Voto: 7/10 Titolo originale: Slither , uscita: 31-03-2006. Budget: $15,000,000. Regista: James Gunn.
Riflessione: Slither di James Gunn, come ti sconvolgo la Hollywood mainstream
06/08/2020 recensione film Slither di William Maga
Nel 2006 lo sceneggiatore esordiva dietro alla mdp per un fanta-horror con Nathan Fillion ed Elizabeth Banks che mostrava le palesi influenze del suo passato nella irriverente - e 'disgustosa' - Troma
Nel 2006, James Gunn era ancora lontani quasi un decennio dal diventare il nuovo ‘golden boy’ di Hollywood esperto si antieroi e mixtape accattivanti. All’epoca, il filmmaker era infatti ancora un semplice neolaureato della non ufficiale Scuola di cinema della Troma, dove aveva appreso direttamente dal leggendario maestro del gore Lloyd Kaufman – lavorando ad esempio alla sceneggiatura di un classico come Tromeo And Juliet – l’arte di mescolare sapientemente la ristrettezza del budget a disposizione per un film e gli eccessi concettuali (e viscerali …).
Quindi, quando finalmente arrivò per lui la possibilità del suo grande debutto alla regia, James Gunn – forse prevedibilmente – non scelse di avventurarsi in territori sconosciuti. Sebbene Slither sia significativamente più ‘ricco’ di qualsiasi cosa la Troma abbia mai prodotto – se non in termini di ‘viscidume’, in quelli dei valori di produzione (il budget fu di ben 15 milioni di dollari) – si rivelò anche un ritorno delirantemente cruento a quella cultura cinematografica di ‘serie B’ in cui repulsione e divertimento andavano a braccetto e spesso diventavano addirittura intercambiabili.
Citando più o meno apertamente un gran numero di titoli incentrati su ‘creature venute dalla spazio profondo’ – ma in particolare Dimensione Terrore di Fred Dekker (1986) – questa lettera d’amore di James Gunn al fanta-horror da drive-in inizia con una meteora che si schianta al suolo nei pressi dell’assonnata cittadina di Wheelsy, South Carolina, mettendola in rotta di collisione diretta con il burbero Grant Grant (Michael Rooker, alla prima di una lunga serie di collaborazioni col regista).
Punto improvvisamente al torace da qualcosa scaturito della roccia spaziale, l’uomo inizia a mutare in qualcos’altro, un’essere viscido e tentacolare dall’insaziabile brama di carne cruda, pronto a gettare i semi per un’invasione aliena su vasta scala, che culmina nel momento in cui il capo della polizia locale Nathan Fillion irrompe assieme a un gruppo di colleghi, di cacciatori del posto e della moglie di Grant, Starla (Elizabeth Banks), nel fienile dove Grant aveva nascosto la sua amante, trasformata nel frattempo in un’orribile ‘incubatrice’ di mostriciattoli (Brenda James).
Nella scena che si può tranquillamente definire la più memorabile di Slither (vedi immagine in alto), la sfortunata donna, oramai allo stremo e divenuta letteralmente una enorme ‘palla di carne’, improvvisamente esplode addosso ai presenti, lasciando fuoriuscire dal suo corpo un’ondata di striscianti lumaconi che cercano immediatamente di penetrare nelle bocche più vicine … e, improvvisamente, la conquista del pianeta è cominciata.
Rivisto oggi, a 14 anni dal suo incredibilmente deludente risultato al box office (solo 12 milioni di dollari raccolti globalmente, di cui appena 14.000 in Italia!), Slither è uno di quei film a combustione sorprendentemente lenta. James Gunn dedica infatti gran parte dei 95 minuti ad esplorare la vita di Wheelsy pre-invasione e all’inesorabile involuzione di Grant, una scelta che però ripaga, rendendo il suo amore semi-ossessivo per la moglie Starla l’ultimo tratto davvero umano riconoscibile nel personaggio.
Tuttavia, una volta che la situazione sfugge di mano (o di pancia …), il ritmo cresce in modo vertiginoso, accumulando scene splatter ‘schifose’, facendo fuori semi-protagonisti con selvaggia noncuranza e non facendosi scrupoli nemmeno quando si tratta di animali e di bambini (non a caso ottenne il Rated-R negli USA, il V.M. 14 da noi).
Comunque, la maggior parte dei tratti distintivi che avrebbe poi reso James Gunn una superstar di casa Marvel sono in Slither già piuttosto evidenti, dai dialoghi spiritosi all’occhio attento per il casting insolito ma centrato, fino alla mossa di far scivolare nella narrazione alcuni tocchi di classe, in particolare la canzone Baby I Love You degli Yayhoos, le cui note risuonano sul pesantemente cupo epilogo.
In ogni caso, è lo spirito squisitamente alla Troma del “Chissenefrega di quello che volete voi perbenisti, pigiamo sul pedale del disgustoso!” che pulsa nel suo cuore a rendere speciale Slither. Anche senza il cameo in stile Stan Lee di Lloyd Kaufman (un triste ubriacone), il film ostenterebbe con orgoglio le lezioni che James Gunn ha imparato lavorando con lui.
Slither potrà pure non aver fatto breccia nel pubblico mainstream, quasi sicuramente impreparato a un prodotto del genere, con la sua irriverente energia da B-movie, ma ha saputo crearsi un seguito di appassionati che ne hanno saputo cogliere la singolarità – e genuinità – all’interno del panorama hollywoodiano sempre così attento a non uscire mai dal seminato. E, quattro anni dopo, James Gunn sarebbe tornato dietro alla mdp per un altro titolo molto interessante, passato allo stesso modo semi-inosservato, Super – Attento crimine!!!, su cui varrà la pena ritornare in futuro.
Di seguito il trailer internazionale di Slither:
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