Home » TV » Sci-Fi & Fantasy » Cowboy Bebop (stagione 1): la recensione della serie live action Netflix, un fallimento accecante

Voto: 4/10 Titolo originale: Cowboy Bebop , uscita: 19-11-2021. Stagioni: 1.

Cowboy Bebop (stagione 1): la recensione della serie live action Netflix, un fallimento accecante

20/11/2021 recensione serie tv di Gioia Majuna

John Cho, Mustafa Shakir e Daniella Pineda sono i protagonisti di un adattamento completamente sbagliato, che non rende minimamente onore al classico di Shinichirō Watanabe

John Cho, Mustafa Shakir e Daniella Pineda in Cowboy Bebop (2021)

Probabilmente, molti di quelli che stanno leggendo sono diventati definitivamente appassionati di anime nel 1998, l’anno di uscita di Cowboy Bebop, seminale opera diretta da Shinichirō Watanabe impreziosita da animazioni di eccezionale qualità e da una colonna sonora jazz partorita dal genio di Yoko Kanno, capace di costringere a comprarne il CD anche chi fosse completamente digiuno del genere.

Tuttavia, il motivo principale che ha fatto innamorare così tanti è, altrettanto probabilmente, che quella serie parlava secondo stilemi che tutti conosciamo. Sebbene animata e fantascientifica, ambientato in un futuro distopico in cui gli umani hanno colonizzato i pianeti e le lune del nostro sistema solare, Cowboy Bebop – per lo più – prendeva spunti dal cinema classico, principalmente western, noir, gangster e dai film di kung-fu.

Sembrava – e sembra ancora oggi – così familiare perché, anche se non avessimo visto nessuno dei film da cui Cowboy Bebop aveva preso ispirazione diretta, quasi sicuramente conoscevamo le convenzioni stabilite da questi stessi film in altri film e show televisivi. Non solo, un nuovo spettatore di Cowboy Bebop potrebbe ora benissimo trovare paralleli familiari con le produzioni moderne, poiché nel 2021 abbiamo filmmaker i cui lavori sono ispirati dai personali trascorsi di gioventù con la serie (per dirne uno, lo sceneggiatore e regista Rian Johnson ha esordito con Brick – Dose Mortale, lungometraggio con protagonista Joseph Gordon-Levitt nei panni di un giovane detective fortemente ispirato da Spike Spiegel).

cowboy bebop serie netflix 2021 posterInoltre, non è che Cowboy Bebop sia un titolo ‘perduto’. Esiste un cofanetto DVD facilmente acquistabile online, mentre se volete guardarla in streaming è – in questo momento – nel catalogo di Netflix e VVVVID.

In altre parole, Cowboy Bebop è un anime ampiamente accessibile, sia in termini di contenuti che di disponibilità sul mercato. Quindi, quando qualche tempo da è stato annunciato che Netflix ne avrebbe prodotto un adattamento live-action, è probabilmente (e tre …) scattata in molti la fatidica domanda ‘Perché mai?‘. Perché prendere qualcosa che è ancora incredibilmente attuale e fresco e rifarlo sotto forma di produzione hollywoodiana ‘dal vivo’? A che pro, specie visti i numerosi precedenti?

Quando Netflix ha diffuso la ‘ricreazione’ quasi passo per passo della celebre sigla di apertura di Cowboy Bebop sulle note dell’iconica “Tank!” di Yoko Kanno (salvo l’effetto straniante del vedere attori in carne ed ossa eseguire movimenti e posture in modo goffo e poco fluido), l’idea – aka il terrore – che avremmo assistito a un’intera stagione così ha sicuramente cominciato a fare capolino in qualcuno.

Invece, tale preoccupazione si è rivelata inutile. Il remake live-action di Cowboy Bebop di Netflix è quasi interamente un animale a sé stante. È vero, i protagonisti sono ancora cacciatori di taglie spinti dal bisogno basico di mangiare. Sì, John Cho nei panni di Spike Spiegel indossa un abito molto simile alla controparte animata e Mustafa Shakir ha messo su un solido cosplay di Jet Black. Yoko Kanno è persino tornata a comporre le musiche! I 10 episodi (che variano in lunghezza da 40 a circa 55 minuti) coprono un tratto degli stessi argomenti principali della storia dell’anime.

Tuttavia, con l’incedere degli episodi, il percorso verso quei temi fondanti devia così drasticamente nello stile, nel ritmo e nel tono che è difficile percepire il battito dell’intento creativo che ha ispirato questo adattamento. Netflix ha preso Cowboy Bebop e lo ha usato come trampolino di lancio per creare qualcosa che si distingue decisamente dal materiale originale. Qualcosa che è tremendo e che non avrebbe mai dovuto essere realizzato.

L’aspetto visivo

La versione animata di Cowboy Bebop sembra un prodotto ad alto budget, con inquadrature cinematografiche e un montaggio impeccabile. La serie Netflix live-action, sembra una serie di fantascienza Netflix a budget medio-basso.

cowboy bebop serie netflix 2021 pinedaLo showrunner André Nemec ha dichiarato che il suo team ha esaminato i media in live-action che hanno influenzato il Cowboy Bebop animato, “i film di Sergio Leone, le pellicole noir …“. Non ci sono prove di queste affermazioni nel prodotto finale arrivato in streaming.

Un episodio è una rivisitazione diretta del “Black Dog Serenade” dell’originale, certificando di essere l’episodio “noir” del mazzo schiaffandoci sopra un bel filtro seppia. Ci sono anche ricreazioni molto sporadiche di inquadrature iconiche dell’anime (come Vicious e Spike davanti alla finestra della cattedrale), presumibilmente incluse con l’idea che dovevano essere replicate e basta, per paura che gli otaku in giro per il mondo si sarebbero altrimenti alzati dal divano e avrebbero assalito coi forconi il quartier generale di Netflix.

Oltre a questo, Cowboy Bebop ha proprio l’aspetto tipico di una serie di fantascienza originale di Netflix. Per dare l’apparenza di un futuro immaginifico, la CGI viene applicata liberamente dappertutto. A volte è usata per condire i fondali con astronavi, a volte accentua una scenografia altrimenti improvvisata, altre volte gli ambienti sono costruiti dal completamente dal PC. Sembra tutto stiloso, sterile, finto e noioso. O, se preferite, un ‘wannabe Grindhouse’ di robertrodrigueziana memoria.

Bloccata tra l’essere una serie sci-fi di Netflix a scarso budget e un presunto omaggio a uno degli anime più stilizzati di sempre, sembra confusa, almeno quanto una serie sci-fi di Netflix popolata di cosplayer della domenica, scarsamente arrestati ai corpo a corpo e alle arti marziali.

Le ambientazioni

Cowboy Bebop spesso fallisce nel far credere che tutto si svolga nello stesso universo. Nell’anime, gli ambienti sono tipicamente urbani, desertici, semi-devastati, oppure una combinazione di questi ingredienti. A seconda del pianeta, della luna o della stazione spaziale visitata dall’equipaggio in un certo episodio, si otteneva un’estetica generale un po’ diversa, ma era tutto comunque parte credibilmente della stessa era e dello stesso sistema solare.

cowboy bebop serie netflix 2021 spikeNon che l’adattamento di Netflix dovesse copiare esattamente questa scelta, ma non fa nemmeno molti sforzi per stabilire alcun tipo di aspetto peculiare. Alcune location sono totalmente frutto della CGI, mentre altre sembrano a malapena mascherate per differenziarle dal mondo di oggi.

In una scena in cui Jet va a trovare la sua ex moglie (ora ha una ex moglie), il sole splende dalla finestra e le siepi sono verdi e ben tenute. Sembra il classico sobborgo di una cittadina american a qualunque. Ci vuole un attimo a scordarsi che stiamo guardando una serie futuristica, se non che lì in piedi in soggiorno c’è un tizio con un braccio robotico.

Sembra quadi che il fatto che questo fosse uno show con il sistema solare sullo sfondo sia stato un peso per il team creativo. Sebbene le astronavi siano state generalmente create con una computer grafica all’altezza, raramente le vediamo a parte quando decollano e atterrano. Ricordate le fantastiche sequenze di combattimento spaziale dell’anime, in cui le astronavi si capovolgevano e ruotavano come se stessero facendo danze coreografiche e le scie dei razzi disegnavano disegni nel cielo? Ebbene, non c’è letteralmente nemmeno una sequenza di combattimento tra velivoli spaziali nel Cowboy Bebop di Netflix.

Il tono

Prendendo in prestito da action, western, noir, fantascienza, commedia e occasionalmente dall’horror, il Cowboy Bebop animato era un ricco buffet di generi. È impressionante come onorasse tutte le sue influenze prendendo in prestito e distillando i relativi cliché nei loro elementi più potenti, combinandoli per creare qualcosa di completamente fresco. Era soprattutto una tragedia, e le tragedie corrono sul binario del melodramma, quindi prendeva convenzioni familiari e poi schiacciava il pedale su emozioni così fitte che non si poteva fare a meno di provare qualcosa.

cowboy bebop serie netflix 2021Anche il Cowboy Bebop di Netflix lo fa, se consideriamo la confusione un’emozione. Qual è allora il tono dell’adattamento live-action? Bella domanda.

Forse per impedirci di virare dopo pochi minuti sulla controparte animata presente nel medesimo catalogo, il primo episodio viene montato e musicato a un ritmo vertiginoso, sobbalzando goffamente da un mood all’altro, mentre brandelli di nuove interpretazioni dei brani classici di Yoko Kanno pompano nelle casse per circa quindici secondi ciascuno solo per essere bruscamente scartati e sostituiti da ulteriori frammenti di questo tipo.

Tecnicamente, tutto questo cambio di tono sarebbe, a suo modo, nel pieno spirito dell’anime, ma è fatto senza arte. Sembra un trailer di un’ora, azione e commedia dirompenti contrapposti ad attimi tristi, mentre spunti musicali familiari ci domandano: “Ehi, ti ricordi di questo momento?”.

Poi c’è la violenza. L’anime poteva certamente diventare ultraviolento a volte; alcuni episodi emulavano il conteggio dei cadaveri di un gangster o di un film di John Woo, mentre altri puntavano alla giugulare con sequenze inquietanti prese in prestito dai film dell’orrore. il Cowboy Bebop di Netflix reinterpreta queste dosi di violenza in termini di gore e di light torture porn e, dove l’anime faceva un buon lavoro nel compartimentare il suo orrore, il live-action lo lancia sullo schermo a casaccio.

È materiale ‘sconvolgente’ che sembra essere messo lì per il gusto di adattarsi a certi standard televisivi odierni. Ecco allora che avremo improvvisamente una scena orribile con Vicious (Alex Hassell) e dei suoi compagni che sparano in una stanza piena di persone nude e indifese al rallentatore. O una sequenza di tortura con qualcuno a cui estraggono a forza i denti. Tecnicamente, tutto si adatterebbe perfettamente a una serie con dei personaggi che fanno (o facevano) parte di un sindacato criminale (creativamente chiamato “Red Dragon Crime Syndicate” sia nell’anime che nel live-action …), ma il modo in cui la serie si crogiola in questi momenti indica un malinteso sia della violenza ‘sbarazzina’ dell’anime, sia dei suoi momenti horror.

cowboy bebop serie netflix 2021 (4)La serie originale di Shinichirō Watanabe presentava anche la giusta dose di momenti leggeri,  anche se generalmente erano il materiale più debole. Detto questo, erano di gran lunga preferibili al senso dell’umorismo sparpagliato nella serie live-action. Per uno show che vedeva uno dei personaggi principali andare in giro pavoneggiandosi con addosso vestiti quasi trasparenti, l’anime era sorprendentemente casto. La controparte di Netflix, invece, è praticamente ossessionata dal sesso e dall’ ‘umorismo corporeo’, pure troppo.

Se amate le battute su fisting, bidet, rasatura del pube e bukkake, abbiamo la serie che fa per voi! Che ne dite di una scena ambientata all’interno di un club sadomaso scandita in modo esilarante da una padrona che frusta uno schiavo vestito di pelle con un frustino? O una protagonista (Daniella Pineda nei panni di Faye Valentine) cui escono dalla bocca con regolarità parolacce di ogni tipo?.

Questo non è affatto nello spirito del Cowboy Bebop e, proprio come per la violenza, il risultato è forzato e rozzo.

I personaggi

I personaggi dell’anime di Cowboy Bebop erano tratteggiati esilmente, ma dovevano essere in qualche modo dei duri. In una serie che era un collage di fantastici stereotipi cinematografici, i personaggi erano più incarnazioni di archetipi che personae normali. Spike era l’eroe solitario distaccato con un passato oscuro e un cuore d’oro; Jet era un ex poliziotto cacciato da un sistema corrotto che cercava solo di vivere secondo una sorta di codice in un mondo incasinato; e Faye era la femme fatale. La serie parlava di questi personaggi dalle caratterizzazioni molto familiari che facevano cose familiari e interessanti o, in alternativa, sovvertivano a sorpresa i loro archetipi (ad esempio, Faye era l’incarnazione della sensualità, ma era una ragazza decisamente grezza).

Detto questo, anche se i personaggi sono più ‘concetti’ che persone, Cowboy Bebop eccelleva nello strapparci emozioni e forzarci a provare sentimenti per quei concetti. Spesso, questo veniva fatto attraverso personaggi che avremmo visto una sola volta; in genere si veniva a conoscere il ‘fuorilegge della settimana’ meglio di quanto avremmo mai conosciuto i protagonisti, non contando che la maggior parte degli episodi finiva tragicamente, senza alcun ricercato catturato (un aspetto cui la serie Netflix aderisce). Si aveva la sensazione che Spike, Jet e Faye, nonostante una facciata fredda, fossero colpiti da queste tragedie e, accumulandosi, si arrivava a vederli anche come figure tragiche.

cowboy bebop serie netflix 2021 (6)Ciò veniva rafforzato dalla manciata di episodi che scavavano nel loro passato. Non si avevano mai abbastanza retroscena per dipingere un quadro completo di chi fosse nessuno di loro. Solo degli scorci, comunque sufficienti per farci simpatizzare di più con loro e capirli un po’ meglio.

Durante mesi scorsi era stato detto che il punto della versione dal vivo di Cowboy Bebop era di scavare più a fondo in questi personaggi, per capirli ancora di più. Si potrebbe obiettare che espandere personaggi che non sono mai stati altro che raccolte di cliché cui si aggiungevano alcune tragiche note a piè di pagina sia un’idea intrinsecamente fuorviante e … si scopre che in effetti era così.

Ci sono molte più scene di gente che chiacchiera in questa versione di Cowboy Bebop, ma, nella migliore delle ipotesi, non ci insegnano nulla che non sapessimo già e, nella peggiore, confondono su chi fossero già questi personaggi.

Il Jet animato era brizzolato, stanco del mondo e maniaco del controllo, un individuo che cercava di vivere secondo il suo personale codice morale. Jet umano è un po’ brizzolato, ma sembra troppo giovane ed è stanco del mondo perché chiama le persone “intelligentone” con sarcasmo. Forse ha un codice morale, ma resta oscuro, specie per colpa di momenti come quello in cui lui e Spike ridono di quanto fosse esilarante quando hanno ucciso un tizio che non voleva morire.

La Faye animata era sensuale, odiosa, apparentemente egoista e solitaria. Quella in carne e ossa se la cava meglio di Jet, anche se il lato da femme fatale del suo personaggio è per lo più scomparso. Questa incarnazione si concentra maggiormente sugli aspetti del sentirsi perduta e solitaria dello “svegliarsi da sola e con un’amnesia”, quindi viene interpretata – e scritta a monte – più come una ragazza naïve. È ancora odiosa, stuzzica regolarmente Spike e Jet, ma sembra più una sorella minore che una donna egoista e sfacciata. È una diversa interpretazione del personaggio, ma non da buttare.

Lo Spike dell’anime è cool, indipendente, affascinante e misterioso. Lo Spike live-action fa schifo. Sembra annoiato per la maggior parte del tempo e gran parte della colpa ricade su John Cho. Forse è stata una precisa scelta recitativa, ma sembra davvero che non volesse essere lì. Inoltre, non ha alcuna chimica con Mustafa Shakir, il che è spiacevole, perché la serie presenta molte sequenze di dialoghi dolorose tra questi presunti migliori amici che si insultano a vicenda.

cowboy bebop serie netflix 2021 spikeL’antagonista principale dell’anime, Vicious, e l’interesse amoroso, Julia, erano ancora più sottilmente disegnati dei protagonisti. Non era minimamente possibile pensare di arrivare a comprenderli appieno, poiché la loro funzione era principalmente quella di agire come forze che influenzavano l’arco narrativo di Spike.

Nella versione di Netflix, Vicious e Julia (Elena Satine) sono sposati e scopriamo molto di più sul loro conto. Lui era violento e assetato di potere nell’anime ed è più o meno lo stesso qui. Tutto ciò che guadagniamo sono nuove spiacevoli scene in cui minaccia e abusa di Julia. Inoltre, dargli più tempo sullo schermo inevitabilmente lo sminuisce come forza malevola, specie a causa del suo vestito e dei suoi capelli ridicoli.

Sorprendentemente, Julia, con un minutaggio notevolmente aumentato, diventa in realtà un personaggio meno complesso, perché trascorre quasi l’intera stagione a essere una vittima. Nell’anime, non sapevamo mai veramente cosa la motivasse. Il live-action in pratica rimuove il suo agire. È solamente una povera ragazza finita in un brutto matrimonio da cui sta aspettando di fuggire.

Detto questo, Alex Hassell ed Elena Satine offrono il livello di recitazione più convincente tra tutti, ma ciò non compensa il fatto che siano, scena dopo scena, semplicemente una Julia terrorizzata e un Vicious cazzone malvagio.

La storia

La storia del Cowboy Bebop di Netflix è sostanzialmente la storia dell’anime: Jet ha un passato da poliziotto, Faye ha un’amnesia, il passato criminale di Spike lo sta raggiungendo e sono tutti cacciatori di taglie.

cowboy bebop serie netflix 2021La grande differenza è che, nell’anime, si scavava solo occasionalmente nel passato dei protagonisti mentre, nel live-action, questo aspetto è in primo piano. Il passato di Spike nel Sindacato riemerge fin dal primo episodio, come pure Faye è immersa ampiamente nella ricerca di ogni informazioni sulle sue origini.

Anche le vicende da poliziotto di Jet sono un po’ più presenti, poiché è difficile per lui ignorarle visto che la sua ex moglie sta uscendo con un agente di nome Chalmers. E anche Vicious, che aveva portato a termine un suo violento arco narrativo nella versione animata, sebbene con parsimonia, qui trascorre quasi l’intera stagione a pianificare ed eseguire quello stesso piano.

È incredibile che la durata di questi episodi sia doppia rispetto a quella dell’anime, eppure venga comunicato molto meno. Gli eventi che accadono nell’anime accadono di nuovo, ma al rallentatore. Non sono resi più complessi o più interessanti; sono solo più lunghi. Non è interessante concentrarsi maggiormente sul passato di Spike quando tutte le scene a riguardo ci dicono soltanto “Il passato di Spike sta tornando a prenderlo”. Non è interessante dedicare più tempo sullo schermo alla sua storia d’amore con Julia se tutto ciò che scopriamo è solamente “Spike ama davvero Julia”. Non è interessante apprendere le macchinazioni di Vicious quando tutto ciò porta solo a “Vicious sta ancora architettando il suo piano”.

Dopo un po’, si inizia a pensare che lo scopo di quasi tutte le scene sia meramente quello di allungare il brodo. Tutto sembra essere stato scritto con l’obiettivo di riempire il tempo in modo che questo pasticcio potesse essere suddiviso in due stagioni. Raccontare metà della storia, nel doppio del tempo.

Certo, il finale, che nell’anime era il finale del quinto episodio, è diverso, ma è frutto dello sviluppo improvviso e immeritato del personaggio di Julia.

Le musiche

Come anticipato, la brillante compositrice Yoko Kanno ha accettato di tornare e scrivere la nuova colonna sonora di Cowboy Bebop. Tuttavia, il suo coinvolgimento eleva solo un pochino il progetto.

cowboy bebop serie netflix 2021 einRiguardate l’anime e potreste rimare sorpresi dalla frequenza con cui è contento di lasciare la colonna sonora silenziosa, il che finisce per accentuare il peso delle scene in cui la musica entra in gioco. La maggior parte degli episodi erano caratterizzati solo da poche tracce che accompagnavano momenti specifici e generalmente si potevano ascoltare la maggior parte di esse – o addirittura la totalità.

In questa versione di Netflix c’è molto meno ‘silenzio’, con nuove interpretazioni di brani classici che entrano ed escono brevemente e frequentemente. Sono lì, sono familiari e poco dopo se ne sono andati. Molti altri spunti musicali non hanno la solita atmosfera jazz dell’originale Cowboy Bebop, né sono mai enigmaticamente strani come lo erano nell’anime.

Tuttavia, ci sono alcuni frangenti jazz più lunghi e nuovi di zecca che parimenti si sentono fugacemente, ma che danno un’idea della qualità di una auspicabile composizione completa.

See you in the catalogo, space cowboy

Il remake live-action di Cowboy Bebop di Netflix a prima vista sembra una bizzarra interpretazione dell’anime. Tuttavia, in poco tempo rivela di avere ben poco interesse nell’essere all’altezza del capostipite e di stare semplicemente soddisfacendo i requisiti necessari per adattarsi al modello di serie originale in due stagioni tipico della piattaforma di streaming.

Tutte le informazioni pre-uscita adesso suonano in malafede. Ci era stato detto che, dagli attori alla troupe, c’erano dei super fan della serie animata che stavano lavorando al progetto, che credevano che ci fossero altre storie da raccontare sull’universo di Cowboy Bebop e che si erano impegnati a omaggiare quelle stesse ispirazioni cinematografiche. In realtà, ogni cosa sembra essersi ispirata ad altri programmi Netflix.

Se è vero che sarebbe meglio non giudicare mai un adattamento e la relativa opera alla base, in questo caso il risultato sarebbe comunque una serie confusa e insoddisfacente dal punto di vista del tono e di bassa qualità generale, quel tipo di show realizzato ‘un tanto al chilo’ per gettare in pasto agli abbonati un nuovo contenuto settimanale pronto ad essere divorato in binge watching e poi subito espulso rapidamente, destinato a finire nelle pieghe nascoste di un catalogo sempre più incredibilmente vasto. Sfortunatamente e tristemente, ma non inaspettatamente visti i precedenti, questa sorte è toccata ad una delle migliori serie di anime mai realizzate.

Di seguito trovate il full trailer doppiato in italiano di Cowboy Bebop, nel catalogo di Netflix dal 19 novembre:

Fonte: DoG