Candyman: Nia DaCosta condivide il prologo animato del revival che guarda all’attualità USA

A qualche mese dal trailer, la regista Nia DaCosta (Little woods) ha condiviso sul suo profilo Twitter il prologo animato al nuovo film di Candyman, ‘sequel spirituale’ del classico dell’horror del 1992, probabilmente spinta dal clima tumultuoso creatosi negli Stati Uniti nelle ultime settimane.

Il filmato viene presentato con le seguenti parole:

CANDYMAN, dove si incontrano la violenza dei bianchi e il dolore dei neri, parla di martiri riluttanti. Delle persone che erano, dei simboli in cui li abbiamo trasformati, dei mostri che ci viene detto che loro devono essere stati.

Poi, partono tre diversi racconti combinati in un video di due minuti e mezzo che accenna alle origini del boogeyman del titolo e delle altre vittime nere per mano della polizia e dei bianchi. Incorniciato dall’immagine di un artista che dipinge ritratti, vediamo prima un operaio che offre caramelle ai bambini prima di essere inseguito e picchiato a morte da alcuni poliziotti. Quindi vediamo un ragazzo in sella alla sua bici che è accusato di qualcosa e viene rinchiuso in galera e giustiziato. L’ultima storia anticipa le origini di Candyman, che è nato in schiavitù e cresciuto fino a diventare un artista che è stato ucciso quando era emerso il suo amore per una donna bianca.

A realizzare le animazioni sono stati gli esperti di Manual Cinema.

Il nuovo capitolo della saga è interpretato da Yahya Abdul-Mateen II (Watchmen) nel ruolo di Anthony McCoy, un artista dell’area di Chicago il cui interesse per la storia di Candyman rasenta l’ossessione e lentamente consuma la sua vita, da Teyonah Parris (Chi-raq), Colman Domingo (Selma) e Nathan Stewart-Jarrett (Quattro matrimoni e un funerale).

In attesa di capire quando lo vedremo dalle nostre parti, di seguito trovate il prologo animato (senza dialoghi) di Candyman, che uscirà nei cinema americani il 27 agosto 2021:

CANDYMAN, at the intersection of white violence and black pain, is about unwilling martyrs. The people they were, the symbols we turn them into, the monsters we are told they must have been. pic.twitter.com/MEwwr8umdI

— Nia DaCosta (@NiaDaCosta) June 17, 2020

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Fonte: YouTube