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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Memory: The Origins of Alien , uscita: 24-01-2019. Regista: Alexandre O. Philippe.

Memory: The Origins Of Alien | La recensione del documentario di Alexandre O. Philippe (Sitges 52)

09/10/2019 recensione film di Claudio Porta

Il regista scava nelle origini del seminale film di Ridley Scott del 1979, ripescando dagli archivi documenti inediti su H. R. Giger e Dan O’Bannon e avvalendosi di nuove interviste

Memory The Origins of Alien documentario 2019

Nel 1979 il regista Ridley Scott sconvolge platee e critica con il film Alien (il nostro dossier), definendo un nuovo livello nel filmmaking di fantascienza. Vista l’enorme risonanza che la pellicola provoca nel mondo del cinema Sci-Fi, negli anni successivi vengono prodotti diversi speciali sul film, inseriti sia nei DVD / Blu-Ray che pubblicati su web, con materiali che offrono una imponente mole di notizie sulla realizzazione di questo capolavoro.

Nonostante ciò, una parte degli appassionati è sempre rimasta affamata di maggiori informazioni, bramosa di quel ‘qualcosa che non si era ancora visto’.

Fino ad ora.

Negli ultimi due anni si sono rincorse voci a proposito della gestazione di un documentario che avrebbe approfondito aspetti inediti ed analizzato la mitologia di Alien, oltre a proporre riprese mai viste e nuovi spunti sul film ed i suoi contenuti reconditi. Nel 40° anniversario del film, esce puntuale Memory: The Origins of Alien di Alexandre O. Philippe (78/52), che propone una prospettiva tale da mostrare il classico del 1979 con occhi nuovi.

Memory The Origins Of Alien posterIl regista scava negli archivi del lungometraggio e scopre una serie di tesori che integra sapientemente ad una serie di materiali già noti combinandoli con nuove interviste, confronti, filmati, appunti, storyboard e schizzi originali scartati. Questa operazione gli consente di creare un interessante mosaico che mostra ai fan il DNA della creazione di Alien, il suo mito, radici ed ispirazioni oltre a come la triade Ridley Scott / Dan O’Bannon / H. R. Giger abbia elaborato in simbiosi le 29 pagine dello script seminale di O’Bannon, “Memory” del 1971, fino a creare un cult assoluto della fantascienza moderna.

Non solo, le elaborazioni di Alexandre O. Philippe mostrano quanto in profondità si estendano le radici del film, partendo dalle nostre domande esistenziali più basiche, fino ad includere sessualità e penetrazione, fobie, natura e i miti dell’antichità greca ed egizia.

Nei suoi 90 minuti di durata, Memory: The Origins of Alien include un ritratto del geniale sceneggiatore Dan O’Bannon, tratteggiato in maniera amorevole con alcune interviste alla vedova Diane: scoprire quali film e fumetti erano la sua passione, quali lo abbiano influenzato da piccolo, per passare all’archetipico e grottesco Dark Star di John Carpenter del 1974 (la nostra recensione), al fallimentare adattamento di Dune di Alejandro Jodorowsky (il nostro approfondimento), alla povertà, fino a giungere alle scarne pagine di “Memory” appunto, mostra allo spettatore la dimensione tattile e umana del processo di creazione del cuore di Alien: uomo, vita, immaginazione e proiezione nella scrittura.

Immancabile un ampio riferimento al lavoro di Hans Ruedi Giger, cuore oscuro della visualizzazione dell’incubo alieno e delle incredibili ambientazioni. Il mistico e inquietante genio surrealista, gentile e tormentato dalle visioni partorite dalla sua stessa mente, crea dipinti e sculture biomeccaniche / sessuali attingendo e distillando miti egiziani, erotismo, parti genitali e artificiali, natura, vita e morte in un continuum di idee scioccanti che vanno a colpire profondamente Ridley Scott. Il regista farà infatti di tutto per averlo come visualist e scultore del progetto, compiendo una scelta talmente audace da influenzare in maniera profondissima la morfologia dell’intero film. Nel capitolo dedicato all’artista, inoltre, si scopre più in dettaglio come Scott lo abbia ‘nutrito’ con i “Tre studi per una crocifissione” (Francis Bacon – 1944) e abbia ottenuto tra l’altro la focalizzazione di un dettaglio importante, che ricorre più volte nella storia.

Memory The Origins of AlienOltre alla scelta di H. R. Giger, viene messo in risalto come e quanto le decisioni di Ridley Scott dal punto registico / visuale abbiano scolpito nettamente ogni fondamentale sfaccettatura della pellicola: dai prototipi del relitto alieno (inizialmente non a ferro di cavallo), agli ambienti sporchi, oscuri e sgocciolanti al posto degli inflazionati ambienti spaziali asettici, ai movimenti di camera in corridoi ed ambienti,fino all’idea di dare all’intero film il celebre incedere in ‘slow motion’.

A proposito di scelte registiche, viene inoltre notomizzata una delle scene più iconiche della storia del cinema di fantascienza: il parto dell’alieno durante la cena con l’equipaggio della Nostromo. Seppure sia un argomento già trattato in speciali preesistenti, questa versione ‘estesa’ offre alcune nuove informazioni sia dal punto di vista tecnico del dietro le quinte che dalla prospettiva di gestione emotiva degli attori.

In definitiva, Memory: The Origins of Alien propone quindi allo spettatore una serie di interessanti riflessioni, utili ad approfondire i contenuti del capolavoro del 1979 e avventurarsi nella sua mitologia, esplorandone il significato culturale sotto diverse angolazioni. In questi termini, il documentario di Alexandre O. Philippe, seppure non basato unicamente su materiale inedito, arricchisce gli innumerevoli spunti nascosti ed espliciti accompagnando anche lo spettatore più preparato verso svolte impreviste e rivelatrici.

In attesa di capire se prima o poi lo vedremo anche dalle nostre parti, di seguito trovate il full trailer internazionale di Memory: The Origins Of Alien: