Voto: 6.5/10 Titolo originale: Shocker , uscita: 23-03-1989. Budget: $5,000,000. Regista: Wes Craven.
Dossier | Sotto Shock di Wes Craven: una saga horror fallita sul nascere
02/04/2020 recensione film Sotto shock di William Maga
Sul finire del 1989 arrivava nei cinema il film con Mitch Pileggi che avrebbe dovuto lanciare un nuovo boogeyman ispirato a Freddy Krueger, ma la risposta del pubblico fu fredda
Nel 1989, la popolarità della saga di Nightmare e del suo personaggio di punta, Freddy Krueger, era ancora molto alta. Wes Craven, il loro creatore, si era separato dalla fortunata serie cinematografica a causa di alcune differenze creative, e i suoi tentativi di uscire dall’horror puro con film ibridi come il quasi fantascientifico Dovevi essere morta (1986) e il politicamente impegnato Il serpente e l’arcobaleno del 1988 (la recensione) avevano avuto risultati contrastanti. Così, quando la società di produzione Alive Films (la Universal Pictures si sarebbe occupata della distribuzione nazionale) lo ingaggiò, gli mise a disposizione 5 milioni di dollari di budget e gli concesse il pieno controllo creativo sul progetto, il filmmaker decise di affrontare il ‘demone dei sogni’ al suo stesso gioco e parallelamente riflettere sulla saga di Elm Street.
Il risultato fu Sotto Shock (Shocker), distribuito negli Stati Uniti appena in tempo per il giorno di Halloween del 1989. A fine corsa portò a casa i soldi spesi per produrlo (16 milioni di dollari nel mondo), ma la tiepida accoglienza generale significò, di fatto, l’abbandono sul nascere della ambizioni di lanciare un nuovo franchise orrorifico. Ciò che rende affascinante il film a oltre 30 anni di distanza è il modo lapalissiano da parte di Wes Craven di competere con Freddy Krueger, portando comunque avanti il suo personale percorso creativo.
L’elemento di contatto più evidente è la rappresentazione in Sotto Shock del suo maniaco assassino, Horace Pinker (Mitch Pileggi). Fisicamente, Pinker evoca Freddy Krueger con la testa calva, un abbigliamento che colpisce l’occhio (una tipica tuta da prigioniero arancione con un motivo a scacchi bianco e nero sul petto) e una notevole menomazione – per il boogeyman degli incubi un volto orribilmente ustionato, per Pinker una andatura fortemente zoppicante. Entrambi i personaggi hanno alle spalle retroscena simili poi: serial killer già in attività prima delle rispettive trasformazioni soprannaturali. Tendono anche a perseguitare un particolare gruppo di vittime, con Freddy Krueger che prende di mira i figli dei genitori che lo hanno bruciato vivo, e Pinker che attacca suo figlio, Jonathan (Peter Berg), i suoi amici e altri membri della sua famiglia allargata. Pinker e Krueger acquisiscono anche poteri in grado di manipolare la realtà e le leggi naturali dopo la loro risurrezione soprannaturale, col secondo che acquisisce la capacità di invadere e manipolare i sogni, mentre il primo diventa un essere di pura energia, in grado di viaggiare attraverso – e utilizzare – qualsiasi dispositivo elettrico.
Tutte queste somiglianze potrebbero essere casuali, se non fosse per il fatto che Pinker imita chiaramente in qualche modo scimmiotta la figura umoristica, quasi amabile, che Freddy Krueger nel frattempo era diventato. Wes Craven si era detto apertamente critico nei confronti di quello sviluppo per il boogeyman dal guanto coi rasoi, e avrebbe apertamente satirizzato su quell’aspetto in Nightmare – Nuovo Incubo del 1994. Horace Pinker è un omicida dal talento comico almeno quanto il collega, pronunciano freddure memorabili incentrate su giochi di parole evidentemente intraducibili in italiano, come “Let’s take a ride in my volts wagon” e, dopo aver strappato con un morso il dito di una vittima, “Finger lickin’ good!”.
La comicità di Sotto Shock non è comunque solamente relegata alla battute fulminanti di quel: l’intero secondo atto del film vede Pinker passare da un corpo all’altro, con Wes Craven che apparecchia la tavola del grottesco con il serial killer che se ne va in giro nel corpo di una bambina, mentre nel terzo atto troviamo il maniaco e Jonathan che si fronteggiano attraverso le onde elettromagnetiche della televisione e si ‘inseriscono’ nei programmi TV, un’idea che sarebbe stato addirittura alla base di una vera e propria commedia, Frequenze pericolose del 1992. La colonna sonora di Sotto Shock comprende poi (oltre a pezzi dei Megadeth e Iggy Pop) una canzone intitolata ShockDance dei Dudes of Wrath, in cui Mitch Pileggi rappa nei panni del personaggio, proprio come Robert Englund aveva fatto l’anno prima in Are You Ready For Freddy? dei Fat Boys. Quando Horace Pinker viene dotato dei suoi poteri da una forza demoniaca, il film la tratteggia come una bocca gigante, simile a quella del Rocky Horror Picture Show, che intona “You got it, baby!”. Il regista, stava così tentanto di riflettere su Nightmare utilizzando quegli stessi elementi scandalosi, e il risultato è uno strano mix.
Inseguire spudoratamente il successo di Freddy Kreuger sembrerebbe qualcosa di lontano dal solitamente ben più originale Wes Craven, ma uno sguardo più attento rivela che la sua intenzione era quella di creare un ‘nuovo’ boogeyman su cui avrebbe potuto avere pieno controllo creativo. Nightmare 2 – La rivincita (1985) aveva infatti rapidamente rinunciato ai temi e alle regole imposte nel capostipite dal regista, un cambiamento che lo deluse profondamente.
Sotto Shock è un tentativo di unire gli elementi che Wes Craven supponeva che il pubblico amasse del suo personaggio con concetti sui quali aveva riflettuto per tutta la sua carriera: l’esistenza dell’anima e la vita dopo la morte – di cui si era occupato in Sonno di ghiaccio (1985), nei citati Dovevi esser morta e Il serpente e l’arcobaleno e, successivamente, in My Soul To Take (2010) – insieme alla nozione di ‘male ereditario’, come visto in Le colline hanno gli occhi (1977), La casa nera del 1991 (la recensione) e altri.
In Sotto Shock il regista ricorre anche a un concetto che era stato omesso nella saga du Nightmare: la fidanzata di Jonathan Alison (Camille Cooper) diventa un ibrido tra un angelo custode e un fantasma, un destino che Wes Craven e lo sceneggiatore Bruce Wagner avevano inizialmente usato per Nancy Thompson nella loro bozza per Nightmare 3: I guerrieri del sogno (1987).
L’incapacità di Sotto Shock di dare il là a un altro franchise finì tuttavia per spianare la strada a Wes Craven e spingerlo ad affrontare la maggior parte di ciò che gli era rimasto da dire su Freddy Krueger con Nuovo Incubo. Il film del 1989 resta comunque avvincente se guardato come un pot-pourri dei pensieri del filmmaker in quel preciso momento storico, ma resta anche un grande insegnamento per lui: i fulmini raramente colpiscono due volte nello stesso punto.
Di seguito il trailer internazionale di Sotto shock:
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