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Voto: 7.5/10 Titolo originale: Scanners , uscita: 14-01-1981. Budget: $4,100,000. Regista: David Cronenberg.

Dossier: Scanners di David Cronenberg, non solo teste che esplodono

01/04/2020 recensione film di William Maga

Nel 1981, Michael Ironside e Stephen Lack battagliavano psichicamente in un film problematico ma comunque memorabile

scanners film 1981 ironside

Dopo avervi parlato in passato di Crash, La Mosca, Il Pasto Nudo, Videodrome e Inseparabili, ora è venuto il momento di Scanners, classico diretto da David Cronenberg nel 1981 rimasto impresso nella memoria di molti per l’incredibile sequenza della testa che esplode.

scanners film 1981 posterLa trama

In quello che potrebbe essere il prossimo futuro (o degli anni ’80 alternativi, se preferite), la scienza ha accidentalmente creato gli scanner: una nuova razza di essere umani con abilità paranormali. Ma lungi dall’essere una benedizione, queste abilità sono una maledizione, lasciando molti degli scanner incapaci di vivere una vita normale a causa della moltitudine di voci che si affollano nella loro testa.

Cameron (Stephen Lack) è uno di questi scanner. La sua incapacità di controllare la sua abilità  di udire i pensieri di coloro che lo circondavano lo ha reso un vagabondo trasandato, come dimostrato in una scena iniziale in cui un gruppo di donne della classe media lo osserva con disgusto. Raccogliendo i loro pensieri negativi, Cameron risponde attaccandoli psichicamente, mandando una donna in una crisi epilettica.

Poco dopo, Cameron viene catturato da una società chiamata ConSec, i cui scienziati (tra cui il dottor Ruth di Patrick MacGoohan) vogliono sfruttare il potere degli scanner per i propri scopi. Sotto la cura del dottor Ruth, a Cameron viene presentato un nuovo farmaco, chiamato Ephemerol, che gli consentirebbe di controllare le sue capacità e di escludere il rumore bianco dei pensieri degli altri.

Nel frattempo, un altro scanner, Darryl Revok (Michael Ironside) è impegnato a provocare il caos. Dopo essersi infiltrato nel quartier generale della ConSec e aver fatto esplodere la testa di un altro suo simile più debole in una spettacolare sequenza dimostrativa, lui e il suo gruppo clandestino di scanner pianificano di uccidere chiunque sia coinvolto con la ConSec.

Dopo aver completato la sua formazione, Cameron viene così inviato a infiltrarsi tra questi pericolosi individui, a localizzare Revok e a metter fine al suo regno sotterraneo. Lungo la strada, Cameron incontra la scanner Kim Obrist (Jennifer O’Neill), che diventa la sua  compagna, e un altro telepate, l’artista maledetto Benjamin (Robert A Silverman, feticcio di David Cronenberg). Sia Kim che Benjamin hanno degli indizi su dove si trovi Revok, ma essendo lui tanto crudele quanto potente, il compito di fermarlo non sarà semplice.

La realizzazione

Dopo aver completato il suo film precedente, Brood – La Covata Malefica, David Cronenberg iniziò a lavorare su Scanners – un’idea che aveva fluttuato sotto vari nomi fin dagli anni ’70. Insolitamente, non aveva terminato la sceneggiatura prima di iniziare la produzione, dal momento che aveva dovuto affrettarsi per mantenere validi gli importanti sgravi fiscali concessi dal Canada alla fine del 1980. Il regista fu quindi costretto a scrivere le pagine dello script di Scanners ogni mattina, prima di iniziare le riprese quello stesso giorno – un ritmo ingrato e frenetico di lavoro che può spiegare perché il ritmo e i dialoghi del film spesso appaiano un po’ farraginosi o irregolari.

Stephen Lack in Scanners (1981)Questo ritmo frenetico di scrittura può anche spiegare perché, tra tutti i film che David Cronenberg aveva realizzato fino a quel momento, Scanners fosse il suo meno conflittuale e orrorifico. Forse ispirato agli allora recenti successi di Brian De Palma, Carrie – Lo sguardo di Satana e Fury, o alla breve menzione di un gruppo di persone con poteri telepatici chiamato Senders in Il Pasto Nudo di William S. Burroughs (libro che avrebbe in seguito portato sul grande schermo), i personaggi di Scanners sono particolarmente privi degli usuali tabù sessuali di quelli nei suoi primi lavori.

Scanners è anche uno dei film più smaccatamente piacevoli di David Cronenberg dell’epoca, e forse proprio per questo è stato anche il suo primo grande successo al botteghino; guadagnò circa 14 milioni di dollari a fronte di un budget di 3,5 milioni. Certo, le sequenze dall’inconfondibile tocco cronenberghiano non mancano, ma sono prive della cattiveria freudiana di quelle di Il demone sotto la pelle, Rabid – Sete di sangue o Brood.

Invece, Scanners è strutturato più come un thriller, con sfumature fantascientifiche pulp garantite da quelle esplosive abilità paranormali. Ci sono mega corporazioni rivali che tirano silenziosamente i fili dietro le quinte, incontri clandestini su silenziosi binari di stazioni ferroviarie, un breve inseguimento in auto messo in scena in modo impressionante (forse l’ultima sequenza di questo tipo che David Cronenberg avrebbe filmato prima del controverso Crash del 1996) e diversi omicidi con pistole.

In particolare, risaltano le stupefacenti protesi e il trucco di Dick Smith, che implicano un sacco di pulsazioni e rotture di vasi sanguigni, geyser di sangue e, naturalmente, la famigerata testa che esplode, quest’ultima – come noto – ottenuta facendo esplodere un cranio protesico pieno di frattaglie con un fucile da caccia.

Questo non vuol comunque dire, tuttavia, che Scanners sia un film superficiale. L’idea che gli scanner siano degli emarginati sociali è intrigante e il fatto che Cameron venga presentato come un individuo ‘menomato’ piuttosto che potenziato dalle sue capacità lo rende immediatamente simpatetico. E se è abbastanza insolito vedere accenni al paranormale nella scrittura di David Cronenberg, va notato quanto sia appassionato nel radicare questi poteri in una sorta di realtà scientifica; i loro effetti sono tremendamente efficaci e convincenti (tra sangue dal naso e le arterie rotte) e in seguito apprendiamo che gli scanner sono un sottoprodotto accidentale dell’Ephemerol, una sostanza chimica originariamente commercializzata per aiutare le donne durante la gravidanza. I parallelismi tra il farmaco e i tragici effetti collaterali della droga chiamata Talidomide realmente esistente sono evidenti.

Scanners (1981)La produzione affrettata di Scanners ha tuttavia avuto alcuni effetti collaterali sfavorevoli. Il cast di Stephen Lack nel ruolo principale è un raro passo falso per David Cronenberg, le cui scelte sono sempre state generalmente difficili da criticare. La leggenda narra che il regista canadese abbia lanciato Lack – non era un attore professionista, ma un pittore – perché rapito dalla chiarezza dei suoi occhi blu.

Certo, lo sguardo di Stephen Lack conferisce al protagonista un’aria interessante che si colloca da qualche parte tra la tristezza e la penetrante intuizione, ma sfortunatamente, l’efficacia del suo aspetto è diminuita dalla sua incapacità di conferire la giusta enfasi ai dialoghi. Il tono della sua voce in originale è costantemente tra il lamento e il mormorio, ogni sillaba pronunciata lentamente e senza inflessione.

D’altra parte, c’è una grande, meditabonda performance di Patrick McGoohan nei panni del Dott. Ruth, che garantisce un carisma instancabile e barbuto a un personaggio che in seguito apprendiamo essere essenzialmente uno scienziato pazzo.

Poi c’è la svolta di Michael Ironside nei panni di Revok. Vestito elegantemente, con aria severa e con una piccola cicatrice autoinflittasi sulla fronte, è un cattivo singolarmente convincente e la performance dell’attore è a dir poco sorprendente – forse tra le migliori della sua lunga e variegata carriera. La sua voce si modula dalle fusa minacciose al ruggito, il suo labbro si contrae, e in ogni scena, crediamo davvero che possa far esplodere la testa di un uomo con la sola mente.

La musica

Vale la pena fare una pausa qui per estrapolare le musiche di Howard Shore ed elogiarle individualmente. Il compositore ha collaborato con David Cronenberg in quasi tutti i suoi film da Brood in poi. È possibile che la sua colonna sonora per Scanners sia la sua opera più distintiva fatta in tal senso fino ad oggi. Un mix di archi wagneriani e di oscura elettronica, che forniscono un epico contraltare alle immagini a volte eccessive del regista.

scanners cronenberg testa 1981Dai primi rintocchi minacciosi dell’orchestra nella sequenza dei titoli di apertura (quasi una tempesta in arrivo) ai paesaggi sonori surreali e ripugnanti che organizza per le battaglie tra gli scanner, il lavoro di Howard Shore è davvero inventico. Forse, percependo che le lunghe inquadrature dei personaggi che si fissano l’un l’altro non sono sufficienti a convincere gli spettatori che stanno assistendo ad uno scontro psichico a distanza, il musicista sostiene queste sequenze con ogni sorta di ritmi sfasati e rumori distorti. Aumenta notevolmente la tensione di Scanners e ha l’effetto di far sembrare questa modesta produzione molto più grandiosa di quanto non sia.

La musica di Howard Shore si distingue sicuramente sopra gli scricchiolii dell’atto finale stranamente affrettato di Scanners, in cui Cameron si infiltra e poi fa esplodere i computer della ConSec inviando le sue mortali frequenze telepatiche lungo una linea telefonica (uno dei più stravaganti voli pindarici della fantasia scientifica nel canone di David Cronenberg), uccidendo incidentalmente nell’operazione il traditore Keller (Lawrence Dane).

Poco dopo, Cameron viene drogato e spinto allo scontro finale con Revok, dove sia la risacca sonora di Howard Shore e gli effetti gore di Dick Smith fluiscono liberi: in una lunga sequenza, il più forte Revok fa a pezzi il corpo di Cameron con i poteri telepatici, causando lo scioglimento del suo cuore in petto e l’esplosione degli occhi dalle orbite, come fesse un frutto troppo maturo. Questo carnevale idi eccessi lungo due minuti viene completato da una battuta quasi comicamente brusca: durante il combattimento, in gran parte unilaterale, che lascia il corpo di Cameron incenerito sul pavimento, l’eroe è in qualche modo riuscito a prendere il controllo della mente e del corpo di Revok.

Il film si conclude con Kim che scopre Revok, ora abitato dalla coscienza di Cameron, nascosto sotto un cappotto nell’angolo dell’ufficio. “Sono io, Kim“, afferma Cameron. “Sono qui. Abbiamo vinto …

Scanners (1981) filmQuesto strano evento conclusivo e il ritmo irregolare del film nel suo insieme minacciano di far deragliare Scanners, ma alla fine i suoi punti di forza superano i suoi punti deboli. Dopo il dramma molto personale di Brood, Scanners possiede una qualità esuberante, quasi fumettesca, che il pubblico ha chiaramente apprezzato negli anni ’80.

Anche 40 anni dopo, lo stile di David Cronenberg traspare, sebbene soltanto in alcune scene individuali – le riprese in 8mm di un giovane Revok in un manicomio, Cameron torturato dai pensieri di diverse decine di civili seduti in un magazzino solitario. Allo stesso tempo, è difficile non immaginare come sarebbe stato il film se il regista avesse scelto un attore migliore nella parte principale; quanto più potente avrebbe potuto essere se avesse avuto più tempo per levigare la sceneggiatura e persino rivedere la trama.

In ogni caso, Scanners rimane un inaspettato e comunque soddisfacente titolo della prima clamorosa parte di carriera di David Cronenberg, con una scena diventata leggendaria (che non è poco). Sicuramente più convinto rispetto ai vari spin-off e sequel che lo hanno seguito a circa un decennio di distanza. Un remake era peraltro stato minacciato nel 2008, ma successivamente è scomparso, mentre la Dimension Films aveva riferito la sua intenzione di realizzarne una serie TV nel 2011.

Di seguito la clip esclusiva (in italiano) da Scanners:

Fonte: DofG