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Intervista a Emiliano Ferrera sulla web serie western Blood from Hell

01/04/2016 news di Redazione Il Cineocchio

Abbiamo fatto una chiacchierata con il regista e sceneggiatore romano sul suo nuovo progetto, un western dalle tinte horror

Da qualche settimana è stato pubblicato sul canale YouTube ufficiale del regista Emiliano Ferrera il cortometraggio western dalle venature horror Blood from Hell, primo episodio di quella che auspicabilmente potrebbe diventare una serie web. Abbiamo quindi colto l’occasione per fare una chiacchierata su questo nuovo progetto con Ferrera, grande amante ed esperto di cinema western e già sceneggiatore e regista nel 2012 del lungometraggio western Shuna: The Legend.

Emiliano FerreraDopo aver lavorato su corti e lungometraggi, come mai ora la scelta di una serie TV? Sarà destinata al web o conta di trovare altri sbocchi (visto che è girata in inglese)? Puoi dirci qualcosa su come evolverà il progetto?

Avevo scritto la sceneggiatura di Blood from Hell pensando di proporla a qualche casa di produzione, ma come si sa, qui in Italia nessuno è interessato a produrre un western. Così io e il mio collaboratore Danilo Di Paolantonio abbiamo deciso di realizzarlo con le nostre sole forze e ci siamo riusciti. In realtà Blood from Hell è un episodio pilota. Avevamo pensato di proporlo alle TV, poi però, abbiamo deciso di pubblicarlo sul web per vedere quale fosse stato il responso del pubblico. Abbiamo deciso di girarlo in inglese per avere maggiori sbocchi a livello internazionale. La scelta degli attori, per il motivo di girarlo in lingua inglese, ovviamente è stata più complessa ma sono molto soddisfatto del risultato. Bravissimi tutti gli attori, la protagonista Yassmin Pucci mi ha dato anche una mano insieme a l’altro attore Robin Lawley a tradurre la sceneggiatura in inglese. Per il momento aspettiamo che qualcuno lo noti e magari ci proponga di realizzare una serie TV.

Come mai questa deriva horror? Ha preso in qualche modo spunto da Vampires di Carpenter (sorta di western/horror moderno)?

Mai visto Vampires di Carpenter. L’idea mi è venuta dopo che avevo letto Dracula di Bram Stoker. La mattina seguente ho scritto Blood from Hell, che ovviamente non c’entra nulla con il libro. L’idea di inserire i cacciatori di vampiri in una storia western mi ha sempre affascinato. Bravissimi i due attori che hanno interpretato i ruoli di Amos e Hagan, i cacciatori di vampiri (Alessandro Maria Ostili e Lorenzo Tirittera). Un elogio speciale va anche a Romina Costantino, la nostra truccatrice, che è riuscita a caratterizzare al meglio ogni personaggio.

BLOOD FROM HELL locandinaCome avete lavorato su location e costumi?

Per quanto riguarda le location, che abbiamo trovato vicino Roma, tra la via Laurentina e Pomezia in una grande solfatara, abbiamo anche rischiato la vita mentre giravamo, in quanto i gas nocivi che uscivano dal terreno potevano ucciderci. Lo abbiamo scoperto quando un passante ci ha avvertito della pericolosità, ma ormai avevamo girato quasi tutte le scene. Anche i cavalli erano irrequieti, per via dei gas. Eh si, è stato molto difficile gestire i cavalli in una situazione del genere, per questo grazie ad Angelo Allegretti e Roberta Angiolillo, i nostri stunt coordinator. Anche sui costumi ci siamo dovuti arrangiare. Qualche attore ha provveduto personalmente a qualche indumento, il resto l’ho acquistato io nei vari mercatini. Per quanto riguarda armi sceniche, cinturoni e qualche altro oggetto, devo ringraziare i nostri maestri d’armi Marco Fanciulli e Benedetto Di Mauro. Per il costume della vampira (Laura Giuliani, bravissima attrice), ho trovato in un mercatino un costume tirolese che sembrava proprio un costume dell’epoca western.

Puoi dirci qualcosa delle musiche, storicamente fondamentali nei western?

Ho voluto una colonna sonora molto semplice ma efficace. Per questo mi sono rivolto a Daniele Mantarro, un bravissimo musicista. Questa per lui era la prima colonna sonora che faceva.

Il western è un genere tutt’altro che morto, come dimostrano i non pochi titoli che bene o male escono ogni anno (negli ultimi mesi, giusto per citare i più noti, sono usciti non solo The Hateful Eight ma anche Slow West, Jane Got a Gun, Bone Tomahawk, Forsaken…). Segui il panorama mondiale del western? Come lo giudichi?

Si ma non italiani. Comunque mi è piaciuto The Salvation di Kristian Levring. Ho visto The Hateful Eight e non mi è piaciuto per niente. Gli altri li devo vedere.

blood ferreraVista la non semplice situazione italiana, dove trovi la forza e la voglia di andare avanti su questa strada?

Eh, bella domanda. La mia forte passione per il cinema, per l’arte, per i cavalli, per la pittura e soprattutto per il genere western, mi dà la forza di andare avanti. Poi quando riesci a trovare dei validi collaboratori è più facile realizzare qualcosa di buono. Per questo ringrazio gli altri che non ho citato ancora: Donatella Caporale la mia aiuto regista, Giuseppe Lubrano Lavadera l’assistente alla regia, Tiziano Carnevale scenografo, Andrea Massi fonico e sound designer e gli altri attori Antonio Rocco, Fernando Di Virgilio, Rossella Caruso, Alfredo Angelini e Francesco D’Elia che mi ha dato una mano a livello produttivo.

Stai lavorando anche su altri progetti?

Certo. Ho in mente un nuovo mediometraggio western. Un autentico spaghetti western scritto insieme a Igor Maltagliati che se tutto va bene girerò questa estate. Ancora non posso svelare i nomi che faranno parte del progetto, ma è roba forte.

Non vi resta che vedere – o rivedere – l’episodio pilota di Blood from Hell allora!

https://www.youtube.com/watch?v=3V7uLrh4xg0