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Voto: 5.5/10 Titolo originale: Studio 666 , uscita: 24-02-2022. Regista: BJ McDonnell.

Studio 666: la recensione del film di BJ McDonnell coi Foo Fighters

20/05/2022 recensione film di Marco Tedesco

Dave Grohl e la sua band giocano coi cliché del genere, riuscendo a metà nell'impresa di realizzare una horror comedy davvero memorabile

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Rivisitazione scanzonata e senza pretese degli eccessi insiti sia nel rock ‘n’ roll che nei film horror, Studio 666 vede i membri dei Foo Fighters nei panni di versioni fittizie di se stessi mentre si preparano a registrare il loro nuovo album, solamente per scoprire che la villa in cui stanno incidendo le tracce potrebbe essere infestata da alcuni sgraditi ospiti soprannaturali.

Più sanguinosa che spaventosa, più buffa che divertente, questa horror-comedy sarà quasi certamente apprezzata dai fan della popolare band, che dimostra di essere composta da abili musicisti, ma di non essere altrettanto dotata di battute micidiali.

Studio666.jpgRendendo prevedibilmente omaggio un po’ a tutto, da L’esorcista a Non aprite quella porta – e potendo contare su una canzone principale co-scritta da John Carpenter, che fa anche un cameo – Studio 666 dovrebbe soddisfare quegli appassionati che preferiscono che le uccisioni siano il più possibile esilaranti e sopra le righe. Lo status di cult sembra comunque assicurato.

Volendo dire qualcosa di definitivo con il decimo album della sua band, il frontman dei Foo Fighters Dave Grohl decide di trasferirsi in una tenuta fatiscente dove, secondo la leggenda, un altro gruppo rock ha registrato nel 1993, impazzendo e morendo nel mentre.

Ma Grohl entra subito in sintonia con l’atmosfera spettrale della villa e ben presto i Foo Fighters – che comprendono il bassista Nate Mendel, il chitarrista Pat Smear, il batterista Taylor Hawkins (scomparso tragicamente lo scorso 25 marzo), il chitarrista Chris Shiflett e il tastierista Rami Jaffee – iniziano a lavorare sulle canzoni. Tuttavia, la tenuta sembra infestata da forze misteriose che iniziano a influenzare negativamente il frontman.

Il regista BJ McDonnell ha diretto in precedenza lo slasher Hatchet III (2013) e una serie di video per la band metal degli Slayer, il che lo ha reso il candidato ideale per catturare al meglio l’allegra miscela di head-banging da concerto e cinema splatter insita in Studio 666. E certamente il film vanta un’irriverenza senza peli sulla lingua mentre i membri dei Foo Fighters si rendono lentamente conto che il loro leader si sta comportando in modo strano (l’improvvisa propensione di Dave Grohl per le bistecche al sangue è una prima indicazione che qualcosa non va …).

La sceneggiatura, basata su un racconto di Dave Grohl stesso (che in passato ha diretto anche documentari musicali come Sound City del 2013), a volte ha cose intelligenti da dire sulle difficoltà del destreggiarsi tra le diverse personalità all’interno di un gruppo rock, o sull’inferno che può scatenare l’avere a che fare con un frontman dai modi dittatoriali.

Nella tradizione di altri autoritratti di celebrità romanzati e comici, Studio 666 presenta i Foo Fighters in modo esagerato e a volte bizzarro, con Dave Grohl che assapora in particolare l’opportunità di canzonare la sua aura da ‘uomo comune’ interpretando un cantautore creativamente soffocato che, quando la trama di Studio 666 entra nel vivo, si trasforma in un artista guidato dall’ego e posseduto da forze demoniache.

Sfortunatamente, sebbene Studio 666 sia stato palesemente uno spasso per la band, raramente riesce a colpire efficacemente nel segno a livello di slancio comico, soprattutto perché i botta e risposta tra i membri del gruppo tendono ad appoggiarsi a nomignoli dozzinali e battute malamente recitate. Una situazione particolarmente deludente, specie se si considera che i Foo Fighters sono noti per i loro video musicali divertenti e senza pretese, e nemmeno i comici professionisti del cast di supporto riescono a garantire un grande impatto in tal senso (Will Forte appare brevemente nel ruolo di un ottuso autista per le consegne a domicilio di cibo, mentre Whitney Cummings interpreta una vicina di casa arrapata).

studio 666 film 2022 GrohlAl di là di un’idea generale di satirizzare il mondo del rock e dell’horror – così come l’antico mito della star che “vende l’anima al diavolo” per il successo – l’umorismo di Studio 666 è spesso pigro, interpretata da musicisti che non sembrano del tutto a loro agio come attori (detto questo, bisogna fare i complimenti a Rami Jaffee, che dà il meglio di sé nei panni del dongiovanni del gruppo, sfoggiando con orgoglio slippini e poco altro mentre è ‘al lavoro’).

La situazione migliora quando il film rivela gli esseri maligni che abitano all’interno – e intorno – alla villa, preparando il terreno per alcune sequenze di uccisioni giocosamente raccapriccianti. Gli effetti speciali hanno un aspetto gradevolmente dozzinale, un’amorevole strizzata d’occhio ai film di genere a basso costo che hanno ispirato proprio Studio 666. In effetti, solo quando volano copiose quantità di sangue o vengono versate interiora, la visione diventa davvero amabilmente cheesy e ripugnante.

È un peccato che i membri della band non siano riusciti a essere protagonisti migliori o più spiritosi. I Foo Fighters affrontano una miriade di orrori in Studio 666, ma nessuno più spaventoso della prospettiva di dover fingere di essere delle star del cinema. Un problema che mina la riuscita complessiva di un prodotto di intrattenimento dagli intenti lodevoli.

In attesa di vederlo nei nostri cinema dal 23 al 29 giugno, di seguito trovate il full trailer internazionale (con sottotitoli italiani) di Studio 666: