Home » Cinema » Azione & Avventura » Recensione story | Training Day di Antoine Fuqua

Voto: 7.5/10 Titolo originale: Blue Steel , uscita: 16-03-1990. Regista: Kathryn Bigelow.

Recensione story | Training Day di Antoine Fuqua

28/12/2022 recensione film di Marco Tedesco

Nel 2001, Denzel Washington e Ethan Hawke erano i protagonisti di un crime thriller urbano nero pece, un giro di pattuglia nell'infernale L.A.

Training Day (2001) film

Quante volte il cinema americano ci ha presentato coppie di sbirri, osservati in lente carrellate sulle automobili in perlustrazione notturna sulle main streets di Los Angeles? Eppure, Training Day di Antoine Fuqua, ex autore di videoclip qui al su terzo lungometraggio, portava nel 2001 sul grande schermo una dose di adrenalina, di cattiveria e di cinismo ben più alta della media. Si chiude senza speranza perché nessuno è più innocente.

Denzel Washington, che fino ad allora era stato bello, buono e democratico, si rivela in Training Day – che gli valse l’Oscar come Miglior attore protagonista – il Male, uno sbirro amorale, un poliziotto veterano corrotto fin nel profondo, che mette a dura prova con provocazioni continue la sua giovane recluta, un Ethan Hawke reduce da due film con Richard Linklater, bravissimo, ricco di sfumature che vengono da dentro, nel ruolo di ‘Alice’ nel paese spietato delle meraviglie.

TrainingDay.jpgNelle 24 ore in cui si svolge, vediamo penetrare la virile coppia nei più sordidi meandri di East L.A., fra neri e oriundi che si fanno di crack, ed è subito chiaro che, tra spacciatori di droga e boss, è il giovane pivello che rischia di persona, specie quando il ‘compagno’ lo abbandona in un covo di piccoli gangster che lo pestano, minacciano e tentano di ucciderlo.

Sarà allora che la brava gente del quartiere lo salverà e lo proteggerà, secondo i dettami di una sana utopia hollywoodiana.

Il braccio violento della legge è sempre più violento in Training Day: un secco, acido road movie che ansima e rantola nell’amorale follia dei primi anni 2000, una denuncia senza sconti sulla corruzione della polizia californiana, su cui da decenni il cinema USA insiste(va), pare ispirato – in questo caso specifico – da un fatto di cronaca vera.

Come Serpico, più di Serpico. Questo incubo metropolitano rappresentava un ottimo biglietto da visita per Antoine Fuqua, che gira Training Day con l’abilità del cronista alla ricerca dello scoop e fa tesoro dei maestri del nero, ricordandosi del sublime Robert Aldrich dei Ragazzi del coro, di William Friedkin, Sidney Lumet, Don Siegel e, perché no, anche Orson Welles.

Training Day è un’opera unica nel panorama di quegli anni per la mole di violenza materiale e subliminale che trasmette, pur usando gli stereotipi di un genere anche molto televisivo.

Lo inietta, però, con dosaggio spietato di una cattiveria senza catarsi, perché anche il povero Ethan Hawke, sottratto agli affetti di famiglia, tornerà a casa dopo la violenta ‘giornata di formazione’, ma non sarà più lo stesso, avendo perso l’età dell’innocenza.

Il film è una mitragliata, un atto di sadismo cinematografico popolato di mostri dei ghetti afroamericani, un inferno che lo schermo restituisce nei suoi fumi notturni, dove tutto può accadere.

Certo, eravamo così abituati a considerare Denzel Washington un amico, un ‘bravo ragazzo’, da trovar difficile considerarlo veramente malvagio, anche se gli viene in soccorso in tal senso un sotterraneo, macabro, sense of humour.

Di seguito trovate il trailer di Training Day: