro prodotto riconducibile a tale categoria, come la droga e la pirateria, è largamente seguito dalla popolazione, sempre annoiata e assetata di violenza.

Dopo che lo sviluppatore di giochi Miles (Daniel Radcliffe), che si diverte a trollare gli altri spettatori che commentano e guardando Skizm, inavvertitamente si prende gioco anche del creatore / organizzatore dello spettacolo, la mattina seguente si risveglia con due pistole imbullonate alle mani (già!), scoprendo di esser diventato suo malgrado il nuovo concorrente della ludica mattanza della settimana. Gli viene quindi comunicato che l’unico modo per sopravvivere è quello di uccidere Nix (Samara Weaving), una figura leggendaria di Skizm praticamente imbattibile. Con 50 proiettili nel caricatore di ciascuna arma, Miles è quindi costretto a un conflitto faccia a faccia molto concreto invece di rimanere nascosto dietro una tastiera come al solito.

Questo è tutto. Il nocciolo tematico del film è che un individuo solitamente avvezzo a odiosi – e codardi – commenti online nei confronti di persone spregevoli è adesso costretto a uccidere per davvero degli uomini. Una dura critica ai troll della rete quindi? Non esattamente, visto che Guns Akimbo si scaglia (apparentemente) contro un poveraccio che viene descritto più volte come “migliore” di quanto fosse prima della ‘trasformazione’. Persino l’ex ragazza di Miles prova nonostante tutto ancora qualcosa per lui, e l’unica ragione per cui lei rimane esitante sembra essere perché ora lui ha delle pistole impiantate alle estremità delle braccia.

La sceneggiatura di Jason Lei Howden vorrebbe (forse) esplorare criticamente una certa mala cultura diffusa su Internet e contemporaneamente il mondo dei videogames, ma lo fa con la maturità di un bambino delle elementari, decidendo di condire il tutto con gag ai limiti dell’imbarazzante, come quando il protagonista – affamato – prova a divorare un hot dog vecchio di otto mesi che continua a cadergli sul marciapiede sporco e ricoperto di preservativi usati, perché non riesce ad afferrarlo. Aggiungere alla scena un senzatetto dalla battuta facile (Rhys Darby) che si rifiuta di dargli una mano (in tutti i sensi …) non fa altro che aggravare la situazione e distruggere ogni possibile credibilità dell’eventuale messaggio che si tenta di veicolare tra le righe.

Dove tuttavia si può facilmente trovare sana eccitazione è nel rifiuto di Guns Akimbo di rimanere fermo anche solo per un secondo. La telecamera si muove sotto e sopra, inseguendo forsennatamente i personaggi, con un montaggio così rapido che sarebbe sorprendente per chiunque riuscire a capire bene cosa stia succedendo sullo schermo. È chiaro come Jason Lei Howden abbia voluto realizzare la sua versione di Crank 2: High Voltage, ma il problema è che non c’è una logica precisa dietro alle decisioni di regia.

Perché la mdp si muove costantemente sottosopra immediatamente dopo aver eseguito una sorta di movimento simile a quelli che si vedono in un videogioco? Non esiste una vera giustificazione, perché nei videogiochi la visione del giocatore non si sposta in questo modo; anzi, molto spesso queste ‘manovre’ sono proprio proibite, per evitare che la situazione diventi incomprensibile. In ogni caso, non mancano alcuni momenti genuinamente ispirati che – se fossero stati filmati a modino – sarebbero diventati entusiasmanti. Forse il regista avrebbe dovuto optare per il POV, dato che qui ci troviamo essenzialmente davanti a una rivisitazione di Hardcore! in terza persona.

guns akimbo film 2019Gli aspetti in cui Guns Akimbo assomiglia maggiormente a un videogame sono invece la colonna sonora, ricca di sintetizzatori, e la tipica iconografia usata continuamente, compreso un momento in cui alcuni anelli ‘fuoriescono’ da Miles quando sbatte contro un passante sul marciapiede (anche qui, nessun vero scopo se non la stilosità nerd della resa visiva), o come quando i personaggi capiscono che stanno andando nella giusta direzione perché ‘di là’ ci sono cattivi.

La stella splendente di Guns Akimbo è tuttavia Samara Weaving, ormai una certezza, che i fan del bizzarro hanno imparato ad amare negli ultimi anni grazie a titoli come La Babysitter e Mayhem. È assolutamente esagerata e incredibile nell’abbigliamento e nei comportamenti, peraltro come tutti gli altri personaggi, ma sa ‘vendersi’ molto meglio. L’attrice surclassa chiunque nei panni di Nix, con il suo carisma magnetico e la volontà di sporcarsi le mani senza tirarsi indietro di fronte a secchiate di sangue e follia. La ragazza e Miles è anche l’unica con un arco narrativo concreto, sebbene non completamente realizzato e, sebbene nessuno dei due risulti particolarmente simpatico, Samara Weaving garantisce un fascino al suo alter ego che se non altro la rende più facile da digerire.

In definitiva, dopo questa prova qualcuno potrebbe considerare Jason Lei Howden come il nuovo Mark Neveldine (o Brian Taylor, fate voi), un filmmaker dallo stile vagamente distintivo che approccia il genere con spensieratezza e senza troppi sottotesti ‘alti’. Tuttavia, se non si sviluppano adeguatamente i propri personaggi, a nessuno importerà del perché corrono all’impazzata o cosa succede se si fermano. Si vedrà soltanto quanto sono ‘fighi’ quando corrono. Può bastare?

Di seguito il trailer internazionale di Guns Akimbo: