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Voto: 5.5/10 Titolo originale: The Meg , uscita: 09-08-2018. Budget: $150,000,000. Regista: Jon Turteltaub.

Shark – Il Primo Squalo: la recensione del film di Jon Turteltaub

07/04/2020 recensione film di William Maga

Jason Statham e Li Bingbing sono i protagonisti del blando adattamento del romanzo fanta-action di Steve Alten, uno shark movie al di sotto delle potenzialità

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Uscendo dalla visione di Shark – Il Primo Squalo (The Meg) di Jon Turteltaub (Il mistero dei Templari), si prova la sensazione di esser stati vittime di un’offerta ingannevole. Si, perché le sue quasi 2 ore in pratica non presentano quello che era stato furbescamente pubblicizzato nei trailer. Durante l’imponente campagna di marketing di lancio, l’idea che probabilmente tutti si erano fatti è che avremmo assistito a uno shark movie sopra le righe – visto il soggetto -, che avrebbe contaminato l’imprescindibile Lo Squalo con elementi ‘fuori luogo’ di Jurassic Park. In realtà, purtroppo, Shark – Il Primo Squalo si prende troppo sul serio. Gli unici elementi divertenti sono le battute occasionali del protagonista Jason Statham, unite alle sue esasperate espressioni.

locandina shark il primo squaloL’aspetto più deludente di questa imponente coproduzione tra Stati Uniti e Cina da 130 milioni di dollari di budget è il suo tono piatto. C’è troppa poca tensione e non abbastanza suspense. L’accumulo prima di arrivare alla ‘grande’ rivelazione è infatti ben poco brillante e il momento cruciale giunge quasi senza la necessaria enfasi (per, dire, la scena nel trailer in cui l’enorme squalo preistorico del titolo fissa la bambina sarebbe stato perfetto, ma si verifica più avanti nel film …). Difficile, pur con tutte le attenuanti, non digrignare i denti con frustrazione ad ogni passo falso, arrivando ai titoli di coda avendo consumato gran parte dello smalto.

Partendo dal presupposto che è ingiusto paragonare un film sugli squali al capolavoro di Steven Spielberg del del 1975, meglio abbassare il tiro su qualcosa di meno intimidatorio. Un buon secondo classificato potrebbe essere il mai abbastanza considerato Blu Profondo (la recensione), ma Shark – Il Primo Squalo fatica pure contro di lui. Né, in effetti, lambisce il livello del recente Paradise Beach – Dentro l’incubo con Blake Lively.

Quindi, per trovare qualcosa che se la giochi alla pari con Shark – Il Primo Squalo, bisogna iniziare a guardare i sequel di Lo Squalo. Forse non il numero 3 o il 4, ma sicuramente il secondo, e questo è piuttosto sconfortante.

Esattamente come Skyscraper (la recensione), Shark – Il Primo Squalo è stato creato per venire incontro – soprattutto – al pubblico cinese che a quello tipico dei blockbuster caciaroni hollywoodiani, pur ricordandosi come l’action (non la commedia o il dramma) sia il linguaggio internazionale attraverso cui parlare. Il regista è quindi attentissimo ad appoggiarsi pesantemente a tutti gli stereotipi del genere (effetti speciali e personaggi monodimensionali) e ad evitare dialoghi eccessivamente elaborati. Gli studi di Hollywood hanno ormai da qualche tempo capito cosa vende all’estero e hanno preso una decisione consapevole con produzioni come questa, capaci di coprire le ‘scommesse’ negli Stati Uniti e far cassa al botteghino del’affamato paese asiatico. È il ‘modello Pacific Rim.

In ogni caso, Jason Statham interpreta Jonas Taylor, un ex ufficiale della Marina degli Stati Uniti ed esperto di salvataggi in acque profonde che viene convinto a tornare in azione quando la sua ex moglie (Jessica McNamee) scompare a 12 miglia di profondità in una fossa marina al largo della costa cinese dopo che qualcosa ha attaccato il suo sommergibile da esplorazione. Jonas è abbastanza sicuro di sapere cosa sia quel ‘qualcosa’ e, a metà dell’operazione di salvataggio, la sua teoria si dimostra giusta: si tratta di un megalodonte, uno squalo preistorico lungo 75 piedi che ha trovato il modo di sopravvivere negli oscuri e freddi abissi.

Dopo aver salvato la sua ex e un altro membro dell’equipaggio, Jonas torna alla struttura sottomarina chiamata “Mana One” e incontra il resto del team di ricerca: il suo vecchio amico Mac (Cliff Curtis); una avvenente scienziata cinese, Suyin (Li Bingbing), e suo padre, il dottor Zhang (Winston Chao); l’ufficiale medico antagonista, il dottor Heller (Robert Taylor); e il proprietario della baracca, il miliardario Jack Morris (Rainn Wilson). Mentre stanno discutendo su come far conoscere al mondo la loro straordinaria scoperta, imparano però a loro spese che il “Meg” (come lo chiamano) non è rimasto dove l’hanno trovato. Li ha seguiti e ora rappresenta un pericolo per la base in mare e per la stessa Shanghai.

shark il primo squalo filmShark – Il Primo Squalo, nonostante sia stato classificato PG-13, mettendo da parte la questione se sia troppo violento o cruento, sembra stranamente appropriato invece soprattutto per una platea di spettatori di età inferiore ai 13 anni, poiché quella sembra essere la soglia massima alla quale l’intera produzione si stia rivolgendo.

È un film ‘di mostri’ tutto sommato all’acqua di rose, con personaggi che non hanno il minimo spessore psicologico e gonfiato di effetti speciali migliori della media (vi rimandiamo alle curiosità e aneddoti sulla lavorazione per saperne di più). Il regista Jon Turteltaub elabora innegabilmente alcune sequenze impressionanti (una è la già citata, di cui alleghiamo un fotogramma), ma la maggior parte del film è da considerarsi un blockbuster estivo senza la minima pretesa o inventiva, al di là del concept, peraltro nemmeno originale, visto che è pure vagamente basato sul primo romanzo di una saga dell’autore Steve Alten di cui, tuttavia, non rimane gran che. Insomma un prodotto usa e getta proprio come il romanticismo non romantico tra il Jonas di Statham e la Suyin di Li Bingbing.

Curioso che sia il protagonista che il regista si siano lamentati della mancanza di sangue e momenti truci in un film di squali, come apertamente dichiarato in due interviste separate.

Se il risultato fosse stato comunque almeno un po’ ‘stravagante’ e dotato di un migliore senso dell’umorismo, avrebbe potuto diventare qualcosa di quanto meno piacevole come Jumanji – Benvenuti nella giungla (la recensione). Come ampiamente dimostrato, Jason Statham è capace di interpretare personaggi carismatici ma anche eccessivi, ma non è quello che gli viene chiesto di fare qui. Non riuscendo ad abbracciare l’assurdità della situazione, il film si presenta quindi come un’occasione mancata (ma l’alto budget, evidentemente, non ammetteva scommesse azzardate).

Di seguito il trailer italiano di Shark – Il Primo Squalo: