Voto: 4.5/10 Titolo originale: Firestarter , uscita: 12-05-2022. Budget: $12,000,000. Regista: Keith Thomas.
Firestarter: la recensione del film incendiario di Keith Thomas
12/05/2022 recensione film Firestarter di William Maga
A 35 anni da Fenomeni paranormali incontrollabili, Zac Efron è il protagonista del nuovo mediocre adattamento di L'incendiaria di Stephen King
Da molti anni, l’immane universo letterario di Stephen King è uno dei più (malamente) saccheggiati da Hollywood per gli adattamenti di film e serie TV. Dopo un biennio di relativa calma (‘solo’ un’altra serie di The Stand e un altro Children of the Corn) il 2022 ci porta in dote Firestarter, una nuova trasposizione del romanzo L’incendiaria del 1980 che era stato già portato al cinema nel 1984 col bizzarro titolo Fenomeni paranormali incontrollabili da Mark L. Lester con un’allora giovanissima Drew Barrymore come protagonista.
Detto brevemente, nonostante le promettenti premesse (su tutte John Carpenter e il figlio Cody alle musiche), questo reboot griffato Blumhouse (ormai sempre più spesso sinonimo di prodotti modesti) incentrato su una ragazzina dotata di clamorose abilità di pirocinesi regala nei suoi scarni (e insufficienti) 90 minuti pochissimi fremiti, a causa della regia pochissimo ispirata di Keith Thomas (The Vigil), della sceneggiatura di Scott Teems derivativa e superficiale e di una povertà di mezzi generale che rifulge particolarmente nel comparto delle ambientazioni e degli effetti speciali.
Nella prima scena del film assistiamo al momento in cui la coppia formata da Andy e Vicky McGee (un poco adeguato Zack Efron e Sydney Lemmon) scopre che la loro piccola Charlie è in grado – in qualche modo – di accendere un fuoco con lo sguardo. Forse è stato soltanto un brutto incubo, o forse è legato a un segreto del loro passato …
L’azione salta poi subito avanti di un decennio, con Charlie che è ora una ragazzina vittima di bullismo a scuola, ma che cerca di contenere “la cosa brutta” (è così che la chiamano in famiglia), che non è altro che una imprevedibile e devastante reazione incendiaria quando viene presa in giro, si innervosisce o si arrabbia.
Papà Andy, anche lui dotato di ‘superpoteri’, cerca di spiegarle allora che non è “strana” ma “speciale” e prova vagamente a insegnarle come controllare questi pericolosi ‘episodi’. Ma una ragazza in possesso di tali doni, è – naturalmente – nel mirino di un’oscura organizzazione governativa che la cerca per controllarla e /o studiarla, e così padre e figlia non avranno presto altra scelta che scappare e nascondersi.
Ryan Kiera Armstrong, che a soli 12 anni è già un veterana di Hollywood con interpretazioni in It – Capitolo Due, Black Widow, Tomorrow’s War e molti altri titoli, è stata felicemente scelta per interpretare la piccola protagonista, in bilico tra innocenza e sete di onnipotenza, affiancata in questo nuovo Firestarter da un discendente dei popoli indigeni (proprio come nel romanzo originale), ovvero Michael Greyeyes, che subentra al George C. Scott della prima versione nel decisivo ruolo. Buttata un bel po’ via, invece, la comparsata del veterano Kurtwood Smith, al centro di una scena capitale.
Al di là di questi e di altri più o meno importanti (e comprensibili) cambiamenti, e della più ambiziosa esibizione di effetti visivi di oggi (tanti occhi rossi e fiamme, vere e – soprattutto – in modesta CGI), quello che offre Keith Thomas agli spettatori è un pasto alquanto sciapo.
Nell’ora e mezza di Firestarter non c’è infatti un momento che trascenda di slancio la mediocrità assoluta, che sorprenda davvero, se non per come inspiegabilmente vengano gestiti sotto l’aspetto emotivo svariati momenti che dovrebbero essere chiave. Lo sbigottimento per quello che vediamo sullo schermo (morti truci, sofferenza) non si sposa affatto con l’assoluta noncuranza dei possibili – probabili – riverberi psicologici sulla instabile psiche di Charlie – peraltro potenzialmente assai intriganti.
Forse è allora per questo motivo che – almeno negli Stati Uniti – la Universal ha optato per un’uscita simultanea nelle sale e sulla piattaforma di streaming Peacock. Il fatto è che Firestarter – che spazia con noncuranza da momenti totalmente prolissi ad altri incredibilmente affrettati, ma sempre con la medesima noncuranza drammatica – non è affatto fuori luogo se incasellato tra i prodotti destinati all’annoiato consumo domestico, eppure allo stesso tempo non merita certo una raccomandazione ad essere visto nei cinema, nonostante la scarsità di horror degli ultimi tempi.
Lo script imbastito da Scott Teems (già nel team di Halloween Kills e al lavoro attualmente su Insidious 5) lascia troppe domande senza alcuna spiegazione, o – forse peggio – regala risoluzioni molto deboli. Per dirne una, i riferimenti al bullismo scolastico, endemico negli Stati Uniti, non funzionano, rivelandosi non soltanto un cliché narrativo troppo facile, ma oltretutto zavorrando a conti fatti la prima mezz’ora.
Al di là del buon materiale di partenza offerto dalle pagine di Stephen King, avanti per l’epoca ma oggi inevitabilmente un po’ datato dopo la scorpacciata di cinecomics e dintorni, Firestarter non riesce nemmeno a star dietro a recenti titoli affini per intreccio e sviluppo come Morgan (la recensione), Freaks (la recensione) o Midnight Special (la recensione). E neppure osa spingersi verso i lidi estremi di un Brightburn (la recensione), pur lambendoli in diverse occasioni.
Curiosamente, questo ‘aggiornamento’ di L’incendiaria, che stava per essere diretto prima dal tedesco Fatih Akin e poi da Akiva Goldsman, funziona come una sorta di rivincita per John Carpenter. Infatti, il maestro oggi 74enne fu molto vicino a girare il progetto del 1984, ma all’ultimo minuto venne messo da parte (ma si sarebbe comunque avventurato di lì a pochissimo nel mondo di Stephen King con Christine – La macchina infernale, uscito nel 1983).
Il suo contributo alla OST coi classici sintetizzatori pulsanti in pieno stile 80s è senz’altro apprezzabile, ma il fatto che la sua presenza sia stata sbandierata ai quattro venti dal reparto marketing di Firestarter avrebbe dovuto già far intuire l’andazzo. Insomma, l’ennesimo nuovo adattamento deludente di un’opera del Re del brivido. Avrebbe fatto notizia il contrario, giusto?
Di seguito trovate il nuovo trailer italiano di Firestarter, nei nostri cinema dal 12 maggio:
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