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Voto: 9/10 Titolo originale: Le Voyage dans la Lune , uscita: 17-04-1902. Budget: $5,985. Regista: Georges Méliès.

Riflessione: Viaggio nella Luna di Georges Méliès, oltrepassare i confini del fantastico

28/04/2020 recensione film di Sabrina Crivelli

Nel 1902, il 'Mago di Montreuil' portò i primi spettatori del cinema sulla superficie del nostro satellite, coinvolgendoli in un viaggio fantasmagorico

Viaggio nella Luna 6

Siamo nel 1902. Il cinema è ancora ai suoi albori. Due fratelli, Auguste e Louis Lumière poco più di un lustro prima hanno inventato (o meglio perfezionato partendo dal Kinetoscopio, un precedente prototipo di Thomas Edison) il Cinematografo, un macchinario capace di catturare immagini in movimento. L’8 settembre 1895, al Salon Indien du Grand Café, a Parigi, Quindi, ebbe vita la prima proiezione pubblica ebbe vita la prima proiezione pubblica e le loro vedute animate attirarono centinaia di spettatori, curiosi di vedere con i loro occhi l’ultimo ritrovato in termini di dispositivi ottici.

D’altronde, i film all’epoca erano percepiti come forme di intrattenimento assai vicine agli spettacoli di illusionismo, che peraltro sovente si avvalevano anch’essi di dispositivi che proiettavano immagini in movimento (come la Lanterna Magica) e li sfruttavano per creare effetti visivi stupefacenti.

Viaggio nella Luna locandinaProprio in tale contesto – e sempre a cavallo tra XIX e XX secolo-, un prestigiatore parigino di grande fama, decideva di avvalersi del nuovo apparato, prima utilizzando brevi filmati nei suoi numeri, poi producendo lui stesso le proprie pellicole per distribuirle in tutto il mondo. Stiamo ovviamente parlando di Georges Méliès, il mitico mago di Montreuil, che partendo dai trucchi di illusionismo appresi nella sua carriera al Teatro Robert-Houdin sfruttò le inedite possibilità del nuovo medium per creare opere uniche e meravigliose.

Uno dei padri del cinema fantastico, prima sul palcoscenico, poi – dopo il 1897 – nel proprio teatro di posa a Montreuil iniziò a dare forma a meravigliosi mondi di fantasia, che ancora oggi ammiriamo per la loro visionarietà e bellezza. In particolare, un film della sua sterminata cinematografia ha definito il cinema successivo: Viaggio nella Luna (Le Voyage dans la lune). Nella celebre pellicola, il cineasta si figurava infatti come fosse il satellite terrestre assai prima che Neil Armstrong calpestasse la sua superficie per davvero.

Scopriamo insieme quindi come Georges Méliès s’immaginò il suo viaggio nella luna.

L’astronomia, uno spettacolo fantastico!

Un manipolo di scienziati, tutti vestiti da maghi con tanto di mantello con pianeti ricamati sopra, colletto con rouches e cappello a punta entrano ordinatamente e si dispongono su più file in una grossa stanza dalle pareti di pietra. Lo strano spazio a cui accedono è il luogo in cui si sta per tenere il “Congresso di astronomi” (come capiamo dai titoli ufficiali dei tableaux pubblicati nel catalogo dalla Star Film, mentre non ci sono vere e proprie didascalie).

Tuttavia, ci troviamo in quello che sembra un suggestivo interno medioevaleggiante con tanto di finestre a ogiva, archi acuti e capitelli in stile greco (che stonano un poco) e che sembrerebbe più adatto come castello del Conte Dracula che come aula destinata a incontri tra accademici. Insomma, sia il singolare abbigliamento, che la location hanno quel fascino d’altri tempi, danno subito una sensazione di magico e fantastico, più che di modero o (fanta)scientifico.

E non è tutto. Ultimo fra i convenuti, fa il proprio ingresso il Professor Barbenfouillis (incarnato da Georges Méliès in persona) che ha da fare una rivelazione sensazionale ai suoi eminenti colleghi: ha trovato un modo per raggiungere la luna. Così descrive il progetto al suo uditorio, che consiste nell’essere letteralmente sparati sul satellite all’interno di un enorme proiettile! Il suo pubblico inizialmente plaude, ma via via che si chiarisco i dettagli inizia ad emergere una certa – chiassosa – diffidenza.

Ciò non scoraggia assolutamente l’oratore, che invece lancia fogli e oggetti vari contro i suoi detrattori e riporta subito l’ordine. Quindi vengono scelti alcuni volontari che seguiranno il professore nella missione, repentinamente tutti si cambiano d’abito (con il trucco della sostituzione) e sono pronti per partire.

Viaggio nella Luna 2Dalle prime scene di Viaggio nella Luna è subito possibile riscontrare alcuni tratti fondamentali della rappresentazione di Georges Méliès dell’astronomia e di chi la coltiva. Essenzialmente, siamo davanti a un ritratto immaginifico e divertito, in cui un cattedratico e i suoi colleghi sono dipinti come personaggi comici facili agli scatti d’ira e soggetti a momenti farseschi. Al contempo, visivamente, il loro aspetto e l’ambiente in cui operano non risponde ad un criterio realistico (gli scienziati al tempo di Méliès non si vestivano certo così), ma ad uno spettacolare.

In altre parole, stupire e intrattenere è la unica e assoluta priorità. E il mezzo di trasporto con cui i nostri eroi raggiungeranno la superficie lunare segue lo stesso principio. Lo scopriamo presto quando, arrivati a un grosso capannone nel mezzo del nulla, Barbenfouillis e il suo seguito assistono alla costruzione di un enorme cannone, e noi con loro.

I preparativi devono infatti essere ultimati, ma l’attesa è breve. Poi, dopo una breve parata che vede sgambettare una teoria di avvenenti marinarette, gli esploratori salgono sul razzo e vengono sparati in cielo. Quindi, assistiamo a una delle più peculiari traversate spaziali di sempre … La bizzarra navicella spaziale viaggia veloce in direzione della meta. Stacco. Il proiettile s’impianta nell’occhio della luna, che d’improvviso da corpo celeste si è tramutato in una enorme faccia biancastra, che tra l’altro fa una serie di espressioni buffe (realizzate con una sovrimpressione).

Giunti a questo punto ormai è chiaro. Anche l’allunaggio è lungi dall’essere una rappresentazione sci-fi plausibile. Al contrario, si tratta di un connubio di trovate eccentriche, effetti speciali cinematografici, scenografie e personaggi, strambi, esilaranti e – in ultimo acchito -teatrali. D’altro canto, dobbiamo tenere conto che siamo in un’epoca (l’inizio del XX secolo) in cui i confini tra scienza e magia sono assai labili e in cui le scoperte infuocavano l’immaginazione di artisti, letterati e parigini alla moda (e non solo). Proprio in tale contesto, diventano un fenomeno di culto i Viaggi straordinari (Voyages extraordinaires, 1863 – 1905), ideati dal celebre scrittore francese Jules Verne e pubblicati con tanto di figure dall’editore Pierre-Jules Hetzel.

Viaggio nella Luna 4Georges Méliès indubbiamente trae spunto dai romanzi e dalle loro illustrazioni per più di uno dei suoi film (tra cui Viaggio attraverso l’impossibile del 1904 o Ventimila leghe sotto i mari del 1907). Il regista guarda anzi ai mondi letterari di finzione più che i veri e propri trattati astronomici. Nella fattispecie, è comunemente riconosciuto che Viaggio nella Luna sia ispirato dal verniano Dalla Terra alla Luna (De la Terre à la Lune, trajet direct en 97 heures 20 minutes), di cui tra le altre cose riprende il cannone, il proiettile e diversi altri dettagli.

Tuttavia, non si tratta certo di un adattamento. Tant’è che, se la prima metà del film segue in maniera relativamente fedele il libro (con parecchie differenze sostanziali però, a partire dai protagonisti che nell’originale sono un gruppo di americani amanti delle armi, i soci del Gun Club), la seconda parte è totalmente diversa. La differenza più palese sta nel fatto che, mentre nella narrazione letteraria la luna non verrà mai raggiunta, nel film gli esploratori non solo sbarcano del satellite, ma hanno anche diverse avventure…

La luna e i suoi eccentrici abitanti 

Una volta approdati a destinazione, Barbenfouillis e i suoi compagni si ritrovano in una landa desolata, da cui però è possibile ammirare la Terra in tutto il suo splendore. Una volta godutisi il panorama, i protagonisti, esausti, si addormentano sotto la volta stellata. Tuttavia non si accorgono che, sopra di loro, i corpi celesti sono in realtà una serie divinità dispettose, tra cui la costellazione dei Gemelli, Saturno e Febe.

Quest’ultima (lei stessa personificazione della luna e doppio del pianeta fisico su cui si trovano i personaggi) indispettita della presenza dei visitatori causa una fitta nevicata. Quindi, i dormienti si svegliano di soprassalto e scappano in una grotta sotterranea, loro rifugio d’emergenza. Qui, diversamente che in superficie, si ritrovano immersi in una vegetazione lussureggiante, tra cui primeggiano funghi dalle dimensioni straordinarie. E proprio mentre si avventurano nell’esplorazione del luogo, s’imbattono in un Selenita!

Viaggio nella Luna 3L’alieno dalle sembianze curiose (assai simile ad alcuni demoni che appaiono sovente nella filmografia di Georges Méliès, in Il calderone infernaleIl regno delle fate, ad esempio) si avvicina saltellando a Barbenfouillis. Quest’ultimo, in tutta risposta, lo trafigge con un ombrello, facendolo sparire in una nube di fumo. Tuttavia, la vittima non è da sola, e i suoi compagni, agguerriti, catturano i terrestri e li portano al castello del loro re.

Questi siede su un alto trono, ricoperto di spicchi lunari, circondato da guardie munite di lance e fronteggiato da altissime mura intarsiate di strani arabeschi (un po’ ottomani, un po’ medioevali). Quivi, i prigionieri rivelano nuovamente la loro natura bellicosa.

Infatti, uno di loro, dopo essersi liberato, scaraventa a terra il sovrano, che scompare anche lui in una nuvola di fumo (con un effetto illusionistico caro al regista e da lui utilizzato molte volte). Quindi, gli avventurieri riescono a scappare, ritornano alla loro navicella e, grazie alla spinta di Barbenfouillis e all’attacco finale di uno dei Seleniti (che si potranno con loro) fanno ritorno al loro pianeta d’origine. Una volta atterrati (o meglio ‘ammarati’) e portati in salvo, i nostri eroi vengono accolti con tutti gli onori. Nelle scene finali (che è stata tagliata in molte edizioni del film) viene perfino organizzata una processione di trionfo (con tanto di alieno esposto come ‘prigioniero di guerra’) e costruita una statua in onore del capo della spedizione!

Guardando Viaggio nella Luna, gli spettatori sono dunque proiettati in un mondo inventato pieno di meraviglie. Come per il viaggio lunare simulato nel primo luna park della storia (prima parte di una fiera itinerante, poi spostato a partire dal 1902 in maniera stabila a Coney Island, New York), gli spettatori sono proiettati in una serie di ambienti, ognuno più stupefacente di quello precedente e possono fare la conoscenza di creature bizzarre, o esplorare la loro civiltà.

D’altra parte, i parchi di divertimento del primo ‘900 non sono l’unica fonte possibile. Come detto, il teatro e la letteratura sono un punto di riferimento fondamentale. Da una parte, quindi, il viaggio nella luna immaginato da Georges Méliès sarebbe impensabile senza prendere in considerazione l’operetta omonima (Le Voyage dans la lune) di Jacques Offenbach. Dall’altra, tutta la seconda parte del film riprende le pagine di un altro dei grandi maestri della fantascienza: I primi uomini sulla Luna (The First Men in the Moon, 1901) di H. G. Wells. Il romanzo, uscito l’anno prima in inglese (e subito tradotto in francese), presenta diversi punti in comune, tra cui la grotta sotterranea e l’incontro con gli alieni.

Viaggio nella Luna 5Tuttavia, diversamente da tale precedente letterario come dal romanzo di Jules Verne, la pellicola di Georges Méliès unisce il magico e il fantastico al fantascientifico. Così, i panorami lunari, prodotto delle fantasticherie letterarie generate dalle moderne scoperte scientifiche ottocentesche e dal positivismo vigente all’epoca, si combinano con trucchi da illusionista, divinità naïf da palcoscenico, fascinosi castelli medioevali, mura selenite e maghi in stile fantasy. Siamo quindi tornati a porci ancora una volta la nostra domanda iniziale: come possono coesistere aspetti tanto vari e disparati?

La risposta è semplice: Georges Méliès pensò il viaggio sulla luna come una fiaba lunare fatta di antichi manieri in cui si incontrano maghi scienziati che viaggiano su proiettili lanciati in cielo da giganteschi cannoni, oppure da grotte incantate, civiltà aliene con tanto di re e dei dispettosi.

Insomma, nel complesso è una delle infinite mirabolanti creazioni della sua sconfinata fantasia. In conclusione, in essenza, è lo spettacolo stesso della luna che ha lasciato un segno indelebile nel nostro immaginario ed è stato citato infinite volte, da Hugo Cabret (2011) di Martin Scorsese al video di Tonight, Tonight degli Smashing Pumpkins, fino a una puntata di Futurama (1×02).

Di seguito trovate Viaggio nella Luna nella versione colorata originale (a mano con stencyl), per poter goder appieno del classico diretto da Georges Méliès in tutta la sua variopinta bellezza: