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Voto: 7.5/10 Titolo originale: The Favourite , uscita: 23-11-2018. Budget: $15,000,000. Regista: Yorgos Lanthimos.

La Favorita: la recensione del film in costume di Yorgos Lanthimos

25/11/2019 recensione film di Teresa Scarale

Ovvero la sopravvivenza del coniglio. Potrebbe chiamarsi anche così l'opera del regista greco, in cui Emma Stone e Rachel Weisz combattono il gioco della sopravvivenza sotto l’occhio dispotico della regina Olivia Colman.

la favorita lanthimos 2018

La Favorita (The Favourite), film che vedeva nel 2018 il ritorno della sfolgorante Emma Stone alla Mostra del Cinema di Venezia dopo La la land del 2016 (la recensione), è una lotta fra tre attrici (ci sono anche Olivia Colman e Rachel Weisz), prima che fra tre donne. Le attrici ne escono vincitrici, le donne sconfitte. Tutte e tre. Yorgos Lanthimos scandaglia il gioco del potere privato che si fa pubblico negli effetti, in un film diviso in paragrafi come un testo ottimizzato per il web, con frasi estrapolate dalle singole sezioni a farne da titolo.

L’andamento a storie di Instagram si squaderna come un album di collage nervosi, che non indulgono al sentimentalismo. Anzi, lo irridono sarcastici: le sofferenze passate delle protagoniste sono tradotte in battutine fulminanti e tiri di schioppo. Al limite, in pelosi animaletti da compagnia. In cima a questo film tutto al femminile ci sono le crinoline dell’ultima degli Stuart, la regina Anna (salita al trono nel 1702 e deceduta nel 1714), interpretata da un’imponente Olivia Colman (The Crown).

Forse per l’esausta consapevolezza di essere l’ultima della dinastia, la sovrana è una capricciosa Regina di Cuori in decomposizione, intollerante agli affari di governo e a ogni altra occupazione pubblica, morbosamente attaccata alla sua amica e consigliera Lady Malborough, ovvero Sarah Churchill (Weisz).

Il suo ruolo pubblico è ormai confinato a quello di una comparsa svogliata, portavoce torva e indolente di quanto deciso dalla tirannica Sarah, risoluta amministratrice di finanze, affari bellici e lenzuola regali. Nel focoso ménage à deux si insinua con la pervicace mollezza del miele l’acuta e spregiudicata Abigail (Stone), giovane dama in disgrazia sfuggita al destino dei bordelli e cugina di Lady Malborough.

Complici gli impegni da uomo di Stato di quest’ultima, la ragazza saprà colmare con sapiente casualità il bulimico e infantile bisogno di attenzioni della sovrana malata di gotta, madre orfana di diciassette figli. L’ira funesta della prima Favorita andrà a scontrarsi contro la morbida coda della gatta Abigail, depositaria in pectore del piacere della regina.

L’ateniese Yorgos Lanthimos (The Lobster, Il sacrificio del cervo sacro) frantuma uno specchio sontuoso e ne riaccosta i pezzi senza incollarli. Lo specchio infatti è quello di una società schizofrenicamente ancien régime, viziata dalla noia e dall’attaccamento al feticcio. Il perfezionismo del regista trova agio nei costumi impeccabili di Sandy Powell (Carol, The aviator, The Young Victoria, Shakespeare in love) e anche nel montaggio di Yorgos Mavropsaridis (The Lobster).

Il balzo da un paragrafo all’altro della pellicola è veloce, puntellato di battute, impaziente e dispotico come la regina Anna. L’attorcigliarsi senza requie delle scene ricorda un po’ quello del cult movie Marie Antoinette di Sofia Coppola, solo che qui c’è meno affollamento di vizi e di persone. Nel titolo stavolta manca l’animale. Ma solo nel titolo.

Che si tratti di anatre o conigli, i graziosi animaletti forse più che altrove qui possono essere la chiave di lettura del racconto. Venerati ma prigionieri di chi sempre può schiacciarli, dimentico e illuso per un momento di poter essere schiacciato a sua volta. In ogni istante, come ricorda Elton John nei titoli di coda. Fly away, skyline pigeon fly 

Se il finale vi ha lasciato qualche dubbio, leggete il nostro approfondimento sul suo significato.

Di seguito il full trailer italiano di La Favorita: