Home » Cinema » Azione & Avventura » Mary e lo spirito di mezzanotte: la recensione del film animato diretto da Enzo D’Alò

Voto: 6/10 Titolo originale: A Greyhound of a Girl , uscita: 23-11-2023. Regista: Enzo D'Alò.

Mary e lo spirito di mezzanotte: la recensione del film animato diretto da Enzo D’Alò

23/11/2023 recensione film di Marco Tedesco

Il regista torna sulle scene con l'adattamento di un romanzo di Roddy Doyle, una fiaba canterina dal grande cuore e visivamente appagante

Mary e lo spirito di mezzanotte film

Mary e lo spirito di mezzanotte è l’ultima coproduzione europea dell’animatore italiano Enzo d’Alò (La gabbianella e il gatto) è l’adattamento semplice e sentito del romanzo La gita di mezzanotte di Roddy Doyle del 2011. Un’opera affascinante e adatta alle famiglie che trova alcune toccanti lezioni di vita nel racconto di una ragazzina che affronta l’imminente morte dell’amata nonna.

Immagini gustose e sentimenti nobili si combinano in questo film decisamente tradizionale, che offre un’alternativa ponderata ai colossal d’animazione più frenetici e costosi presenti sul mercato.

Mary è una ragazzina di undici anni volubile e incontenibile, che cerca disperatamente di ottenere un posto in una prestigiosa scuola estiva di cucina. La sua più grande sostenitrice è l’amorevole nonna Emer, che ha una ferma avversione per la “spazzatura moderna” e crede che tutti i buoni pasti debbano essere cucinati da zero.

Cucinare una ricetta speciale per il Colcannon, piatto irlandese tipico dell’infanzia di Emer, la trasporta alla sua giovinezza; e in questo elemento della storia ci sono echi di Ratatouille.

Mary e lo spirito di mezzanotte film posterIl rapporto tra Mary ed Emer è ancora più speciale quando la nonna si ammala e viene portata all’ospedale, e i legami tra le generazioni e l’importanza di comprendere la storia della famiglia emergono come elementi narrativi chiave.

Mary e lo spirito di mezzanotte ha l’aspetto di un libro di fiabe per bambini, con colori vivaci e dettagli piacevoli.

I boschi sono verde smeraldo, pieni di alberi nodosi e di zone d’ombra. La nonna è cresciuta a Wexford, e l’Irlanda rurale che viene mostrata qui è fatta di pascoli verdeggianti, greggi di pecore che insistono per avere il diritto di precedenza sulle tortuose strade di campagna e contadini alla guida di trattori che salutano allegramente al loro passaggio.

La strada principale di una piccola città è caratterizzata da un negozio per la beneficenza, un caffè e una libreria. La cucina della famiglia di Mary ha sedie color senape, tavoli rosso pomodoro e ciotole per cereali nei toni del giallo, del verde e del malva. Il risultato è visivamente accattivante, anche se eccessivamente desideroso di abbracciare alcuni cliché associati all’Isola di Smeraldo.

La malattia della nonna coincide con la notizia che la migliore amica di Mary sta per partire per Londra. Di fronte alla perdita e alla separazione, Mary fa quindi amicizia con Tansey, il saggio e rassicurante fantasma della bisnonna. La donna narra a Mary i racconti del lontano passato della famiglia – compresa la spiegazione del titolo del film – e le chiede di trasmettere un messaggio speciale alla nonna.

Va notato che Mary e lo spirito di mezzanotte parla di una famiglia vivace in cui gli uomini sono ampiamente messi da parte. Paddy, il padre di Mary, è il pacificatore del clan, mentre i suoi due fratelli sono ragazzotti esuberanti e affamati, sempre alla ricerca di uno spuntino dal frigorifero.

È allora la stressata madre di Mary, Scarlett, a sopportare il peso della malattia della madre e dell’improvviso attaccamento di Mary a un amico immaginario. Tutti i traumi del passato e le preoccupazioni per il futuro si risolvono così in un viaggio in macchina che coinvolge quattro generazioni di donne, una delle quali, guarda caso, è un fantasma.

Il 70enne Enzo d’Alò utilizza efficacemente diversi stili di animazione per cogliere i diversi aspetti della narrazione. I flashback dell’infanzia di Emer, disegnati da Peter de Seve, hanno l’aspetto di schizzi preliminari a carboncino, mentre gli incubi di Mary sono rappresentati come oscure e dense visioni hogartiane da Regina Pessoa.

L’unione di tutti gli stili concorre a creare un film di trame e di contrasti. Il cast di doppiatori fa emergere le personalità di ciascun personaggio, dall’eccitabile ed energica Mary all’allegria e alla vulnerabilità di Emer.

Più in generale, questa storia dal grande cuore centra il bersaglio, anche se la collezione di canzoni saccarifere spruzzate in abbondanza aggiunge poco all’insieme.

Di seguito trovate il trailer di Mary e lo spirito di mezzanotte, nei nostri cinema dal 23 novembre: