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Voto: 7/10 Titolo originale: Mr. Robot , uscita: 24-06-2015. Stagioni: 5.

Must TV: Mr. Robot – Stagione 1 (2015), hackeriamo la democrazia

07/04/2017 recensione serie tv di Carlo Nicolosi

Sguardo ravvicinato ai 10 episodi della serie rivelazione del 2015 che ha lanciato lo sceneggiatore e regista Sam Esmail e il protagonista Rami Malek

mr robot rami

Intro. Ero un nerd, stavo sul mio computer per tutto il tempo, ero un fan di Steve Jobs, ero ossessionato da lui. All’inizio sembrava contro Microsoft, poi un giorno l’ho visto insieme a Bill Gates e hanno unito le forze: ricordo di essere rimasto tanto scoraggiato e disilluso. Penso che ci siano un sacco di continue delusioni quando si tratta dei nostri eroi, purtroppo. Tutti pensano fosse un grande uomo ma ha fatto i miliardi sfruttando i bambini, tutto il mondo non è che un grande imbroglio.

I social media agiscono come surrogato dell’intimità, io sono egiziano e sono andato in Egitto subito dopo la primavera araba: quella è sicuramente stata una delle ispirazioni per la serie.

mr robot posterEsordisce in questo modo il regista Sam Esmail (fin’ora conosciuto principalmente come sceneggiatore del film The Comet del 2014) alla presentazione della serie rivelazione dello scorso anno: Mr. Robot, pluripremiata agli Emmy, ai Golden Globe e soprattutto dalla critica, con ascolti che in America si sono aggirati attorno ai 2 milioni di spettatori a episodio.

Era prevedibile, in quanto tema molto attuale (vedete anche le similitudine con Snowden, gioiellino di Oliver Stone del 2016) e molto sentito dalle nuove generazioni, che il movimento Anonymous (hacker senza leader che agiscono in gruppo per perseguire un obiettivo comune che spesso è quello di danneggiare le multinazionali e rivelarne alla gente i segreti più scabrosi) – balzato agli onori delle cronache e molto attivo fino a poco tempo fa – venisse ripreso in una qualche maniera dal cinema o dalle produzioni televisive.

Trama (con SPOILER)

Viviamo in un mondo di menzogne, persino nei Big Mac che mangiamo ogni giorno. Ma che ti piaccia o no, io sono reale.

Elliot Alderson (Rami Malek) lavora per una società che si occupa di sicurezza online, la AllSafe, il cui maggior cliente è la più grande corporation mondiale, tale E Corp.

L’obiettivo di Elliot e dei suoi ‘colleghi’ hacker (Darlene, che scopriremo esser sua sorella; Leslie, Trenton e Cisco) è di rendere illeggibili tutti i dati della E Corp (e tutti i vari backup sparsi per il mondo) riuscendo così ad “azzerare la società moderna”, cancellando debiti e crediti economici, mettendo un punto alla storia e facendo “ripartire il sistema da zero”.

Il protagonista infatti è in grado di carpire informazioni su chiunque gli stia attorno, dalla ragazza minacciata dagli spacciatori, alla terapista che sta iniziando a vedersi con un uomo che in verità nasconde un’altra famiglia. Ho citato la sua terapista non a caso, Elliot infatti non è una persona propriamente equilibrata, anzi. Per fortuna non ci troviamo però di fronte a un sociopatico in stile Dr. House tutto battute, cinismo e misantropia, ma a una persona realmente disturbata che evita il contatto umano e cerca di contenere la propria ansia sociale con le bugie, l’isolamento e la morfina. Insomma pur avendo alcuni lati positivi non è la classica simpatica canaglia né il piccolo genio con cui lo spettatore sarebbe solito empatizzare, ma piuttosto un personaggio che attraverso il proprio disagio e i conflitti interiori aggiunge realismo e veridicità alla narrazione.

L’episodio pilota è magistralmente diretto dal regista di Uomini che odiano le donneNiels Arden Oplev, che entra direttamente nel mondo di Elliot e della AllSafe (facendo da subito capire chi è il protagonista, per chi lavora e quali sono i suoi drammi personali), e permette di offrire il passo ai successivi 9 episodi – 3 dei quali diretti direttamente dallo sceneggiatore di origine egiziane Esmail.

mr robot malekIl giovane hacker viene avvicinato nella seconda puntata da Mr. Robot, un misterioso anarco-insurrezionalista (alias Cristian Slater) che intende introdurlo in un gruppo di hacktivisti conosciuti con il nome di fsociety, il cui manifesto è fondamentalmente smascherare i corruttori che stanno distruggendo il mondo.

Mr. Robot gli rivela nel corso della serie di voler causare il fallimento della multinazionale E Corp, ritenuta responsabile, tra le altre cose, di un disastro ambientale, facendo leva sul fatto che il padre di Elliot sia una delle centinaia di vittime. La E Corp, soprannominata in seguito EVIL Corp dal protagonista, è il cliente principale della stessa Allsafe per la quale Elliot sarà successivamente nominato supervisore della sicurezza informatica.

Il personaggio con il quale Elliot interagisce e si confronta di più è proprio Mr. Robot, questo misterioso personaggio che lo avvicina nelle sue giornate di paranoia. A quell’uomo, ri-soprannominato Mr. Robot per la pezza che porta sul petto del suo giubbotto, il ragazzo inizia a raccontare il suo passato, ad aprirsi e affidarsi nel momento del bisogno. Emblematica la scena in cui lo sconosciuto lo aiuta a superare una crisi di astinenza dalla morfina, usata dal protagonista abitualmente per allietare la sua solitudine, rassicurandolo del fatto che per lui sarà sempre presente.

Ma quella presenza – confortante e stimolante in alcuni casi, critica e dura in altri – si rivelerà essere solo appunto una presenza, una proiezione mentale di Elliot, che ha assunto le sembianze proprio di quel padre a cui il ragazzo era legato in maniera quasi morbosa. Mr. Robot ed Elliot sono la stessa persona, le due facce di una stessa medaglia.

the-shining-reference-in-mr-robotNon ci è voluto molto prima che Mr. Robot diventasse un vero e proprio cult negli Stati Uniti e fosse di conseguenza acquistato dai principali network europei (Mediaset in Italia). Un vero e proprio manifesto di un’ideale ‘rivoluzione 2.0’ che strizza l’occhio a molti film di spessore, sia nei protagonisti che per la trama.

Su tutti senz’altro Fight Club, il film di David Fincher del 1999 con Brad Pitt alter ego di Edward Norton ispirato all’omonimo libro di Chuck Palahniuk. Disturbi dissociativi, volontà di non adattarsi al mondo ma anzi cercare di cambiarlo attraverso metodi personali quanto poco etici, e gesti folli sono il leitmotiv che accompagnano ed accomunano la serie TV al lungometraggio, oltre a un uso lampante della canzone “Where is my mind” dei Pixies (vedere l’episodio 9 per capire bene), a sottolineare quanto l’autore si concentri sulla parte psicologica del drama.

Inoltre, la trama di un newyorkese deluso dalla società che vuole rivoluzionare il mondo è forse già nota. Un po’ poco per descrivere Mr. Robot, ancora meno per descrivere Taxi Driver di Martin Scorsese. Ma la comunanza è pressoché identica (anche se cambiano i risvolti finali).

In alcune interviste Esmail ha spesso dichiarato di aver più volte rivisto Arancia Meccanica e American Psyco per dare linfa ad alcuni aspetti dei personaggi, come ad esempio quello di Tyrell Wellick (Martin Wallström), di cui noterete la spigliata voglia di abbattere ogni limite alle proprie ambizioni. Tyrell, il più giovane tra i dirigenti della multinazionale, sarà protagonista nella seconda parte della serie (compiendo addirittura un efferato omicidio pur di scalare la vetta della E Corp), in cui avverte Elliot di aver scoperto il suo hackeraggio e costringendolo a farsi portare nel covo segreto della fsociety, sede in cui vedremo Elliot impugnare nell’ultimo episodio una pistola poco prima dei titoli di coda finali, lasciando aperta qualsiasi prospettiva per la seconda stagione.

mr robot stagione 1Concludendo, Mr. Robot è una serie assolutamente consigliata in quanto attuale e realistica. La globalizzazione e le multinazionali che ci controllano e “giocano a fare Dio senza averne il permesso” sono tematiche al centro delle cronache degli ultimi anni, temi che in passato erano sicuramente più di nicchia, ma che grazie ai sistemi d’informazione virtuali sempre più disponibili e consultati/consultabili dalla popolazione mondiale stanno portando a galla avvenimenti e magheggi sinora occultati.

Banche, agenzie di rating, debiti nascosti, sono stati dettagliatamente raccontati in questa prima stagione, a cui seguirà una seconda – già trasmessa negli Stati Uniti – che si concentrerà in maniera più approfondita, invece, gli aspetti della vita privata di Elliot, della sua famiglia e dei propri mali interiori.

Curiosità

Prima di realizzare la serie televisiva, Esmail aveva pensato per molto tempo (pare 15 anni) a un film per il cinema.
Malek ha dichiarato di essere diventato paranoico dopo aver cominciato a calarsi nei panni di Elliot. Sembra ormai che oggi non usi più di tanto il suo computer o lo smartphone, in quanto si è reso conto di quanto i nostri dati sensibili siano davvero a rischio.
Il protagonista ha inoltre ottenuto la parte principale nella serie dopo essere stato notato in The Pacific (serie HBO del 2010 prodotta dal duo Tom Hanks – Steven Spielberg) dalla compagna di Esmail (Emmy Rossum).

La serie TV ha ottenuto una trasposizione videoludica, per iOs e AndroID: Mr.Robot:1.51 exfiltrati0n.apk (fate prima a cercarlo come exilftrati0n, con lo zero), ed è disponibile nei principali market-store telefonici, al costo di poco più di 3 euro.

La scorsa settimana ho iniziato la visione della seconda stagione di Mr. Robot, che recensirò a breve sempre qui su MUST TV, mentre USA Network ha annunciato che non rivedremo Elliot Alderson prima di ottobre.

Di seguito trovate il trailer della prima stagione: