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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Russian Doll , uscita: 01-02-2019. Stagioni: 2.

Russian Doll, stagione 2: la recensione dei 7 episodi con Nadia e Alan dispersi nel tempo (su Netflix)

20/04/2022 recensione serie tv di Gioia Majuna

Dopo tre anni, Natasha Lyonne e Charlie Barnett tornano sulle scene con un seguito capace di donare freschezza ed emotività alla loro storia in modo niente affatto scontato

russian doll stagione 2 2022 lyonne

Che ci crediate o no, la gente non ha sempre desiderato che il suo programma televisivo preferito finisse dopo una sola stagione. Nell’epoca del pre-streaming, infatti, l’obiettivo della maggior parte degli show per il piccolo schermo, in particolare le commedie, era quello di rimanere ‘in giro’ per tutto il tempo che il fedele pubblico avesse voluto.

Ora, mentre questo settore dell’entertainment casalingo si fa via via più vasto e la comprensione delle storie da parte degli spettatori diventa sempre più ‘sofisticata / complicata’, emerge spesso il desiderio che le serie finiscano finché sono ancora in tempo. Una grande stagione è già un miracolo. Perché rischiare di ‘rovinarla’ con una seconda di dubbio gusto?

Di tutti i moltissimi candidati recenti a una sola e un’unica gloriosa stagione, pochi sembravano allora più adatti al binge watching del fine settimana e poi a una meritata pensione precoce di Russian Doll di Netflix.

russian doll stagione 2 2022 posterPresentata nel 2019, questa brillante commedia fantascientifica creata da Leslye Headland, Amy Poehler e Natasha Lyonne (che ne è anche protagonista) raccontava un arco completo, proprio quello che un qualsiasi serial potrebbe / dovrebbe aspirare a fare. Nel corso degli 8 episodi, la sardonica game designer newyorkese Nadia Vulvokov (Lyonne) si ritrovava a rivivere la sua festa dei 36 anni più e più volte dopo che l’universo decideva di scaraventarla in un loop temporale in cui moriva ripetutamente solamente per respawnare nel bagno dell’appartamento di un suo amico proprio mentre iniziava a risuonare “Gotta Get Up” di Harry Nilsson.

Per quale motivo l’universo aveva condannato la povera Nadia a un’eternità di morte e Harry Nilsson? Beh, questa era la grande domanda, no? Ed era una domanda che Russian Doll – Stagione 1 esplorava e a cui alla fine rispondeva in modo estremamente soddisfacente. Il viaggio di Nadia in quegli 8 episodi era così appagante, infatti, che una seconda stagione dello show era sembrata ‘inutile’ per molti. Eppure, in mezzo a quella folla, non c’erano i creatori della serie.

Dopo la conclusione della stagione 1, Natasha Lyonne aveva menzionato in un’intervista all’Hollywood Reporter che lei, la Headland e la Poehler avevano proposto inizialmente lo show come un concept da sviluppare su tre stagioni. Netflix si era – naturalmente – mostrata interessata all’idea e così, dopo tre lunghi anni, ora sono stati messi a catalogo i nuovi 7 episodi. Ma ne è valsa la pena?

Per farla breve, la stagione 2 di Russian Doll è un degno sequel … a volte di pari livello e a volte anche migliore del suo progenitore.

Invece di ricopiare completamente l’espediente del loop in stile Ricomincio da Capo della stagione precedente, la seconda imbocca una deviazione completamente nuovo di follia temporale. Nell’episodio 1, Nadia scopre accidentalmente che salire sul Treno numero 6 alla 77esima strada la può trasportare indietro fino al 1982. Non solo, ma il viaggio nei decenni la porta addirittura ad ‘abitare’ il corpo di sua madre. Improvvisamente, allora, il titolo Russian Doll (la classica Matrioska) ottiene ancora più senso (e dà credito all’esistenza della pianificazione sulle tre stagioni delle creatrici).

Questo, approccio, tuttavia non garantisce la stessa energia vitale dei loop temporali della prima stagione. Per esempio, ogni viaggio nel passato non è accompagnato dall’assurdamente fuori luogo introduzione al pianoforte di Harry Nilsson (anche se bisogna ammettere che la colonna sonora di quest’anno, affidata ai Pink Floyd, è superba).

russian doll stagione 2 2022 Chloë SevignyInoltre, Nadia (e più tardi Alan, alias il baffuto Charlie Barnett) possono scegliere di entrare nel treno 6622 per fare un viaggio nel passato ogni volta che lo desiderano, spogliando la trama dell’incessante senso di immediatezza e di urgenza di cui godeva la prima stagione. Eppure, questa più convenzionale gestione del Tempo apre per Russian Doll ad un intero nuovo mondo di risonanza emotiva.

Nadia, va detto, sembra essere abbastanza a suo agio nel passato, probabilmente perché lei stessa sembra un po’ ‘rétro’. Mentre a tutti gli altri appare con le fattezze di sua madre, Nora (Chloë Sevigny), ‘appropriata’ al periodo storico, Nadia appare a noi spettatori come la lei stessa del 2022, ma non sembra comunque affatto fuori posto nei vagoni pieni di gente col cappotto immersa nel fumo di sigaretta. È solo collocando Nadia nel passato che Russian Doll può rivelarci quanto lei sia bloccata in esso.

Alcuni dei migliori episodi della prima stagione avevano a che fare con Nora e con il modo in cui il deterioramento della sua salute mentale influenzava Nadia, ma qui noi (e Nadia) riusciamo a viverlo davvero. Possiamo vedere quanto Nadia veneri, senta la mancanza ed emuli sua madre – come se stesse vivendo quell’età adulta vibrante che Nora non ha mai potuto sperimentare.

Tutto questo emerge veramente grazie alla performance di Natasha Lyonne, che è ancora una volta perfetta per il ruolo. La sua Nadia è concretamente l’eroina perfetta per tutto questo nonsense temporale. Dopo aver gestito i loop letali della stagione 1 con invidiabile aplomb, Nadia è ora ancora più brava con i viaggi nel tempo di quest’anno, e l’attrice è in grado di impersonarla in modo credibile.

Questo aspetto è ovviamente di enorme utilità per la serie, in quanto trattare questo fenomeno temporale a dir poco assurdo con una semplice alzata di spalle, una battuta e un’altra sigaretta fa guadagnare a tutti quel tempo che altrimenti si sarebbe speso per focalizzarsi sulle regole di questo fenomeno e sul “cosa significa tutto questo??”. A Nadia viene messo davanti un fatto, ne accetta immediatamente le sue applicazioni e i suoi limiti, e si mette in moto.

russian doll stagione 2 natashaMa anche al di là della semplice utilità del suo personaggio per la trama, Natasha Lyonne fa emergere interi nuovi strati di umanità in Nadia. Nel terzo episodio, ad esempio, il continuum spazio-temporale finalmente cede sotto le continue incursioni negli anni ’80 di Nadia e sia la Nadia adulta che la Nora adulta sono presenti nello stesso spazio piuttosto che la prima occupi il corpo della seconda.

L’adattamento di Nadia a questa nuova realtà è immediato, e profondamente toccante. Sia che lo stia facendo naturalmente o che stia semplicemente sperimentando il “Brain Drain” del titolo dell’episodio, la protagonista diventa allo stesso tempo paradossalmente più infantile e più materna verso sua madre.

La mdp è angolato verso il basso, in modo che Nadia sembri più piccola in presenza di Nora e lei si riferisce continuamente a Nora come “mamma”. Più tardi, tuttavia, mentre Nadia lavora febbrilmente per scoprire dove sono stati recuperati in passato i krugerrand d’oro della sua famiglia, assicura a Nora che sistemerà tutto e le bacia teneramente la fronte. Mettere in scena un rapporto madre / figlia che si sta sfilacciando, in cui entrambe interpretano ciascun ruolo simultaneamente prima che i rispettivi cervelli vadano completamente in pezzi, è roba emotivamente complessa ed emozionante.

Non è però nemmeno il genere di frecce che Russian Doll aveva al suo arco nella prima stagione. Certo, quei loop temporali si portavano dietro un profondo messaggio morale su come siamo tutti quanti connessi e su come anche i veri estranei si devono qualcosa l’un l’altro. Ma le esplorazioni temporali della stagione 2 appaiono ancora più personali per Nadia e alla fine anche per Alan, il che, nel contesto della solita alchimia di una buona narrazione, le fa sembrare maggiormente universali.

Va ammesso che la parte centrale della seconda stagione di Russian Doll si trascina un po’ prima di una conclusione toccante. Il viaggio di Nadia ancora più indietro nel tempo fino al periodo della Seconda Guerra Mondiale per recuperare i tesori della sua famiglia è in definitiva una grande complicazione, che dimostra ciò che tutti gli spettatori esperti di fantascienza già sanno: certi elementi del tempo non potranno mai essere cambiati. Nel momento in cui la seconda stagione entra nel suo settimo e conclusivo episodio, tuttavia, gli autori trovano il modo di infilarci un ultimo brandello emotivo.

russian doll stagione 2 2022 barnettSPOILER Dopo aver sperimentato ancora una volta la sua festa dei 36 anni (con tutto l’Harry Nilsson che comporta), Nadia accetta finalmente che l’universo non le permetterà di crescere da sola. Qualcosa – o qualcuno – è sempre venuto prima di te e, se Dio lo vorrà, qualcosa o qualcuno verrà sempre dopo che ce ne saremo andati. Nadia e Alan cadono nel vuoto, una tasca vuota di spazio nel tempo “lasciata da un lavoro non completato”. Lì, le rispettive madri di Alan e Nadia possono metterli in riga un’ultima volta.

“Solo perché sono venuta prima di te non significa che io abbia tutte le risposte”, dice Nora a Nadia. La ragazza prende a cuore questa lezione, smette di cercare ciò che avrebbe potuto essere e accetta ciò che è. Esce per sempre dal treno per partecipare alla veglia funebre di Ruthie insieme ad Alan e al resto degli amici, godendosi quello che aveva invece di quello che non aveva (il tutto con l’aiuto dei Pink Floyd, naturalmente). È un finale meravigliosamente commovente … che sembrerebbe non poter avere un seguito. FINE SPOILER

Ma, ormai, sappiamo già che probabilmente non è così.

Di seguito – sulle note di Time for livin’ degli Association – trovate il full trailer internazionale (con sottotitoli italiani) della stagione 2 di Russian Doll, nel catalogo di Netflix dal 20 aprile:

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