Voto: 5/10 Titolo originale: John Wick: Chapter 4 , uscita: 22-03-2023. Budget: $90,000,000. Regista: Chad Stahelski.
John Wick 4: la recensione del nuovo film firmato Chad Stahelski
23/03/2023 recensione film John Wick 4 di Raffaele Picchio
Il killer 'excommunicado' Keanu Reeves torna sulle scene in un nuovo - e forse ultimo - capitolo, tanto esagerato quanto estenuante
E chi l’avrebbe mai detto quasi dieci anni fa che un piccolo e spericolato action-thriller diretto da una coppia di noti stuntman al loro esordio ufficiale dietro la macchina da presa sarebbe diventato uno dei simboli assoluti del cinema d’azione occidentale contemporaneo?
Eh si, perché John Wick, capitolo dopo capitolo, è andato ben oltre i recinti da semplice ‘revenge’ che già gli stavano stretti all’esordio, andandosi a trasformare in una sorta di esplicito musical esorbitante dove le assurde scene d’azione trasmutano in veri e propri balletti coerografati dal gotha della scuola stunt contemporanea.
Ma non avrebbe funzionato niente così bene se non fosse stato anche intelligentemente accompagnato da una scrittura che un tassello per volta abilmente è riuscita a creare un vero e proprio “mondo” interamente abitato da assassini e in cui oscure logge di potere piegano il flusso degli eventi, dove ogni cosa è ammessa o funziona in base a oscuri dogmi e dove il nostro eroe John Wick / Keanu Reeves assume davvero i toni di un emissario implacabile e ‘demoniaco’ portatore di morte.
Un vero e proprio worldbuilding affascinante e sinceramente divertente. Ed è così che se il primo film nel 2014 aveva presentato il personaggio, il secondo lo aveva messo nei meccanismi del suo ‘mondo’ e il terzo (la recensione) lo ha fatto definitivamente esplodere ecco che l’attesa per il quarto capitolo si è fatta decisamente alta.
John Wick 4 (John Wick: Chapter 4) riprende le fila dall’eclatante finale del precedente film, ma – un po’ come va di moda ultimamente – risolve tutto di corso in una decina di minuti con un montage che spara un paio di twist tanto per trovare una scusa e far ripartire tutto con un nuovo cattivo (l’ottimo Bill Skarsgard), incaricato di ‘porre fine’ a John Wick, che corre da una parte all’altra del mondo braccato dal sicario cattivo-per-ricatto Donnie Yen (un abbastanza abusato personaggio del ‘cieco’ maestro marziale) e costretto a fare alleanze e patti con personaggi sempre più grotteschi, fino all’agognato duello finale.
Sarebbe scontato dire che durante questa estenuante corsa il body count sarà incontabile e che sequenze assurde follemente eseguite e coreografate oggettivamente divertenti faranno sorridere anche il meno predisposto al genere, però questa volta è chiaro fin dalle prime battute che il meccanismo non gira affatto in modo perfetto come ci si ricordava e, purtroppo, John Wick 4 – che si presenta ‘più grosso, più cazzuto, più epico’ – inciampa e crolla proprio quando ormai la saga era arrivata al fotofinish.
John Wick 4, per tutta la sua durata, sembra un ‘best of’ di sequenze e personaggi già visti nei precedenti film, il tutto ingigantito e dopato all’ennesima potenza con l’effetto di arrivare spesso verso quell’effetto sfibrante che la saga aveva abilmente e miracolosamente evitato fino a questo punto.
E se già dopo il prologo si tende a storcere la bocca, è tutta la successiva prima lunghissima e atroce ora ambientata ad Osaka a mostrare tutti i giganteschi problemi di inventiva e svogliatezza che John Wick 4 si porterà dietro fino ai titoli di coda.
La sensazione è quella che il regista Chad Stahelski abbia voluto continuare a spingere il pedale dell’acceleratore anche quando la benzina da consumare segnava la riserva dal momento della partenza e se per i per i precedenti la sensazione era quella di vedere un grosso musical, qui si assumono più le dimensioni meccaniche e megalomani di un comune porno che procede per accumulo, dando alla gente quello che vuole mettendo da parte il senso del ritmo, della misura e della narrazione.
Ed è paradossale come proprio l’infinità complessità delle sequenze d’azione (fiore all’occhiello del precedente trittico) nel loro voler essere sempre ‘esagerate’ contribuiscano a spingere John Wick 4 ad una durata mostruosa di 2h50 assolutamente ingiustificata e che per grandissima parte del tempo non arriva mai a parare da nessuna parte, limitandosi a cambiare scenario per la prossima scena di sparatutto.
Va comunque detto che superato il primo atroce atto (che poi non serve a niente, se non a lanciare semi di possibili spin-off futuri di dubbio fascino e interesse) il ritmo sembra lievemente riprendersi e, tra macchine che investono pedoni come birilli e piani sequenza pirotecnici che riprendono visuali isometriche esplicitamente da videogame (non è un caso che lo stesso John Wick ne sia diventato uno proprio, guarda caso, in visuale isometrica …) si inizia un minimo a seguire un singolo obiettivo.
Purtroppo, ad ammazzare ulteriormente tutto quanto, arriva il gran finale colpevolmente privo di pathos e assolutamente non altezza delle attese, scontato e paraculo, che lascia intendere anche qualche intenzione ‘alta’, che se su carta coerentemente sarebbe giusta, sembra ben poco stare nelle corde del buon Chad Stahelski.
A salvare qualcosa da questa cocente delusione c’è allora il cast che, togliendo l’imbolsita comparsata di Lawrence Fishburne, l’assolutamente insapore Rina Sawayama (davvero sciagurata l’intenzione apparente di voler continuare a sviluppare il suo personaggio in futuro) e l’assolutamente incomprensibile new entry Shamier ‘Robert Neville’ Anderson, se la cava alla grandissima.
Se Keanu Reeves ormai è un tutt’uno con John Wick e Donnie Yen, nonostante la banalità di scrittura del suo personaggio, è sempre in forma smagliante, a strappare gli applausi e rubare la scena tutti è Scott Adkins nei panni del mafioso Killa il quale, pur nascosto sotto tonnellate di trucco, è uno dei personaggi più azzeccati del film (e non a caso suo è anche il blocco più divertente e spettacolare).
Inoltre, è sempre un piacere veder gigioneggiare Ian McShane in compagnia del compianto e impeccabile Lance Reddick (qui alla sua ultima, triste, apparizione) nei panni degli integerrimi rappresentanti dell’Hotel Continental di New York.
Un po’ poco comunque per una saga che se proprio doveva avere un epilogo avrebbe decisamente meritato di più di un compitino da sufficienza risicata, che affanna e si confonde anche a paragone con prodotti ‘copie’ come il recente Io Sono Nessuno (la recensione) o Atomica Bionda.
Se sia solo un semplice passo falso di un regista o invece il segnale della prematura fine di questo neo ritorno di fiamma del cinema d’azione, lo scopriremo solo al prossimo, spossante, massacro.
Di seguito – sulle note di Got ur self a … di Nas – trovate il final trailer italiano di John Wick 4, nei nostri cinema dal 23 marzo:
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