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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Super Mario Bros. , uscita: 28-05-1993. Budget: $48,000,000. Regista: Rocky Morton.

Dossier | Super Mario Bros.: 6 + 1 motivi per voler bene al film con Bob Hoskins

11/03/2020 recensione film di Sabrina Crivelli

Nel 1993, l'attore e John Leguizamo erano i protagonisti di un adattamento bislacco e quasi per nulla fedele al videogioco della Nintendo, impossibile da 'salvare'. O forse no ...

Super Mario Bros. film 1993

Portare sul grande schermo un videogioco non è mai facile. Spesso, tentando di declinare l’universo originario in un diverso contesto si rischia di snaturarlo, soprattutto nel passaggio da un medium ad un altro piuttosto differente. Molte sono le problematiche connesse a una simile operazione, che peraltro spesso è di natura commerciale e mira più che altro ad estendere il franchise di un prodotto di successo. Abbiamo già in parte esplorato la questione nel nostro recente dossier su Mortal Kombat di Paul W. S. Anderson, spiegando perché secondo noi si tratti di un caso emblematico e particolarmente riuscito di trasposizione (nonostante, in sé, il fanta-action del 1995 abbia i suoi problemi …).

Ora vogliamo spingerci addirittura oltre, cercando di mostrarvi i ‘controversi’ pregi di uno degli adattamenti più vilipesi degli anni ’90 (e non proprio senza motivo …), se non altro perché si tratta di un guilty pleasure per molti. Stiamo parlano di Super Mario Bros. di Rocky Morton e Annabel Jankel.

Perché mai vorremmo difendere il film del 1993, vagamente ispirato ai celebri personaggi del noto videogame della Nintendo? Indubbiamente, i difetti sono sotto gli occhi di tutti, la trama è sbilenca, gli effetti e le ambientazioni posticci (nonostante un budget di 48 milioni di dollari), ma soprattutto pochissimo ha in comune con la fonte, Difatti, a parte la presenza del duo di idraulici protagonisti, Mario (Bob Hoskins) e Luigi (John Leguizamo), pochissime sono le altre analogie. Ancor più se ci soffermiamo sul fatto che la trasposizione di Super Mario Bros. per il cinema è ambientata in un mondo parallelo distopico in cui la razza più evoluta non è l’uomo, ma evoluti dinosauri decisamente antropomorfi.

E non è tutto: il loro perfido sovrano di quel mondo, King Koopa (Dennis Hopper), vuole spalancare un portale multidimensionale per spostarsi dalla sua fatiscente realtà (in cui buona parte della Terra è divenuta invivibile e la sola città abitata è invasa da un viscidissimo e disgustoso fungo) alla nostra e conquistarla. Per farlo, però, ha bisogno di un medaglione magico costituito da un resto di meteorite in possesso nientemeno che della principessa Daisy (Samantha Mathis), che la madre ha portato in salvo nel nostro mondo quando era ancora una neonata.

Il risultato? Un singolare succedersi di eventi, fughe, inseguimenti assurdi inframezzati da dialoghi all’insegna del nonsense. Eppure, nonostante le mille stranezze e incoerenze di cui il film è disseminato (che ne hanno decretato un sanguinoso flop al botteghino con appena 20 milioni di dollari incassati), non possiamo fare a meno di rimare bizzarramente affascinati e divertiti da Super Mario Bros.

Ci siamo interrogati a fondo su questa follia, arrivando a stilare 6 + 1 motivi per guardare con aria bonaria (o meno severa …) il film.

1) Mette in scena una realtà distopica cupa, torbida e … appiccicaticcia 

La generazione di ragazzini cresciuta negli anni ’80 e ’90 deve aver essere rimasta alquanto perplessa dell’adattamento di uno dei loro videogame favoriti, e non solo per la differenza in termini di trama e personaggi. Del mondo virtuale luminoso e colorato in cui erano abituati a muoversi, poco rimane nella distopia futuristica del Super Mario Bros. cinematografico. In cambio, otteniamo dinosauri creati in animatronic, lunghe ombre che incombono sui personaggi, oscuri accenni di minacce sessuali e un fungo infestante che ha ricoperto pressoché tutta la (poca) superficie ancora abitabile; e, probabilmente, è pure dannoso per la salute.

Super Mario Bros.-5Anzitutto, Mario Mario e Luigi Mario sono due idraulici italo-americani che vivono a Brooklyn, ma diversamente dalla precedente – e più allegra – serie televisiva intitolata The Super Mario Bros. Super Show (sempre tratta dalla stessa fonte e messa in onda a cavallo tra la fine degli anni ’80 e i primi ’90), il film di Rocky Morton e Annabel Jankel non tenta nemmeno per un momento di replicare l’estetica del videogioco, o la connotazione comica e cartoonesca dei personaggi principali. All’opposto, Mario è un burbero uomo di mezza età, decisamente cinico, mentre Luigi, curiosamente il vero protagonista, è un ventenne idealista, affascinato dai programmi televisivi pseudo-scientifici.

Inoltre, la dimensione in cui i due vengono loro malgrado catapultati è stata creata da un meteorite abbattutosi sul nostro pianeta 65 milioni di anni fa. In questa una ‘Terra parallela’, però, i dinosauri non si sono interamente estinti, ma alcuni di loro sono sopravvissuti e si evoluti fino ad assumere sembianze umanoidi – seppur siano rimasti a sangue freddo. La principessa Daisy stessa è una di loro!  Come se il fatto che la dolce fanciulla e i rettili abbiano lo stesso corredo genetico non dovesse turbare già abbastanza il pubblico di bambini, quest’ultima è pure vittima di una serie di intrighi di palazzo che, dopo aver portato alla deposizione e misteriosa scomparsa del padre, causano il rapimento di lei per mano dei bruti Iggy e Spike (rispettivamente Fisher Stevens e Richard Edson), scagnozzi del malvagio Re Koopa. Ovviamente, Mario e Luigi compiono il loro salto interdimensionale per salvare la bella principessa e fermare il perfido lucertolone nei suoi perfidi piani di invasione.

Super Mario Bros.-6In verità, la storia di Super Mario Bros. è più complicata di così e piena di dettagli curiosi. Tra i molti, rimangono impressi nella mente il fungo infestante – che pare un incrocio tra una muffa viscida e una ragnatela-, rettili antropomorfi e microcefali e gadget ingegnosi. D’altra parte, i registi Rocky Morton e Annabel Jankel sembrano esser stati assai più interessati a esplorare i giganteschi scenari decadenti dei set (ricostruiti in una fabbrica di cemento dismessa nella Carolina del Nord) che a realizzare un semplice film per famiglie. Qui, donne dinosauro spingono le loro uova nei passeggini lungo i marciapiedi sporchi, i venditori ambulanti espongono panini alle salamandre fritte nelle bancarelle per strada e manifesti di propaganda al neon votati a King Koopa splendono sulle facciate dai grattacieli. Insomma, più che il mondo di Super Mario, ricorda un universo noir alla Blade Runner o alla Atto di forza.

2) I suoi eccentrici e – a tratti – inquietanti personaggi … e il lancio della vecchia giù da una terrazza

Come è palese, nessuno di coloro che furono coinvolti nella produzione di Super Mario Bros. sembrò particolarmente interessato a rendere in maniera fedele l’universo creato dalla Nintendo. Contrariamente, Rocky Morton e Annabel Jankel girarono un fantasy ambientato in uno strano e cupo universo parallelo e, di conseguenza, si limitarono a ripensare completamente l’intero immaginario del videogame e adattarlo a viva forza alle loro idee pregresse (senza minimamente preoccuparsi di snaturare il tutto per il disappunto dei videogiocatori).

Ciò spiega perché compaiano personaggi completamente diversi dagli originali. Il Re Koopa, altrimenti noto come Bowser, è un ibrido tra un lucertolone malevolo e un uomo con tanto di eccentrica chioma di capelli biondo/arancio acconciata in modo assurdo. Allo stesso modo, i Toad (la simpatica specie di funghi antropomorfa del videogame) nel film assumono i contorni di un mesto musicista di strada interpretato da Mojo Dixon. La sua identità è rivelata soltanto scorrendo i nomi sui titoli di cosa, altrimenti sarebbe impossibile cogliere l’Easter Egg.

Super Mario Bros.-3Per la cronaca, il poveretto viene ‘regredito’ allo stadio di Goomba (una razza di rettili dalla testa rimpicciolita) come punizione per aver intonato una canzone di protesta contro il ‘leader maximo’. Yoshi (l’adorabile cucciolo di dinosauro apparso per la prima volta nel 1990 in Super Mario World) è una un piccolo – e realistico – dinosauro in animatronic, che non avrebbe sfigurato tra attrazioni viventi del Jurassic Park.di Steven Spielberg (uscito quello stesso anno). Persino i due protagonisti, Mario e Luigi,  trascorrono più di metà del film con felpe anonime e pantaloni larghi – diventando così pressoché anonimi -, prima di indossare finalmente gli iconici costumi rosso e verde.

Ci sono alcune aggiunte inedite, la più stravagante delle quali è Big Bertha (Francesca P. Roberts). Se prendiamo in considerazione il videogioco Super Mario Bros. 3, i Big Berthas erano voracissimi e giganteschi pesci rossi. Nella versione cinematografica, Bertha è invece una donna di una certa stazza che possiede una straordinaria forza fisica e un’indole piuttosto irruenta. Con i suoi predecessori ha in comune solo una certa passione per gli indumenti scarlatti (indimenticabile è la sua mise da discoteca). Certo si tratta di un personaggio eccentrico e volitivo, che dà vita a più di un momento comico; il più spassoso? Quando solleva una anziana signora e la getta giù da una terrazza!

Visto cosa hanno fatto del bambinesco universo di Super Mario Bros., sarebbe stato curioso appurare cosa avrebbero potuto realizzare i due inventivi registi se avessero avuto tra le mani un soggetto come Alice nel Paese delle Meraviglie … Come minimo il Cappellaio Matto sarebbe stato uno spacciatore di crack interpretato da Harvey Keitel!

Super Mario Bros.113) Le incredibilmente viscide avance di Koopa – il lucertolone libidinoso – alla povera principessa Daisy

Chiunque abbia visto Dennis Hopper in Velluto blu di David Lynch, inevitabilmente è rimasto colpito dalla sua interpretazione. Immaginate quindi quando – all’incirca a metà di Super Mario Bros. – l’attore entra in scena in una stanza avvolta dalla penombra e si avvicina con atteggiamento ambiguo a una giovane e avvenente principessa incatenata e si siede affianco a lei. Subito ci si chiede se stia per urlare “Non guardarmi!” (come faceva nel memorabile dialogo con Isabella Rossellini). Una sensazione che dura poco, visto che immediatamente ci si ricorda che – in fondo – stiamo guardando un film teoricamente destinato ai più piccoli e che non potrà certo contenere battute e immagini troppo inadatte ai minori … O no?

Ciò che accade è in realtà piuttosto scioccante. Daisy è, come detto, prigioniera in una delle stanze della grande magione di Koopa, ossia una minimale alcova con tanto di caminetto acceso e illuminazione soffusa. Il sovrano offre alla sua ‘ospite’ un drink – lei lo rifiuta sdegnata – e allora ne beve uno lui stesso d’un fiato. Poi, con fare maliardo afferma: “Sei così fresca, così pulita … Non resistermi!”. Non contento, estrae allusivamente la sua lingua di rettile e aggiunge:

E lo sai cosa dicono delle ragazzine come te? … Mmmm … Dicono che non dimenticano mai la prima volta che sono state baciate da una lucertola!

Quindi, mostra per un attimo le sue – inquietanti – fattezze lucertolesche per poi tornare alla forma umana. Insomma, non esattamente il materiale adatto a un pubblico under 10.

Super Mario Bros.-44) Yoshi viene pugnalato!

Come se la scena di seduzione in CGI non fosse bastata a traumatizzare i bambini giunti al cinema, i registi decidono di far pugnalare pure il dolce dinosauro Yoshi. Ciò avviene quando Daisy cerca di scappare. Il braccio destro e amante di Koopa, Lina (Fiona Shaw), ingelosita dalle attenzioni di lui per la nuova arrivata, si reca nelle stanze di quest’ultima munita di un coltello e con pessime intenzioni. Dunque, si avvicina alla più giovane ‘rivale’, decisa con ogni probabilità a reciderle la carotide, ma il piccolo dinosauro, impavido, le blocca una caviglia con la lingua e la fa cadere a terra, permettendo alla ragazza di sgattaiolare fuori dalla stanza. Pronta arriva però la vendetta della donna, che brandisce il suo pugnale e lo pianta nella ‘spalla’ del povero Yoshi!

Giusto per abituare sin dalla tenera età gli spettatori più giovani alle brutture del mondo e forgiarne lo spirito insomma. Già.

Super Mario Bros.-95) Mario e Luigi vanno a ballare in un club

Quasi una regola non scritta, pressoché tutti i film degli anni ’80 e dei primi anni ’90 dovevano per forza contenere una scena ambientata in una discoteca o in un nightclub squallido. Super Mario Bros. non poteva quindi esimersi. Così, alla ricerca del mitico medaglione, Mario e Luigi indossano un paio di abiti sgargianti e si dirigono verso un locale alla moda pieno di gente vestita di borchie, pelle, lustrini e colori sgargianti che sgambettano sulle note di Love Is the Drug dei Divinyls.

Per dare un tocco di scabrosità in più, assistiamo quindi al tentativo di Mario di abbordare l’inconsapevole Bertha per rubarle con l’inganno il meteorite che lei, a sua volta, aveva portato via ai protagonisti a inizio film. Quindi l’idraulico baffuto si avvicina alla donna corpulenta – avvolta in un’aderente tuta di lattine rossa ricoperta di punte dello stesso colore – e le dice, maliardo:

Sono Mario, sono un grande passionario, se non hai niente in contrario …

A questo punto, però, lei gli tira un possente sinistro che lo lascia stordito e lo catapulta indietro di parecchi metri tra la folla, ma lui non si dà per vinto e ritorna all’attacco; questa volta si riesce a guadagnare le attenzioni della sua nerboruta dama e, dopo un paio di piroette, riesce a sottrarle la collana (che però perde di nuovo una manciata di minuti dopo …), mentre ballano avvinghiati un lento. Ovviamente, sul più bello fanno la loro entrata nella discoteca gli scagnozzi di Koopa e iniziano a inseguirli, accerchiandoli. In tutto ciò Bertha, ormai inesorabilmente ammaliata dal fascino di Mario – o forse per ostilità il dittatore – aiuta i due a fuggire, mostrandogli peraltro una delle migliori trovate di tutto Super Mario Bros.: le mitiche Veloxscarpe! In ultimo, giusto prima di catapultarsi fuori dalla finestra, Mario dà un bacio passionale alla sua bella e se ne va.

Super Mario bros. - Bob-omb6) Le simpatiche e letali Bob-omb

Se quasi nessun aspetto di Super Mario Bros. è particolarmente vicino alla fonte videoludica, c’è un’eccezione: le simpatiche Bob-omb. Eppure, in un film in cui abbiamo già visto Yoshi accoltellato e Koopa fare avance decisamente inappropriate alla Principessa Daisy, anche le piccole bombe nere apparse per la prima volta in Super Mario Bros. 2 celano una nota inquietante.

Giusto sul finale del film fa la sua comparsa il buffo esplosivo animato, e subito ci richiama alla mente quelli che infestavano il Regno dei Funghi nel videogame. Tuttavia, non fatevi trarre in inganno dal suo adorabile aspetto cartoonesco o dal design che sembra uscito da un’opera di Michel Gondry: il piccolo ordigno che cammina è decisamente capace di seminare il panico. Un automobilista, appena vede la Bob-omb strabuzza gli occhi terrorizzato e inchioda gridando: “Una bomba!”. Poi, proprio nel momento cruciale dello scontro tra i due idraulici e Koopa, una piccola bomba si posiziona esattamente sotto quest’ultimo e salta in aria, facendolo schizzare via a parecchi metri da terra!

A conclusione della nostra lista, va aggiunto che la produzione di Super Mario Bros. fu un vero e proprio inferno e che Bob Hoskins rischiò la vita sul set

Super Mario Bros.-8Va premesso che, di norma, gli attori fanno parecchie ricerche prima di decidere se accettare o meno una parte. Tuttavia, per Bob Hoskins, all’epoca 50enne, le cose andarono diversamente. La leggenda narra che non avesse idea che Super Mario Bros. fosse basato su un videogioco quando accettò di interpretare uno dei protagonisti. Fu solo più tardi, quando suo figlio gli chiese a cosa stesse lavorando, che scoprì la verità. A convincerlo ad accettare il ruolo fu difatti il cachet. Tuttavia, forse in seguito ha rimpianto di essere salito a bordo così, senza essersi minimamente informato, dato che – a quanto pare – non è stato assolutamente un lavoro facile.

Anzi, come l’attore stesso dichiarò in un’intervista del 1993:

Se si vuole sopravvivere a questo film, si deve stare molto, molto attenti […] Sono stato pugnalato quattro volte. Fulminato. Mi sono rotto un dito. Sono quasi annegato. Ed è esattamente quello che mi è successo … 

E questi erano solo alcuni degli incidenti accaduti dietro le quinte di Super Mario Bros. Ma come mai tanta ‘sfortuna’? Molto si spiega con i ripetuti attriti tra la produzione e i due registi. Questi ultimi desideravano creare un dark fantasy pieno di creature inquietanti, mentre i primi avevano in mente un allegro film per famiglie. Ne conseguirono continui scontri a livello creativo, a cui seguirono altrettante numerose riscritture della sceneggiatura da parte di Parker Bennett, Terry Runte e Ed Solomon. Il bislacco cognome di Mario, ovvero Mario (!), è proprio dovuto a uno dei molti rimaneggiamenti dello script. Forse una delle tante teste coinvolte decise che si trattasse di una buona idea e ben pensò di inserire qualche improbabile gag comica, ad esempio nella scena ambientata al commissariato di polizia, quando un agente dell’altra dimensione chiede – per l’appunto – a Mario e Luigi le generalità, rimanendo parecchio confuso dalla risposta che riceve dai sospetti idraulici.

Super Mario Bros.-7Comunque sia, spesso le scene contenute nel copione vennero poi effettivamente girate. Per far ciò, i set dovettero essere continuamente – e velocemente – costruiti, demoliti e ricostruiti; così la produzione di Super Mario Bros. si trasformò in un vero e proprio incubo, durante il quale si verificarono anche i suddetti incidenti.

Come è stato rivelato in seguito, John Leguizamo spezzò il dito di Bob Hoskins durante una sequenza in cui guidava un furgone, con qualcosa che andò storto. Così, l’infortunato attore fu costretto a indossare un calco in gesso color carne per il resto delle riprese. Quindi, se guardate attentamente, potreste notare in alcune inquadrature la mano innaturalmente immobile e ingessata di Mario. Non solo, i due protagonisti trovarono l’esperienza particolarmente negativa e stressante, tanto da aver rivelato di essersi spesso dati all’alcol tra una ripresa e l’altra per alleviare la tensione. L’ormai purtroppo defunto Bob Hoskins, addirittura, ammise a distanza di anni di considerare Super Mario Bros. la sua peggiore esperienza professionale.

Nonostante tutto, l’avventata inventiva, le props, l’universo e i personaggi estremamente bislacchi e irripetibili studiati nel minimo, stravagante dettaglio nell’adattamento, nonché le performance dei protagonisti (stressati, ma decisamente affiatati), fanno di Super Mario Bros. un vero e proprio apice del comunemente detto trash degli ultimi 30 anni. Poco importano le incoerenze o la mancata fedeltà ai videogiochi della Nintendo. Pur controvoglia, non possiamo che subirne impotenti il suo innegabile e scabroso fascino. O forse no …

Di seguito trovate il trailer italiano:

Nel 1993