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[Film memories on the road] L’inesorabile scomparsa dei film di genere turchi dagli scaffali dei negozi (parte II)

06/07/2017 news di Mario Bulletti

Ormai è praticamente impossibile trovare VHS e DVD dei vecchi film e le ragioni sono almeno un paio

Vado a trovare quasi ogni giorno Ali Murat, gli do una mano a trasferire mobili, scrivania, collezione di VHS, bobine, apparecchiature nel suo nuovo, piccolo ufficio in una bellissima palazzina-bazaar tradizionale di Karaköy, piena di negozi di vestiti, antiquariato, elettronica, sartorie, stamperie … una vecchia palazzina dalle tante entrate e piena solo di piccoli negozietti che mi riempiva di gioia nel vederla e nel camminarci dentro, magari sorseggiando una tazza di cay portata dal garzone ai vari negozianti o a chi ne faceva richiesta. Vedo le copertine pronte, vedo l’amore che ci mette e l’impegno, ma sento che qualcosa dentro di me non funziona.

ali-murat-guvenLe copertine mi stringono il cuore: un giorno, per caso mentre stavo rovistando in un “pasaj” ai lati della grande strada di Istiklal, in una palazzina strapiena di negozi di antiquariato, fumetti, dischi, libri, DVD, CD, poster, incontro un tipo strano, dal look trasgressivo e simpatico, pizzo e baffi, rasta lunghissimi, quasi un incrocio tra Bob Marley e un soldato ottomano … Turgut Özalp è il suo nome ed anche lui sta cercando vecchi poster per prendere ispirazione. Si parla e vengo a scoprire che sta lavorando per l’artwork di un DVD che uscirà per una nuova casa editrice diretta da Ali Murat Güven. Ha in mano un fumetto originale americano di cui non ricordo il titolo nè la casa editrice: forse la Image, forse la DC, roba grossa. Il suo sogno è lavorare per la Bonelli. E diventiamo amici, soprattutto dopo che mi racconta quanto stia diventando difficile per la sua gente vivere nella Turchia di Erdoğan. Anche lui è curdo. E gli auguro di tutto cuore ogni fortuna e successo possibile. Grande uomo, bellissima mente e nessun pelo sulla lingua. Il giorno dopo rivedo Ali Murat al solito caffè, in compagnia di personaggi misteriosi ed indefiniti. “Faccio 25 dollari a titolo, se le grosse distribuzioni me ne prendono tante copie posso scendere a 20 dollari a titolo, poi loro sono libere di venderlo al prezzo che gli pare, 30-40 o anche 50 dollari” mi dice.
Penso che forse si sia fatta una idea sbagliata dei collezionisti occidentali: sicuramente sono interessati al cinema turco ma chiedere una cifra così alta per una nuova uscita in DVD pensando che possano arrivare a spendere anche il doppio dai distributori europei o americani è una idea completamente sbagliata e fuori dalla realtà. E non è certo un qualsiasi war/action movie degli anni ’90 che possa inaugurare alla grande la “nuova” Onar Film.

E li, forse, comincio a pensare che sia il caso di andare via da Istanbul e proseguire il mio viaggio: ho già in mente l’Iran alla ricerca del cinema anni ’60 e ’70 fatto di 007, avventurosi, action, parodie di Franco e Ciccio, horror, mystery … devo solo cercare l’occasione giusta, che si presenterà da li a pochissimi giorni.

casus kiran dvdDopo circa 4 mesi di ritardo rispetto a quanto previsto ed annunciato e dopo una discreta campagna di pre-order in cui i collezionisti di cinema turco (un centinaio, ovvero i soli e gli unici di questo piccolissimo settore di collezionismo) hanno mandato i soldi in anticipo per avere questo titolo – più per supporto e simpatia nei confronti di Ali Murat che per la qualità intrinseca del film stesso – esce il DVD. Ricordo benissimo che ero ad oziare sul tetto del mio solito ostello di Kuala Lumpur, con una birra a 18 gradi ed in compagnia del mio grandissimo amico Ayman, giornalista, anarchico, spirito libero dalla Giordania. E’ un DVD-r, un banalissimo Verbatim con stampa serigrafata sotto. La delusione dei collezionisti è enorme: mesi di ritardi ed attese, mesi di scuse e discorsi tesi a sviare i continui spostamenti della data di uscita, mesi di annunci di prossimi, grandissimi e sensazionali titoli “prossimamente su questi schermi” per ritrovarci tra le mani un DVD-r pagato 25 dollari più 12 di spese.
Ma quello che mi fa stringere ancor più il cuore è vedere il bollino in copertina che recita “Limited Collector’s Edition – 1999 numbered copies“. No, Ali Murat aveva sbagliato tutto. Ed io, a distanza di due anni provo ancora un misto di rabbia, delusione, tenerezza.

Korkusuz Kaptan AdamCosa rimane allora del cinema turco di genere? La Gala Film dopo aver stampato un bel cofanetto con 5 film di Sadri Alışık (passato alla fama come Turist Ömer) contenente tra gli altri anche il famigerato “Uzay Yolunda” ovvero lo Star Trek turco, non ha più fatto uscire assolutamente niente. Due anni fa. Peccato. Negli ultimi 4-5 anni aveva intrapreso una buona strada ristampando tantissime commedie, drammi, film romantici e d’amore – tutta roba di sicuro successo ovviamente, ma comunque sempre dei classicissimi anni ’50-’70 – e poi il niente.
La Horizon, responsabile dei due film di Zagor (“Zagor Kara Bela” e “Zagor Kara Korsan’in Hazıneleri”), del film sul Comandante Mark (“Korkusuz Kaptan Adam”) e di 4 film della saga di Karaoğlan con Kartal Tibet, tutti con sottotitoli in inglese e – udite, udite – in italiano, è scomparsa nel nulla. Negli anni precedenti aveva dato alle stampe anche il mitico “Uç Dev Adam/Three Mighty Men” ovvero Capitan America e El Santo contro l’Uomo Ragno con sottotitoli in inglese. Tutti straesauritissimi e venduti a peso d’oro oggi come oggi, se si ha la fortuna di trovarli. Chi pensava ad una nuova alba per il cinema di genere turco è rimasto deluso. Eppure se han venduto tutto, sono sold out e ricercatissimi anche in Turchia, perchè tutto si è fermato? Sicuramente la nuova legge sui riconoscimenti di proventi economici agli autori del film ha disincentivato le pochissime case editrici a stampare i film in DVD, dopo trenta anni di selvagge pubblicazioni in VHS prima, in VCD poi e in DVD alla fine, dove neanche una lira veniva corrisposta agli aventi diritto.

Probabilmente altri fattori entrano in gioco: forse una visione sbagliata e antiquata da parte delle case editrici dei gusti del pubblico che pensano che la gente voglia solo vecchi drammi e storie d’amore impregnate di morale islamica (ma Il Comandante Mark ha venduto 5.000 copie, questo forse vuol dire qualcosa …), forse nella Turchia sempre più islamizzata e irrigidita del dittatore Erdoğan, il sorriso, l’evasione e la futilità dei vecchi Frankenstein o Django turchi sarebbe irrispettosa nei confronti di Allah (in quelle lunghe settimane ad Istanbul era venuta fuori la proposta di legge per la quale alle donne turche venisse fatto divieto di ridere in pubblico…un ritorno all’oscurantismo più becero, in spregio al buon vecchio Atatürk, l’unico che con i suoi ideali e le sue idee ha trasformato la Turchia in un paese moderno e secolarizzato), forse aspettano solamente che qualche gonzo occidentale porti milioni di euro per acquistare un pugnetto di titolini da gettare in pasto alle sconfinate, infinite orde di collezionisti affamati di cinema turco … non lo so.

kizil maskeSo solo che adesso non si trova più niente … niente più VCD scrausi e polverosi nelle ceste delle librerie di Kadıköy o Karaköy o di Beşiktaş, niente piu nei pasaj o nei bazaar, pochissime vhs di noiosissime storielline inneggianti alla morale islamica vendute da antiquari a collezionisti occidentali per prezzi stratosferici, niente più Zagor o Comandante Mark neanche in DVD … anche a Unkapanı, il centro direzionale dove ci sono tutti i magazzini, i negozi, i distributori, ma anche le bancarelline di seconda scelta e dell’usato nei piani interrati, si trova molto. Sempre meno. Negli ultimi 4-5 anni c’è stata una corsa all’accaparramento da parte dei collezionisti.

Solo ad Ankara avrei trovato un tesoro. Ed era lì, che una volta conosciuto il mio nuovo compagno di camerata Joao alla Mavi Guesthouse davanti alla Moschea Blu, ero deciso ad andare, con destinazione Iran e Pakistan nelle settimane successive. Ma allora non sapevo niente di Ankara, di quello che avrei trovato e di quello che mi sarebbe successo una volta arrivato nella capitale.

All’Otogar (Terminal Bus) di Istanbul, dove ci aspettava il bus per Ankara, tra le tenebre dei tetri labirinti dei sotterranei, in un panorama spettrale ed inquietante avrei trovato due negozietti con alcuni vcd: vecchi porno turchi anni ’70 con Zerrin Egeliler e un paio di Kızıl Maske (“The Phantom”) … lasciavo la Grande Città con un piccolo sorriso sulle labbra ma anche con un pò di amarezza. Tra negozi scomparsi, aspettative deluse e pochissima roba trovata, mi sembrava di essere giunto alla fine di un ciclo. Tre anni belli a giro per la città nei suoi angoli più nascosti adesso mi parevano ormai giunti definitivamente alla fine.

fine ?

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