Home » Cinema » Horror & Thriller » Hole – L’Abisso: la recensione del film horror di Lee Cronin

Voto: 6/10 Titolo originale: The Hole in the Ground , uscita: 01-03-2019. Regista: Lee Cronin.

Hole – L’Abisso: la recensione del film horror di Lee Cronin

11/02/2019 recensione film di Sabrina Crivelli

Il regista debutta con un horror angosciante ma irrisolto, sospeso tra le atmosfere di Babadook, Goodnight Mommy e The Tommyknockers

the hole in the ground film 2019

Più che discreto film di debutto dopo numerosi cortometraggi, Hole – L’Abisso (The Hole in the Ground) di Lee Cronin ci proietta in un  claustrofobico contesto domestico, che porta all’estremo una delle più profonde angosce genitoriali: la sostituzione del proprio pargolo con un impostore dalle sue sembianze. Ci ritroviamo così immersi in un immaginario, sospeso tra paranormale e subconscio, le cui suggestioni sono plurime e d’effetto. Peccato che non si giunga mai a una soddisfazione piena, come se dopo aver costruito una babele di indizi, dettagli, false percezioni e terrificanti verità, l’epilogo risultasse un po’ frettoloso. Manca qualcosa, sebbene sia difficile definire che cosa.

The Hole in the Ground posterHole – L’Abisso è sospeso tra allucinazione e sovrannaturale. Protagonista è una giovane madre, Sarah O’Neill (Seana Kerslake), che, probabilmente a causa di maltrattamenti domestici, ha lasciato il marito e se n’è andata col figlio Chris (James Quinn Markey) in una cittadina dispersa nell’Irlanda rurale, per andare ad abitare in una vecchia casa sul limitare del bosco. Tuttavia, sin dal loro principio si susseguono eventi inquietanti. Dapprima, in mezzo alla strada compare dal nulla un sinistro individuo facendola inchiodare e, quando lei scende dalla macchina, sussurra una frase incomprensibile fissando il figlio.

Non solo, Sarah, che è sempre più angosciata, dapprima si sveglia nel mezzo della notte persuasa che il ragazzino sia scomparso; poi coltiva la convinzione che il ragazzino che vive con lei ed ha le sembianza del suo bambino, sia invero uno sconosciuto! Sarà un’insensata paranoia dovuta alla situazione traumatica da lei affrontata oppure è una verità ben più sinistra a nutrire i suoi sospetti?

La tensione è per buona parte di Hole – L’Abisso costruita sapientemente. Vincente è l’idea centrale su cui si costruisce l’intera narrazione: quella di avere davanti uno sconosciuto con le sembianze di un familiare. La premessa ricorda in parte l’ottimo Goodnight Mommy (Ich seh, Ich seh) di  Severin Fiala e Veronika Franz, in cui però i ruoli erano invertiti, era la madre ad essere divenuta irriconoscibile e si sviluppava in modo assai differente. C’è poi in Hole – L’Abisso un nucleo prettamente del terrore. La presenza dell’ ‘altro’, di entità che prendono le sembianze di chi vogliono sostituire è un motivo horror più volte esplorato, nella sua variegata gamma.

Che siano gli alieni di L’invasione degli ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers), i kinghiani The Tommyknockers – Le creature del buio (l’ambientazione boschiva è sempre la stessa), oppure i Tethered del prossimo Noi di Jordan Peele, l’escamotage funziona sempre. Il tutto si somma a un’acuta quanto ansiogena rappresentazione della maternità, vista come un’esperienza tutt’altro che distensiva, al contrario da incubo. In tale aspetto si sente l’influsso del Babadook di Jennifer Kent, anche se si insiste assai meno sui tafferugli domestici e assai più sulla psiche non proprio equilibrata di Sarah.

The Hole in the Ground Variegati sono quindi gli spunti messi in scena da Hole – L’Abisso, che riesce a mantenere nello spettatore il dubbio fino alla rivelazione finale. A fornire ulteriore enigmaticità è poi l’interpretazione dei due protagonisti: la nervina performance di Seana Kerslake, di cui assistiamo a un crescendo di dissociazione, è perfettamente complementare alla singolare freddezza di James Quinn Markey, inizialmente problematico, poi sempre più tranquillo. Sarà solo la naturale risposta infantile innanzi a un genitore in crisi? E i singolari sospetti della madre, saranno tutto frutto della sua immaginazione?

Lee Cronin gioca in Hole – L’Abisso più volte con le nostre aspettative, inserendo sempre nuovi elementi a sostegno dell’una e dell’altra direzione e aggiungendo un tocco di surreale. Così, da un lato abbiamo la vecchia vicina che insinua il dubbio sulla reale identità di Chris in Sarah – e non solo -. Allo stesso modo, lascia spiazzati l’enorme buca nel terreno della misteriose origini in mezzo al bosco. Possibile che nessuno ne parli? Oppure è un’altra allucinazione di Sarah?

Fino a un soffio dalla conclusione, tutti questi fruttuosi interrogativi, l’atteggiamento sempre più sinistro del ragazzino, la follia sempre più manifesta della madre trascinano e coinvolgono … Poi, si arriva alla soluzione dell’intreccio, ma la scena che avrebbe dovuto costituire l’apice della paura è repentina e non abbastanza d’impatto, come una sbrigativa incursione in un mondo sotterraneo di cui viene dato solo un assaggio, nulla più.

Mostrare, o spiegare, troppo rovina tutto? È indiscutibile, ma Hole – L’Abisso lesina un po’ troppo e il pubblico viene lasciato con quella sensazione di non finito, come se le fila del discorso non fossero in ultimo state tirate.

Di seguito trovate il trailer internazionale del film, che arriverà nei nostri cinema il 10 ottobre: