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Voto: 7/10 Titolo originale: Vampires , uscita: 30-10-1998. Budget: $20,000,000. Regista: John Carpenter.

Riflessione: Vampires di John Carpenter, un horror dall’anima western

23/03/2023 recensione film di William Maga

Nel 1998, James Woods e Daniel Baldwin erano i cazzutissimi cacciatori di vampiri in un film sottovalutato all'epoca, un violentissimo road movie capace di creare un mondo inedito

vampires film 1998 carpenter woods

Il decennio 1978 – 1988 è stato certo incredibile per John Carpenter. Negli anni successivi al grande successo di Halloween – La notte delle streghe, il regista ha infatti diretto una manciata di film di genere che, pur essendo stati dei flop commerciali all’epoca, sono col tempo divenuti dei veri e propri classici.

Oggi, i fan sono infatti praticamente unanimi nell’affermare che queste opere siano tra le più importanti rappresentanti del genere fanta-horror moderno, su tutte La Cosa, 1997: Fuga da New York, Essi vivono o Grosso guaio a Chinatown, senza dimenticare Fog e Il Signore del Male.

meno immediato è invece trovare qualcuno che celebri a occhi chiusi la produzione di John Carpenter degli anni ’90. Dopo Essi vivono del 1988, il maestro del brivido sembrò infatti sbattere contro un muro creativo. La goffa commedia con Chevy Chase Avventure di un uomo invisibile (1992) fu un curioso fiasco, mentre Il seme della follia e il remake di Il Villaggio de Dannati non fecero assolutamente scalpore né in un senso né nell’altro (anche se il primo viene tenuto in grande considerazione adesso).

Vampires.jpgFuga da Los Angeles (1996) subì un tagli al budget all’ultimo secondo da parte della Paramount, che fecero deragliare il lavoro sugli effetti speciali. Così, dopo una serie di fallimenti commerciali, John Carpenter era pronto a ritirarsi dalla regia e a concentrarsi esclusivamente sulla sua carriera musicale.

Fu allora che mise le mani sulla sceneggiatura di Don Jakoby per Vampires, un ibrido tra horror e western adattato da un romanzo di John Steakley del 1990 che parlava dritto alle più profonde passioni del regista per il genere. La storia lo entusiasmò a tal punti che si tuffò a capofitto nella produzione; e il risultato finale è la prova che John Carpenter, nel 1998, aveva ancora molto da dire.

Vampires si perde nel fango dei fallimenti di mezza carriera di John Carpenter, un robusto thriller d’azione con secchiate di sangue e stile da vendere. Questa sorta di remake perverso di Rio Bravo di Howard Hawks filtrato dai modi di Sergio Leone è interpretato dalla versione più scontrosa possibile di James Woods, che veste i panni del cacciatore di vampiri Jack Crow, un altro antieroe cinico e freddo da aggiungere al mazzo di quelli venuti prima di lui.

Con la benedizione della Chiesa cattolica, Crow dirige un team di cazzutissimi cacciatori di vampiri che, all’inizio, subiscono un’imboscata e vengono massacrati malamente dal vendicativo Maestro dei non-morti, Valek (Thomas Ian Griffith). Sopravvivono solo il Corvo e il suo partner Montoya (un Daniel Baldwin brillantemente scostante). A loro è affidata anche Katrina (Sheryl Lee), una ragazza che è stata morsa da Valek e sta iniziando a trasformarsi.

Il resto di Vampires percorre strade familiari. È un road movie, un western e un horror a tutto gore che punta molto sulla stilosità piuttosto che su una vera sostanza dell’intreccio. In pratica, passiamo da un’ambientazione all’altra, ma gli spostamenti sono sorprendentemente concentrati sull’obiettivo e realizzati con energia.

Accompagnati da una colonna sonora country elettrica memore di Ry Cooder, i cieli infiniti degli aridi deserti ripresi da John Carpenter esistono esclusivamente in quel mondo nebuloso e rosaceo – un’estetica cara a Tony Scott – di nuvole che si estendono verticalmente verso l’oblio, dove il sole ardente è l’ultima difesa dell’umanità. Il sangue rosso vivo si staglia contro fondali colo terra e l’azione ha un suo peso, grazie soprattutto all’attenzione per il worldbuilding.

Vampires ha alle spalle una mitologia tanto solida quanto semplice. Questi non sono i vampiri dei nostri nonni, con gli smoking, il mantello e un affascinante accento dell’Est Europa. L’aglio non li turba affatto e sono persino alla ricerca di una croce che dia loro il potere di camminare alla luce del giorno, la loro unica vera nemesi.

vampires film 1998La storia è altrettanto semplice e i metodi di Crow sono rudi: si avvale di una balestra e di una donzella per trascinare questi mostri all’aperto, dove esplodono velocemente come fuochi d’artificio. Le vicende di questi cacciatori del sud-ovest è robusta, anche se deve essere raccontata in una serie di prevedibili spiegoni. Fortunatamente, è James Woods a fornire le spiegazioni, quindi non c’è pericolo che questi monologhi pieni di insulti e crudeltà non siano interessanti.

Al di là di quello che si può pensare di lui oggi, James Woods è davvero eccellente nell’interpretazione di un antieroe riluttante – o un vero e proprio stronzo … -, sempre così carico da essere sul punto di esplodere. In Vampires incanala al meglio questi due aspetti caratteriali e porta avanti il film quasi da solo. Non è certo un’offesa al lavoro di Daniel Baldwin, subentrato quando il fratello Alec rifiutò la parte. Regge bene il confronto con il maniacale compagno di scorribande.

Sheryl Lee (semi scomparsa dopo Twin Peaks) offre una performance adeguata in un ruolo difficile. Katrina è infatti spesso relegata a convulsioni mentre è immobilizzata, o a fissare il vuoto ipnotizzata in mezzo a una strada, o ancora legata nuda a un letto, o a sembrare generalmente posseduta dallo spirito del suo padrone vampiro. Gran parte della sua prova è fisica, e l’attrice compie un lavoro ammirevole.

vampires film 1998 carpenterRivisto oggi, tutto in Vampires appare un po’ meglio di quanto avrebbe dovuto sembrare al tempo della sua uscita. In effetti, arrivò in un’epoca in cui l’estetica di John Carpenter era ormai considerata superata, e quindi venne accolto inevitabilmente con sufficienza (incassò poco più dei 20 milioni di dollari che era costato).

Gli anni ’90 sono stati uno strano periodo per il genere horror, rinato e stravolto nel 1996 con Scream di Wes Craven (che impose la via della meta-fiction) e ingolosito dall’avvento della CGI. Oltre al fatto che Vampires sembrava comunque ‘fuori luogo’ all’interno della filmografia di John Carpenter e del genere più in generale, Quentin Tarantino e Robert Rodriguez avevano poco prima portato nei cinema – con grande successo – Dal tramonto all’alba.

Forse il pubblico non era pronto a un altro western vampiresco, e anche se effettivamente ci sono echi diretti tra le due storie, John Carpenter lavora su una lunghezza d’onda completamente diversa rispetto al duo dei Troublemaker Studios. Per fortuna, adesso c’è spazio più che sufficiente per godersi entrambi i film. Il tempo è spesso galantuomo.

Di seguito il trailer internazionale di Vampires: