Home » Cinema » Sci-Fi & Fantasy » Dossier | I Dominatori dell’Universo di Gary Goddard: il live action che non ti aspetti (e non vuoi …)

Voto: 4.5/10 Titolo originale: Masters of the Universe , uscita: 07-08-1987. Budget: $22,000,000. Regista: Gary Goddard.

Dossier | I Dominatori dell’Universo di Gary Goddard: il live action che non ti aspetti (e non vuoi …)

06/04/2020 recensione film di William Maga

Nel 1987 Dolph Lundgren e Frank Langella erano i protagonisti dell'attesissimo adattamento cinematografico ispirato alla popolarissima serie di giocattoli della Mattel, un'operazione azzoppata da un budget inadeguato

dominatori dell'universo film dolph he-man

I Dominatori dell’Universo (Masters of the Universe), il film del 1987 interpretato da Dolph Lundgren che ha trasferito sul grande schermo quella che all’epoca era una delle linee di giocattoli di maggior successo di tutti i tempi, non venne accolto come tutti speravano. Il live action dal budget modesto con He-Man & soci ha infatti sottoperformato al botteghino e la risposta del pubblico fu così tiepida che è stato accreditato da più parti come uno dei fattori che ribaltarono le sorti della toyline dei Masters of the Universe (MOTU), facendola passare da una posizione di assoluta padronanza del mercato delle action figure per ragazzi a semplice ‘riempitivo’ secondario degli scaffali nel giro di un anno.

dominatori universo film posterTuttavia, già a monte della produzione venne fatto molto per determinare ineluttabilmente il flop di I Dominatori dell’Universo, a partire dall’assurda decisione di ambientare la stragrande maggioranza del film sulla Terra, primaria fonte di delusione tra i fan, ma abbiamo anche due adolescenti (tra cui la giovanissima Courteney Cox) e un detective incompetente che sono i personaggi principali; ci sono evidenti echi di Star Wars, con i robot (non) stormtrooper di Skeletor e l’aspetto alla Yoda di Gwildor; l’azione si svolge in una incongruente cittadina californiana, agghindata secondo lo stile apparentemente obbligatorio anni ’50 tipico di molti titoli di quegli anni; dulcis in fundo, la presenza del preside del liceo di Marty McFly in Ritorno al Futuro, James Tolkan.

Qualcuno potrebbe affermare che ci sia un certo fascino in tutto, ciò, in quanto gran parte del film appare come un pastiche di altri blockbuster di successo del tempo. Ma se ci si concentra puramente sull’immaginario e gli elementi fantascientifici messi in mostra, I Dominatori dell’Universo è invecchiato notevolmente.

A differenza dell’altro grande flop della Cannon Films del 1987, il disastroso Superman IV, I Dominatori dell’Universo non è comunque un completo fallimento creativo. Se l’ambientazione relativamente realistica ha compromesso per larga parte la componente sword and sorcery che i devoti di He-Man, lecitamente, si sarebbero aspettati, il regista esordiente Gary Goddard si può dire che abbia ottenuto il massimo dal budget di appena 17 milioni di dollari concessogli per portare in vita un franchise del genere.

William Stout, che fu il concept artist del sottovalutato Invaders del 1986 di Tobe Hooper e (più recentemente) dell’esoterico Il Labirinto del Fauno di Guillermo del Toro (il nostro dossier), ebbe molto a che fare con la sostanziale riuscita del mantenere un aspetto più o meno fedele all’originale nonostante la stragrande maggioranza dell’azione su Eternia si svolga in una stanza. Inizialmente riluttante ad accettare il lavoro a causa proprio del concept alla base (una linea di giocattoli), l’artista alla fine cedette e portò al progetto un senso di realismo che di solito non era associato ai Masters of The Universe.

Non c’era alcun dubbio che nella mente del pubblico questi fossero di personaggi reali“, dichiarò William Stout in un’intervista a Starlog nel 1987. Rispetto ai disegni relativamente liberi del fortunato cartone animato e alle proporzioni cartoonesche dei relativi giocattoli della Mattel, molti dei personaggi del film, i set e i costumi si contrappongono non sfigurano di certo rispetto ad altre produzioni di genere dell’epoca.

dominatori universo film he-man robotLe statue che fiancheggiano la sala del trono del Castello di Greyskull, un enorme set costruito su due teatri di posa, erano destinate, secondo il regista Gary Goddard, a rappresentare la religione basata sulla tecnologia di Eternia, un aspetto interessante se si considera che questo è un mondo in cui esiste anche la magia. “Non volevo che la sala del trono esprimesse soltanto elementi da sword and sorcery. Si tratta del passato e il futuro riuniti in una sola stanza.”

Frank Langella, irriconoscibile sotto il trucco Skeletor pensato da Michael Westmore, è la vera star di I Dominatori dell’Universo (il nostro incontro con l’attore e i suoi ricordi dal set). Fornisce una performance sorprendentemente poco sopra le righe considerando il soggetto, arrivando addirittura a citare il Riccardo III di William Shakespeare mentre rimprovera uno dei suoi scagnozzi che ha fallito.

Dolph Lundgren (il nostro incontro con l’attore e la sua testimonianza diretta) è, ovviamente, fisicamente perfetto nei panni del biondo He-Man, molto più grosso (se possibile) e più scolpito del suo Ivan Drago visto in Rocky IV nel 1985. Anche se a questo punto della sua carriera non era ancora altrettanto bravo a nascondere il suo accento come lo sarebbe stato per Il Vendicatore – The Punisher del 1989 (la recensione).

Gary Goddard scelse saggiamente di girare la maggior parte delle scene ‘terrestri’ che vedevano He-Man e i suoi amici di notte, secondo il buon senso che facendo così le avrebbe rese un po’ meno ridicole in un contesto così poco fantasy. Una decisione non sbagliata in fondo, anche se la maggior parte dei fan avrebbe preferito un film su He-Man girato nella misterioso e fantastica Eternia.

Non era questa però la scelta, almeno in partenza. La Cannon decise infatti che I Dominatori dell’Universo avrebbe dovuto contare solo su un budget ridotto, e Gary Goddard fu costretto a fare i salti mortali per completarlo e girare un finale dignitoso. Nonostante la presenza di Man-at-Arms, Teela e la Maga di Grayskull (Jon Cypher, Chelsea Field e Christina Pickles), non passò inosservata ai ragazzini fan del cartone animato la mancanza di molti eroi e cattivi fondamentali, due in particolare, la tigre da battaglia Battle Cat e il maghetto pasticcione Orko.

Come confermato da Gary Goddard nel commento audio al film per l’edizione blu-ray americana “Orko sarebbe stato difficile da creare per il grande schermo e proibitivamente costoso“. Stesso discorso per Battle Cat. Invece, al loro posto otteniamo il fastidioso Gwildor, un personaggio inedito e non presente nella linea di giocattoli, memorabile se non altro per aver costretto il 73enne Billy Barty a recitare sotto diversi chili di trucco prostetico per giorni.

dominatori dell'universo film Courteney CoxFortunatamente, uno dei primissimi villain, Beast Man (Tony Carroll in alcune protesi impressionanti), riuscì a passare il taglio, sebbene la sceneggiatura non lo doti di alcun dialogo (al contrario di un prima bozza), mentre la maestra degli inganni Evil-Lyn viene portata meravigliosamente in vita da Meg Foster. Il resto dei mercenari al soldo del Signore della Montagna del Serpente è composto da ulteriori personaggi mai visti prima, pronti per i nuovi giocattoli creati appositamente per il lancio del film. Sono il cotonato Karg (Robert Towers), che William Stout ha descritto come “un piccolo Adolf Hitler.

Una creatura metà umana e metà pipistrello dotata di strani strumenti dentali per fare il suo sporco lavoro”, Blade (Anthony De Longis), uno spadaccino cyborg e Saurod (Pons Maar), un orribile ibrido rettile / robot. A un certo punto, siamo stati sul punto di vedere anche Arachno, “un uomo con gli occhi e le mandibole avvelenate di un ragno gigante”, e Mantoid “un robot con la visione a infrarossi [e] lunghi e telescopici arti progettati per afferrare le cose. ”

Il regista, fu particolarmente orgoglioso di Saurod. “Pons Maar nei panni di Saurod è stato così incredibile che ci siamo pentiti di averlo ucciso così presto nel film …“, confessa nel libro di Dark Horse The Art of He-Man and the Masters of the Universe. “Ho fatto di tutto per progettare ogni singolo aspetto di Saurod, anche per quanto riguarda le sue lenti a contatto.”

Se le preoccupazioni finanziarie della Cannon hanno sicuramente influenzato il poco tempo passato su Eternia, un film di He-Man ambientato interamente in un mondo alieno non è mai stato davvero nei piani dello studio. Una precedente bozza della sceneggiatura di David Odell, datata dicembre 1985, quasi due anni prima della data di uscita di I Dominatori dell’Universo nell’agosto del 1987, indica infatti che gli elementi alla Il Mago di Oz erano già saldamente definiti, con l’intera sezione centrale che è rimasta praticamente identica a ciò che alla fine è stato girato.

Tuttavia, ci sono alcune differenze evidenti. Nella prima stesura di Odell il tempo trascorso su Eternia era infatti maggiore, in particolare durante i momenti clou del film. Se i I Dominatori dell’Universo trasporta i personaggi direttamente nella sala del trono del Castello di Greyskull, dove la battaglia finale si svolge quasi immediatamente, la sceneggiatura li portava prima nelle giungle circostanti, dove avrebbero dovuto vagare attraverso le caverne sotto Greyskull e persino incontrato alcuni alleati che avrebbero aiutato a spingere nei negozi l’importantissimo merchandise legato al film.

dominatori dell'universo filmI nobili guerrieri che alla fine si sarebbero uniti alla lotta di He-Man vantano tutti nomi e abilità appropriatamente esplicativi: c’era Blastar, “che può sparare potenti raggi di energia dalle mani”, Mandroid “il cui lato sinistro del corpo è completamente robotico, con potenti armi nascoste in questa metà”, Nettor “che può lanciare reti sottili più forti di un pesante cavo d’acciaio,” Mirroman “la cui armatura è coperta da segmenti di specchio lucido che possono catturare e riflettere i raggi laser dei suoi avversari ” e Wizaroid che è “un potente mago”.

E se da un lato la Mattel probabilmente non vedeva l’ora che questi personaggi apparissero in modo da poterli sfruttare per le vendite dei relativi giocattoli, dall’altro la lo apparizione avrebbero comportato un balzo in alto del budget che la Cannon non poteva permettersi.

Quello che sarebbe stato il colpo di scena più clamoroso non venne tuttavia inserito nel montaggio finale (anche se venne ripreso all’adattamento del film a fumetti ad opera della Marvel Comics), ovvero la rivelazione che Eternia era stata colonizzata per la prima volta da alcuni astronauti del futuro provenienti dalla Terra, tra cui c’era la madre di He-Man.

Mentre il minutaggio aggiuntivo a Eternia sarebbe stato certamente ben accolto, la spettacolare – e pacchiana – trasformazione di Skeletor nella sua forma dorata e quasi divina era assente da questa prima bozza, e il duello finale con He-Man era un po’ più tradizionale. Si arrivò quindi a un compromesso. Nota di merito alla perizia della produzione, gli stendardi viola nella sala del trono del Castello di Greyskull cambiano di colore e diventano dorati dopo che il malvagio Skeletor sperimenta la sua apoteosi psichedelica.

dominatori dell'universo film langella skeletorSe alcune delle prime concept art di I Dominatori dell’Universo vennero realizzate dalla leggenda dei fumetti di fantascienza Moebius (già al lavoro sugli story board dell’adattamento di Dune mai realizzato da Alejandro Jodorowsky), l’ombra della leggenda dei fumetti Jack Kirby incombe con forza sulla produzione.

La stessa linea dei giocattoli ha preso decisamente ispirazione dal lavoro sui fumetti ‘cosmici’ di Kirby (in particolare I Nuovi Dei), e il film sembra più un fumetto di Jack Kirby dal vivo che la maggior parte dei film di supereroi Marvel degli ultimi anni che effettivamente presentano personaggi che lui ha creato.

Gary Goddard non ha mai negato questa influenza di Jack Kirby. “La trama di I Dominatori dell’Universo è stata fortemente ispirata dalle classiche epopee dei Fantastici 4 e Doctor Doom, da Nuovi Dei e da un po’ di Thor, gettato qua e là“, scrisse a John Byrne in una lettera per un numero del suo fumetto Next Men nel 1994. Il regista ha detto che “avrebbe voluto disperatamente” Jack Kirby per realizzare la concept art del film I Dominatori dell’Universo, ma la Cannon era di parere diverso. Non gli fu consentito neppure di dedicare il film a Jack Kirby.

L’influenza del ‘Re’ è comunque lì in bella vista se si sa dove cercare. L’officina di Gwildor, che è molto più di una semplice versione hi-tech del tugurio di Dagobah di Yoda in L’Impero Colpisce Ancora, è piena zeppa di macchinari bizzarri che ricordano le incredibili creazioni di Jack Kirby. Le porte spazio temporali che apre la Chiave Cosmica sono vicinissime ai boomdotti visti in Nuovi Dei usati per attraversare l’universo.

L’armatura “divina” di Skeletor dopo la sua metamorfosi sembra qualcosa di uscito dalle tavole anni ’70 di jack Kirby per la Marvel. Le piattaforme volanti su cui si muovono gli Air Centurions (progettate dal leggendario concept artist di Star Wars Ralph McQuarrie … molto altro, purtroppo, non venne usato in I Dominatori dell’Universo) ricordano il metodo di trasporto preferito da Orion.

dominatori universo film gwildorCi sono molte somiglianze se volete cercarle, siano intenzionali o meno. Forse qualcuno avrebbe dovuto dare a Gary Goddard la possibilità di fare una trasposizione in live action di Nuovi Dei alla fine degli anni ’80 … Visto che il possibile sequel, ventilato in una scena post credits, venne prevedibilmente presto accantonato.

In ogni caso, se I Dominatori dell’Universo non può rappresentare in alcun modo un classico cinematografico, resta evidente l’attenzione dedicata alla creazione di un universo in qualche modo vicino all’originale, spesso carente nella maggior parte degli altri tentativi di portare una linea di giocattoli sul grande schermo (Transformers e G.I. Joe – sempre che si ritengano fedeli e riusciti – sono arrivati molti anni dopo e con ben altri budget). Non sarà mai nulla di più di uno scorcio allettante su ciò che avrebbe potuto essere se avesse potuto contare su un po’ di dollari extra, ma grazie a chi ci ha lavorato con passione è per lo meno riuscito a non essere un disastro completo.

“Abbiamo bisogno di film come questo”, dichiarò Billy “Gwildor” Barty durante le riprese. “Siamo bombardati da così tanta realtà nella nostra vita di tutti i giorni che ha distrutto la voglia di sognare. Fantasie come I Dominatori dell’Universo stimolano l’immaginazione e incoraggiano le persone a sognare di nuovo.”

Forse dovremmo ascoltare le parole del saggio Gwildor, in attesa di novità sul nuovo live action di cui si era appreso nei mesi scorsi.

Intanto, vi invitiamo ad approfondire 70 curiosità sulla lavorazione di I Dominatori dell’Universo del 1987.

Di seguito il trailer:

Fonte: DofG