Voto: 6.5/10 Titolo originale: Mal de ojo , uscita: 22-09-2022. Budget: $1,704,500. Regista: Isaac Ezban.
Mal de Ojo: la recensione del film horror di Isaac Ezban (Sitges 55)
16/10/2022 recensione film Mal de ojo di Sabrina Crivelli
Il regista messicano torna sulle scene con un'opera che esplora stregoneria e superstizioni locali, senza tralasciare il lato emotivo
Dopo Los Parecidos (la recensione) e il meno convincente Parallel (la recensione), il messicano Isaac Ezban fa il suo ritorno dietro alla macchina da presa ora con Mal de Ojo (Evil eye), film horror sceneggiato a sei mani con Junior Rosario ed Edgar San Juan che attinge da leggende locali declinandole in maniera originale e visionaria. Nell’esplorare poi la tradizione orale legata a stregoneria e malefici, il regista messicano riesce al contempo a inscenare una storia di formazione coinvolgente anche grazie alla recitazione solida di Paola Miguel nei panni della giovane Nala.
Mal de Ojo (cioè ‘malocchio’) si apre con una parentesi fiabesca: molto tempo fa, in un tempo indefinito, tre gemelle abitano felici in un villaggio immerso nella natura, finché una di loro si ammala gravemente. Le altre due sorelle, per aiutare la malata, si rivolgono a una strega che abita ai confini del bosco che insegna loro un sortilegio: per guarirla devono generare un Bacà, creatura mitologica di tradizione caraibica che nasce da un uovo di struzzo, dopo averlo annaffiata di sangue di serpente e seppellito qualche giorno in un terreno con poteri magici. Tuttavia, il Bacà dona, ma in egual modo richiede un pegno di egual valore e le sorelle pagano un prezzo assai alto per ciò che hanno richiesto …
Stacco. In una continua compenetrazione tra fiaba e reale, la narrazione si sposta al presente. Luna (Ivanna Sofia Ferro) è una bambina gravemente malata, nonostante la sua giovanissima età. Nala, la primogenita, è quasi disturbata dalle attenzioni che la madre e il padre destinano solo alla piccola e reagisce al fatto che la trascurino essendo perennemente scontrosa e intrattabile.
Il suo temperamento peggiora ulteriormente quando i genitori, ormai sono disperati per le costanti crisi e le poco rassicuranti prospettive del medico riguarda alla necessità di ospedalizzazione, decidono di ricorrere a metodi meno tradizionali: Rebecca (Samantha Castillo), la madre, trascina Nala e Luna dalla nonna in una vecchia casa di campagna dispersa nel nulla prospettando un rimedio miracoloso.
Ad aspettare la famiglia c’è Josefa (Ofelia Medina), la nonna, una vecchia dura e sprezzante che accoglie la figlia con una serie di freddure e le nipoti con un singolare interesse. Certo la situazione non è ottimale e peggiora ulteriormente quando Rebecca comunica a Nala che verrà lasciata da sola a badare alla sorellina sotto la supervisione dell’anziana signora indisponente, ma non può fare altro che adattarsi.
Niente tv, il cellulare non prende, e per passare il tempo lei e la piccola Luna chiedono ad Abigail, la ragazza che aiuta in casa la nonna, di raccontar loro una storia del terrore. E lei riprende a narrare delle tre gemelle e del Bacà …
Mal de Ojo alterna costantemente passato fiabesco e presente, svelando pian piano come il primo permei irrevocabilmente il secondo. Un po’ come in Il labirinto del fauno di Guillermo del Toro, la realtà si mischia così con un mondo magico e l’impossibile diviene possibile attraverso lo sguardo di una bambina. Nemmeno lei ci crede in principio, ma durante il suo soggiorno dalla peculiare doña Josefa, ogni cosa assume contorni sempre più irreali.
Inizialmente, in Mal de Ojo la stregoneria è relegata ai racconti di Abigail. La dimensione leggendaria è ben separata da quella reale a livello diegetico da parentesi narrative ben definite, ma soprattutto visivamente. Il leggendario è catturato da una fotografia (ad opera di Isi Sarfati) luminosa e piatta, dai toni surreali, mentre la contemporaneità ha un’immagine più concreta, colori più spenti e toni scuri (soprattutto per gli interni della grande e decrepita villa coloniale di Josefa).
Poi, la magia, o meglio la stregoneria, invade la sfera onirica in una serie di visioni sinistre popolate da una strega (create con maestria da Christian Urdapilleta). Questa prende la forma di creatura antropomorfa senza pelle, dai denti vampireschi, che ricorda vagamente l’Uomo Pallido del Il labirinto del fauno, ma si nutre del sangue dei bambini per mantenersi giovane. La sua rappresentazione è spaventosa e tangibile, solo raramente si eccede in una CGI troppo evidente (soprattutto nelle scene di autocombustione).
Dal sogno alla realtà i confini sono labili, almeno agli occhi di Nala. Mal de Ojo è particolarmente riuscito, oltre che nel creature design, nella sua capacità di mantenere alta la tensione non solo rimandando al paranormale, ma anche nelle dinamiche famigliari che pertengono la quotidianità. Josefa è una donna crudele e fredda, interpretata da una notevole Ofelia Medina non senza un certo black humor. Maltratta di continuo Nala.
Dapprima sembra solo voler educare una ragazzina viziata e capricciosa, ma le sue vessazioni aumentano gradualmente ed esponenzialmente. Da piccole punizioni come pulire la piscina che l’adolescente vuole usare o imporre pietanze poco gradite, passa a rompere il cellulare alla protagonista che cerca disperatamente di chiamare i genitori, fino a picchiarla e chiuderla a chiave in una sorta di sotterraneo senza luce.
Il loro rapporto e la figura della nonna assumono via via i toni del grottesco, del paradossale, o dell’agghiacciante. Non stupisce allora che nella mente di Nala si faccia spazio l’idea che la strega sia proprio Josefa. E questo sospetto viene mantenuto nello spettatore per buona parte di Mal de Ojo, contribuendo, oltre che a creare suspense, alla parabola psicologica di Nala, la quale deve cercare in sé la forza di affrontare la situazione paradossale e di difendere da sola la sorellina malata.
In definitiva, Mal de Ojo combina perfettamente diversi ingredienti dall’emotivo al fantastico, dall’angoscia al black humor, differenziandosi dai soliti horror commerciali per i riferimenti a una tradizione orale affascinante e dandole vita senza ricorrere ai soliti jumpscare e stereotipi di genere.
Di seguito trovate il trailer ufficiale di Mal de Ojo, al momento senza distribuzione italiana:
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