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Esclusivo | Julien Maury su Hellraiser: “Vi racconto la sceneggiatura del mio film (bocciata dai Weinstein)”

21/10/2020 news di Alessandro Gamma

Il regista francese ci ha rivelato i succosi dettagli dell'adattamento di Schiavi dell'inferno pensato assieme ad Alexandre Bustillo e poi saltato

hellraiser pinhead 1987 film

Se tre anni fa avevano liquidato la domanda con un semplice e veloce “Quel progetto fa parte del passato … Poof, andato” (l’intervista completa), quest’anno abbiamo avuto più fortuna, con Julien Maury che ci ha finalmente rivelato di cosa parlava la sceneggiatura scritta assieme allo storico partner Alexandre Bustillo per il remake / reboot di Hellrasier.

Ospite del Festival di Sitges, dove ha presentato in solitaria in anteprima assoluta la sua ultima fatica, Kandisha, il regista francese si è lasciato andare ai ricordi, raccontandoci i dettagli dello script per il progetto americano che avrebbe adattato nuovamente per il grande schermo la storia del romanzo horror Schiavi dell’inferno (The Hellbound Heart) di Clive Barker.

julien maury sitges 2020Queste le sue parole:

Era una sceneggiatura davvero imponente [ride]. Firmammo un accordo per il remake / reboot di Hellraiser coi fratelli Weinstein subito prima dell’uscita nei cinema americani di À l’intérieur nel 2007, che loro avevano visto in anteprima e che gli era piaciuto così tanto da spingerli a voler assolutamente lavorare con noi.

Il fatto è che Hellraiser del 1987 per me ed Alex è un film davvero importante, quindi avevamo in mente di rielaborarlo a modo nostro, non di fare un puro remake dell’originale, anche perché avevamo una grandissima stima per il lavoro di Clive Barker e non ci sembrava giusto ‘cancellare’ quanto di buono fatto da lui. Invece, scoprimmo che i Weinstein avevano in mente un film alla Saw, in stile torture porn insomma, qualcosa di lontanissimo dalla nostra idea.

Cosa avete fatto allora?

Andammo a Los Angeles a casa di Clive Barker, per discutere direttamente con lui del progetto. Si mostrò lusingato dal fatto che non avevamo in mente di rifare il suo film e ci diede tantissime incredibili idee. Ad esempio, ci propose di cambiare totalmente l’aspetto di Pinhead. Disse: ‘Ok, teniamo i chiodi in faccia, ma vestiamolo completamente di bianco, come se fosse il Papa dell’Inferno.

Poi, quando trova una nuova vittima, ne attira a sé il sangue facendolo fuoriuscire dal corpo come fosse sudore, con le gocce che fluttuano nell’aria e che gli macchiano piano piano l’abito candido. In questo modo, quando ne avrà uccise a sufficienza, il suo abito bianco sarà ormai diventato completamente rosso, come quello di un Cardinale dell’Inferno.’ Noi eravamo come bambini in un negozio di caramelle, scrivendo ogni cosa su un taccuino!

Hellraiser scatola lemarchandE come avete inserito questi suggerimento nello script?

Cominciammo a riscrivere la sceneggiatura e la finimmo. Era lunga, dettagliata e … molto costosa da realizzare. Il prologo era ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, con una squadra nazista incaricata di viaggiare per il mondo in cerca di artefatti mistici, un po’ come in Indiana Jones, che dessero a Hitler il potere di vincere il conflitto. Nello specifico, si recavano in India, in una zona popolata dai fachiri, questi individui che sperimentavano quotidianamente il dolore sedendosi sui chiodi, infilandosi aghi e spille in faccia e nella pelle.

In questo villaggio indiano era anche conservata la Scatola di Lemarchand, l’oggetto che avrebbe garantito l’esperienza di dolore ‘definitiva’, che i fachiri stavano da tempo cercando di aprire senza successo. I nazisti rubavano la scatola e la portavano in Germania in un campo di concentramento. Lì costringevano gli ebrei prigionieri a provare ad aprirla, infliggendo loro torture affinché provassero il dolore necessario a farla dischiudere.

Mi ricorda un po’ una scena di X-Men: L’inizio del 2011 …

Esattamente … Nel film di Matthew Vaughn c’è questa scena in cui chiedono al piccolo Erik Lehnsherr / Magneto di mostrare i suoi poteri e lui tentenna. Allora sparano alla madre davanti ai suoi occhi e pochi attimi dopo lui si scatena, distruggendo tutto. Ebbene, dopo averla vista al cinema telefonai a Bob Weinstein chiedendogli cosa ne pensasse. E lui: ‘Veramente una scena cool!’. Allora gli risposi: ‘Bastardo, lo sai che abbiamo scritto la stessa identica scena per il nostro Hellraiser cinque anni fa???’. Infatti, nella nostra sceneggiatura i nazisti chiamavano un bambino e lo obbligavano a ferirsi per scatenarne il dolore e la sofferenza e così aprire la Configurazione del Lamento, ma non riuscendoci, gli ammazzavano davanti agli occhi la mamma. Questo gesto faceva scattare in lui l’interruttore, con la Scatola che si sarebbe finalmente aperta e ne sarebbero uscite catene e quant’altro.

Hellraiser - Clive BarkerE questo nel prologo. Il resto di Hellraiser dove si sarebbe svolto?

Sarebbe stato ambientato nel presente. Era la storia di una donna sui 45 anni di nome Julia, la protagonista principale, che aveva un figlia adolescente che aveva cercato di suicidarsi sotto un treno della metropolitana ma non ci era riuscita, finendo sostanzialmente in uno stato vegetativo, ma più o meno cosciente, sperimentando così costantemente un incredibile dolore e finendo in questo modo per ‘connettersi’ alla Scatola.

Si sarebbe svolto interamente dentro un ospedale, uno dei posti dove si annida solitamente molto dolore. E con l’andare del film l’edificio sarebbe diventato un vero e proprio Inferno, coi muri che si sarebbero trasformati in carne e via dicendo.  

Ma …

Sottoponemmo la sceneggiatura ai Weinstein, i quali ci risposero che, essendo Hellraiser destinato a un pubblico di ragazzini, non avremmo potuto avere una protagonista di mezza età. Non vollero sentire scuse su questo. Così trovammo una sorta di compromesso, con la prima parte del film che avrebbe visto protagonista la madre e la figlia nella seconda. Ma … ci dissero che la figlia avrebbe dovuto avere le tette grosse e avrebbe dovuto essere bionda, cose così … Obiettammo che si trattava di Hellraiser, non di uno slasher qualunque, ma non ci arrivarono proprio a capirlo. 

hellraiser 1987 film barkerCosa avete deciso quindi?

Accettammo di operare una nuova riscrittura. Intanto, erano stati contattati per collaborare anche Patrick Melton e Thomas Fenton, gli sceneggiatori di Saw IV e The Collector, che misero sul tavolo una loro versione della sceneggiatura, completamente diversa dalla nostra! Era una sorta di Wishmaster che non aveva nulla a che fare con la nostra idea di Hellraiser.

Loro capirono le nostre obiezioni e così ci procurarono un’altra sceneggiatura, ancora una volta totalmente lontana dalla nostra visione, dove c’erano questi pezzi grossi della finanza che si ritrovavano a volere sperimentare il dolore …

Ancora una volta i Weinstein accolsero le nostre rimostranze, ma, anziché tornare al nostro primo copione, ci chiesero di recarci a Los Angeles, dove ci saremmo dovuti chiudere in una stanza con Melton, Fenton e Clive Barker per risolvere insieme la sceneggiatura. A quel punto, chiamammo il nostro agente di annullare tutto. È già abbastanza complicato scrivere una sceneggiatura in due, figurati in cinque! In ogni caso, i Weinstein si sono comportati bene con noi. Ci pagarono per il lavoro e ci chiamarono qualche tempo dopo per offrirci la regia – e la scrittura – di Halloween II, dopo che avevano affermato di non volerci mai più vedere dopo l’esperienza di Hellraiser| [ride]. Ma questa è un’altra storia …

Di seguito il trailer di Hellraiser: