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Voto: 5/10 Titolo originale: The Manor , uscita: 08-10-2021. Regista: Axelle Carolyn.

The Manor: la recensione del film horror di Axelle Carolyn (Welcome to the Blumhouse 2021)

09/10/2021 recensione film di Gioia Majuna

La regista e sceneggiatrice spedisce Barbara Hershey in una casa di riposo da incubo per affrontare lo scomodo tema dell'invecchiamento, in cui la paura della demenza è solo l'ultima delle preoccupazioni

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L’età dell’oro dei film horror per la televisione (ovvero gli anni ’70) è passata da un pezzo ormai, ma in molti – probabilmente – saranno riusciti a recuperare abbastanza di queste piccole gemme da farsi una buona idea di cosa fossero e di quanto fossero deliziose, spesso anche oltre il lecito. Tendevano ad essere produzioni a basso budget che veniva girate rapidamente, ma molte di esse erano realizzate da tecnici seri che sapevano come aggirare questo tipo di restrizioni.

C’è un vero filone aurifero sepolto e dimenticato. Non intendo solo i titoli importanti di cui tutti abbiamo sentito parlare: certo, Steven Spielberg ha realizzato Duel, e ok, un tipo come Guillermo del Toro ha avuto così tanta paura di Don’t Be Afraid of the Dark da arrivare a produrne un remake. Ma quanti avete visto Shelley Winters e Morgan Fairchild in The Initiation of Sarah del 1978?

The Manor film amazon poster 2021Se siete tra quelli con conservano nel cuore questo tipo di titoli, in cui attrici sottoutilizzate si divertivano come matte in ruoli improbabili, lasciate completamente libere di dar sfogo al loro lato oscuro, e sperate di vedere oggi qualcosa che ne mantengo lo spirito, allora The Manor di Axelle Carolyn (Le terrificanti avventure di Sabrina) è quello che state cercando.

Interpretato dalla sempre benvenuta Barbara Hershey (una delle più imprevedibili ‘Scream Queen’ della storia, da Entity nel 1982 fino ai film di Insidious), nei panni di una donna sopravvissuta a un ictus che viene sganciata senza troppi complimenti dai famigliari in una casa di cura per anziani, il film – che fa il paio con Bingo Hell di Guigi Saul Guerrero (la recensione) in quanto a mettere sotto una nuova luce la terza età – fa parte dell’edizione 2021 dell’antologia Welcome to the Blumhouse su Prime Video e trasuda quel tipo di ingenue vibrazioni ‘old school’.

Certo, The Manor non può impensierire classici del calibro di L’Esorcista, ma ci sono persone anziane che fumano erba e ballano indiavolati nei boschi, mostri, stregoneria e rune, quindi perché dire no a un po’ di sano divertimento per un fine settimana di streaming casalingo?

Judith (Hershey), il cui recente piccolo ‘malanno’ la costringe a dubitare delle proprie facoltà mentali sull’orlo del suo settantesimo compleanno, anche se esteriormente sembra piena di energia e in controllo delle sue facoltà. Al punto di cercare di vederci chiaro da sola e si registra in una struttura dove potranno prendersi cura di lei quando il suo eventuale declino prenderà il sopravvento sul suo corpo.

Suo nipote Josh (Nicholas Alexander) pensa che sia eccessivamente previdente, ma la donna non vuole sentire ragioni – non desidera essere di peso a nessuno, specialmente non suo, dopo che il ragazzo ha già perso il padre in giovane età. Quindi, si reca al Golden Sun Manor, una struttura di prim’ordine ben valutata e rispettata, ospitata in una bellissima villa antica con un sacco di natura tutto intorno da godersi. Judith è determinata ad avere il controllo del proprio destino.

Ora – fermatevi se avete già sentito questo colpo di scena – si scopre che tutto al Golden Sun Manor non è rose e fiori come sembra! Non appena i parenti di Judith se ne vanno, le cose iniziano infatti a diventare un po’ strane. Sequestrano il suo telefono, non lasciano vagare gli ospiti nella proprietà senza un’infermiera che li accompagni, ci sono strane piccole macchie di bruciature sul prato e la coinquilina semi-comatosa di Judith continua a scoppiare in grida ogni volta che un gattino nero le si avvicina . Tuttavia, Judith riesce a fare rapidamente amicizia con il popolare trio amante del divertimento che spopola da quelle parti (guidato da Bruce Davidson, in quella che sembra una spassosa imitazione di Kenny Rogers)

the manor Welcome to the Blumhouse 2021Ma poi le allucinazioni da incubo entrano in gioco. Judith continua a vedere una sorta di mostruosa figura nella sua stanza di notte, che incombe vicino alla sua compagna urlante. E più Judith diventa paranoica, meno il personale sembra amabile. Intrappolata in un ciclo di feedback in cui la sua sanità mentale continua a farla sembrare meno sana del giorno prima, l’arco di Judith in The Manor non è esattamente innovativo.

Ogni film girato in una casa di riposo o affini ha solcato questo stesso percorso. Ma il contesto di The Manor, con questa folla di quasi boomer che stanno invecchiando pian piano e che insistono sul fatto che stanno tutti bene, benissimo, anzi alla grande, mentre si lasciano dietro una scia di devastazione, beh, è quanto meno curiosa. E non in modo tremendo. La presenza del nipote impeccabilmente serio di Judith, che fa tutto ciò che è in suo potere per credere alla nonna il più a lungo possibile, cementa ulteriormente l’idea che Axelle Carolyn – anche sceneggiatrice – voglia ardentemente usare il cinema di genere per parlare dei rapporti generazionali dei nostri tempi, mettendo in luce come troppo spesso chi viene considerato ‘alla fine del ciclo’ abbia in realtà ancora molto da dire (e da fare) e andando contro alle ‘convenzioni’ comunemente accettate da chi preferisce non doverci pensare, optando per nascondere alla vista i potenziali ‘problemi’.

Innumerevoli sono le conversazioni durante il Bridge o le fumate di erba che commentano amaramente la zombificazione delle case di riposo, i loro tristi stereotipi e il non dover temere l’arrivo del tristo mietitore. E lodevole è il messaggio di fondo di Axelle Carolyn, mentre Judith impara che combattere ciò che sta davanti rende solo più difficile l’accettazione e lascia meno tempo per apprezzare i comunque non pochi granelli di sabbia che restano nella clessidra della vita.

Detto questo, se la nostalgia verso un certo tipo di pellicole può rendere un po’ più generosi nel giudizio finale gli abbonati più teneri, The Manor resta in fin dei conti un prodotto modesto, più goffo e abbozzato di quanto non riesca mai ad essere spaventoso o profondo, che si avvicina a una versione geriatrica di Piccoli Brividi più che al pregnante horror sociale che vorrebbe essere. Se vi sta bene, non avrete però grossi problemi a goderne.

Di seguito trovate il trailer internazionale di The Manor, nel catalogo di Amazon Prime dall’8 ottobre: