5/10 su 140 voti. Titolo originale: Rattlesnake, uscita: 25-10-2019. Regista: Zak Hilditch.
Serpente a sonagli | La recensione del film horror di Netflix con Carmen Ejogo
26/10/2019 recensione film di William Maga
Il regista di 1922 torna sulle scene con un thriller soprannaturale indeciso e lacunoso, che prova a fare del 'non detto' la sua arma vincente ma finisce solo per risultare sciatto

Altro venerdì, altro regalo (?). Dopo Eli (recensione) e Wounds (recensione) di settimana scorsa, è oggi il turno di un altro film originale di Netflix dal titolo curiosamente composto da una sola parola, Rattlesnake, tradotto per il mercato italiano con Serpente a sonagli.
Il film si apre con Katrina (Carmen Ejogo) e sua figlia Clara (Apollonia Pratt) di cinque anni che, mentre stanno percorrendo un’infinita autostrada (per l’Inferno) che attraversa le brulle distese di nulla del sud degli Stati Uniti hanno un guasto alla macchina, e, mentre la donna cerca di capire il da farsi, la bambina, allontanatasi, viene morsa da un velenoso serpente a sonagli.
Il regista e sceneggiatore Zak Hilditch (These Final Hours) non fa tanti preamboli e arriva direttamente alla sfida principale della nostra protagonista, una scelta piuttosto encomiabile da parte sua. Ma se fino a quando Katrina cerca per la piccola agonizzante l’aiuto di una sinistra donna (Debrianna Mansini) che vive in una roulotte e assistiamo alla sua miracolosa guarigione siamo tutto sommato ancora incuriositi, non appena incontra un altro losco figuro all’interno dell’ospedale dove viene ricoverata e ha con lui una conversazione molto ambigua iniziamo a diffidare che quello che seguirà sarà un normale crime thriller con sfumature drammatiche.
A evidenziarlo bene è l’affermazione stessa dell’uomo, “L’anima di tua figlia è stata risparmiata e ora tu devi pagare portandone un’altra”, che suggerisce appunto come la storia si sposterà probabilmente da lì a poco in territori ultraterreni, forse horror. Come ogni abbonato saprà ormai bene, in questi prodotti riempicatalogo di Netflix l’azzardata commistione di generi è quasi sempre all’ordine del giorno, e quasi sempre malamente realizzata. Zak Hilditch, infatti, prima gioca la carta del thriller psicologico, come suggeriscono le allucinazioni / visioni di Katrina, poi, con le successive apparizioni di ‘gente morta’ e gli altri incontri inquietanti e inspiegabili / inspiegati, vira deciso verso i territori del soprannaturale. La scelta di lasciare ogni cosa solo accennata, vaga, conduce dritti a un risultato di una sciatteria annichilente.
All’inizio, si potrebbe facilmente pensare che la donna nella roulotte sia un’allegoria del Diavolo o comunque della Morte, perché solo così la questione di ‘un’anima per un’anima’ inizierebbe ad avere un senso. Ma a parte questo, non vi è in Serpente a sonagli alcun riferimento significativo al soprannaturale, agli inferi o all’aldilà. Ora, è comprensibile la logica alla base della sottigliezza di taluni concetti quando si tratta di affrontare l’orrore paranormale, coi registi che spesso provano a prendere ispirazione dai romanzi del maestro Stephen King. E non citiamo a caso il Re del brivido, visto che nel 2017 Zak Hilditch aveva decentemente adattato proprio per Netflix il racconto breve 1922 (la recensione). Tuttavia, c’è una differenza abbastanza profonda tra il guardare con ammirazione e rispetto a un modello alto e scrivere un’imitazione di bassa lega.
A volerci ridere sopra, Serpente a sonagli potrebbe essere un altro classico adattamento (apocrifo) da quattro soldi di un libro dello scrittore del Maine. I più pratici noteranno vaghe reminiscenze di Cose Preziose, ma anche di The Box di Richard Matheson o Drag Me to Hell di Sam Raimi. Se appoggiarsi a tali opere avrebbe potuto diventare una risorsa in mano a un filmmaker esperto, in Serpente a sonagli appaiono solo come scopiazzature di chi non sa che pesci pigliare e vorrebbe stupire e/o spiazzare lo spettatore.
Uno degli aspetti più insulsi del film è l’evoluzione dei personaggi. Naturalmente, Katrina è la protagonista assoluta, apparendo in praticamente ogni scena. Se la prova di Carmen Ejogo è tutto sommato solida (e per fortuna aggiungiamo), la mancanza di un’altra figura forte al suo fianco rende la narrazione in qualche modo parziale. Nei nemmeno 90 minuti di durata appaiono sullo schermo parecchi personaggi, ma nessuno è messo lì per durare.
La vicenda si scatena dall’incontro con la suddetta donna della roulotte. Allora perché non la vediamo interagire mai più con Katrina, per ricordarle lo scorrere inesorabile del tempo o magari per indicare qualcosa che solo la protagonista può capire? Al contrario, l’oscura signora rimane tale, e si limita a inviare i suoi “delegati” a far visita a Katrina ogni volta che lei ha bisogno di un promemoria. Una scelta abbastanza incomprensibile, che avrebbe potuto avere influenze più o meno positive sulla madre coraggio.
In più, la sceneggiatura di Zak Hilditch dissemina la narrazione di particolari intriganti ma irrisolti, su tutti l’evidente simbolismo. Ancor di più in una storia dai risvolti soprannaturali, un serpente a sonagli, un lupo, il deserto e il sole al tramonto in genere dovrebbero significati nascosti e impliciti, senza dimenticare il significare il nome stesso del film attraverso tale simbolismo. Dovrebbero. Il tutto è lasciato alla fervida immaginazione di chi guarda. Anche la spinosa questione della moralità di Katrina – a cosa è disposta pur di salvare la sua bambina – non viene mai approfondita.
In tutta onestà, Serpente a sonagli latita sia sul fronte dei colpi di scena, che nel focus. Zak Hilditch non riesce a garantire quel tipo di suspense e di brividi che ci erano stati promessi nel trailer, trasformandolo il suo lungometraggio in una mal riuscita favoletta morale che sembra uscita da un qualche vecchio fumetto della EC Comics o da un episodio non particolarmente ispirato di The Outer Limits.
Per l’interpretazione e spiegazione dei simboli e del finale vi rimandiamo al nostro approfondimento.
Di seguito il trailer inversione italiana e internazionale (per meglio apprezzare le voci originali) di Serpente a sonagli, nel catalogo di Netlfix dal 25 ottobre:
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