Home » Cinema » Sci-Fi & Fantasy » Dossier: Enemy di Denis Villeneuve (2013), non si può scappare da sé stessi

Voto: 6.5/10 Titolo originale: Enemy , uscita: 14-03-2014. Regista: Denis Villeneuve.

Dossier: Enemy di Denis Villeneuve (2013), non si può scappare da sé stessi

29/03/2024 recensione film di Gioia Majuna

Jake Gyllenhaal e Sarah Gadon erano i protagonisti di un fanta-thriller kafkiano carico di atmosfere e poche risposte

Enemy (2013) jake gyllenhaal

Interpretazione meravigliosamente mistificante de L’uomo duplicato di José Saramago – a sua volta ispirato alla narrazione classica sul doppelgänger – Enemy del 2013 (rimasto inedito in Italia fino al 2017) è un thriller metafisico a combustione molto lenta che sta sempre un passo avanti rispetto al suo pubblico.

Sebbene la storia sia esile e i personaggi poco caratterizzati, il regista canadese Denis Villeneuve (all’epoca già nel radar dei cinefili dopo La donna che canta) realizzava un’opera minimalista che faceva da contrappunto all’hollywoodiano Prisoners. Se quel dramma carico di tensione e suspense aveva nel 2013 attirato ingombranti paragoni con Mystic River e Zodiac, questo esercizio più contenuto si presentava come un mix di Franz Kafka e Ai confini della realtà.

EnemyI suoi aspetti tenuti volutamente enigmatici potrebbero ‘spaventare’ e allontanare il pubblico mainstream (e in effetti la pensarono così anche i distributori …), ma come opera realizza con evidente abilità tecnica e influenzata dal genere, Enemy ha saputo ritagliarsi uno spazietto di riguardo nell’agenda dei cinefili più curiosi e sofisticati.

Fresco della collaborazione con Prisoners, Jake Gyllenhaal interpretava Adam Bell, un professore di Toronto un po’ trasandato, che tiene lezioni sul controllo, sulle dittature e sulla natura ripetitiva della Storia.

Un giorno, mentre guarda al computer un film intitolato Where There’s a Will There’s A Way, nota sullo sfondo un attore identico a lui. Spinto dalla curiosità o da un fascino oscuro e non enunciato per ciò che potrebbe accadere, Bell si mette sulle tracce dell’uomo. Alla fine scopre che si tratta di un altro cittadino di Toronto, di nome Anthony Claire, che vive in un appartamento di un grattacielo altrettanto indefinito con la moglie incinta.

Ne segue uno strano, quasi surreale tete-a-tete tra i due uomini identici, con moglie e fidanzata nel mezzo. Non è chiaro il motivo per cui la situazione, per quanto bizzarra e un po’ inquietante, susciti tanta trepidazione e paura nei personaggi: Adam sembra scosso nel profondo, mentre la moglie di Anthony (Sarah Gadon) scoppia in lacrime. Forse sanno qualcosa che noi non sappiamo.

Dato il numero di dettagli inspiegabili presenti nel film – Anthony frequenta strano sex club clandestino; ragni mostruosi compaiono come motivo ricorrente – Denis Villeneuve e il suo fidato sceneggiatore Javier Gullón sembrano gradire questo modo di procedere, infondendo a Enemy un senso di mistero e di agitazione di fondo che non hanno alcuna intenzione di sciogliere.

Enemy DENIS VILLENEUVEIl regista svolge abilmente questo compito con ogni strumento a sua disposizione. Girato in una palette di colori tendenti al grigio-giallastro e ambientato tra le torri di cemento e i parcheggi più sgradevoli di Toronto, la città canadese ha l’aspetto e le atmosfere di un deserto urbano malaticcio.

Ad accrescere ulteriormente la sensazione di disagio generale di Enemy c’è poi una colonna sonora audace realizzata dai polistrumentisti Saunder Stenfert Jurriaans e Daniel Charles Bensi (La fuga di Martha), che mantiene il film movimentato anche quando non sta accadendo granché.

Con la sua accattivante presenza sullo schermo in praticamente ogni scena, un barbuto e intenso Jake Gyllenhaal interpreta abilmente i due uomini molto diversi al centro della storia: il professore di storia, balbuziente e scostante, e l’attore virile che va in giro con una moto da corsa.

Enemy  passa giocosamente da un personaggio all’altro, tanto che in alcuni momenti non è chiaro chi sia l’uno e chi l’altro. In effetti, è raro trovare un film che prenda così arditamente le distanze dal suo pubblico e ne sfidi le aspettative. E mentre alcuni potrebbero essere frustrati da questo offuscamento, altri lo troveranno senz’altro ispirato e inebriante.

Di seguito trovate il trailer italiano di Enemy: