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Voto: 6/10 Titolo originale: Ultraman: Rising , uscita: 14-06-2024. Regista: Shannon Tindle.

Ultraman: Rising, la recensione del film animato di Tindle e Aoshima (su Netflix)

14/06/2024 recensione film di Gioia Majuna

Il longevo franchise prova a trovare nuovi seguaci con un'opera destinata ai più piccoli, visivamente appagante e dal messaggio semplice e universale

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Proteggere il Giappone da mostri spaventosi è già abbastanza difficile, ma nel film d’animazione per famiglie Ultraman: Rising, l’eroe del titolo deve anche fare da improbabile padre surrogato a un esigente cucciolo di kaiju.

Quest’opera, appena finito dritta nel catalogo di Netflix, vanta una grafica vivace che riesce per lo più a compensare una storia piuttosto pedestre su una superstar del baseball egoista che accetta con riluttanza la responsabilità di essere il nuovo Ultraman e, subito dopo, la sfida di crescere una piccola ‘bestia’ che le autorità vogliono eliminare.

Presentato in anteprima al Festival di Annecy, Ultraman: Rising bilancia nelle sue 2 ore la doverosa azione con messaggi sentimentali sulla perdita, la maturità e la riconciliazione, fungendo da ‘punto di ingresso’ ideale per gli spettatori più giovani all’iconico personaggio che ha debuttato 58 anni fa sulla televisione giapponese.

Ultraman Rising (2024) film posterForse ricorderete che nel 2019 Netflix aveva già reso disponibile agli abbonati una serie anime in lingua giapponese di Ultraman, che è durata tre stagioni, e Rising dovrebbe monetizzare sull’ancora alta popolarità del franchise, avvalendosi delle coloratissime immagini in computer grafica gentilmente fornite dalla Industrial Light & Magic.

Ken è un fenomeno del baseball che gioca per i Los Angeles Dodgers dopo che lui e sua madre si sono trasferiti negli USA dal Giappone durante la sua giovinezza; il padre di Ken era Ultraman, ed era talmente dedito ai suoi doveri eroici da trascurare la famiglia.

Ma dopo che la madre scompare in circostanze misteriose e si presume che sia morta, Ken torna a Tokyo per giocare in una squadra locale e, di nascosto, assumere il ‘diritto di nascita’ come nuovo Ultraman – anche se si rifiuta di raggiungere il padre, ormai anziano ed estraneo.

L’artista e sceneggiatore Shannon Tindle fa il suo debutto alla regia, collaborando con il co-regista John Aoshima per creare un’avventura adatta – più o meno – a tutte le età, il cui lato umoristico è un po’ troppo ‘giovane’.

Quando Ken inizia a imparare a essere Ultraman – mentre è concentrato a vincere un campionato di baseball, con il suo ego che allontana allenatori e compagni di squadra – Ultraman: Rising gli riserva una sorpresa inaspettata.

Mentre sta lottando contro un kaiju, che muore durante la battaglia, il protagonista scopre che la bestia ha dato alla luce un adorabile cucciolo, che viene preso di mira dall’unità militare pesantemente armata nota come ‘Kaiju Defense Force’, guidata dallo spietato Dott. Onda. Ken non ha il minimo istinto paterno, ma si rifiuta di consegnare il piccolo innocente a Onda e i due si nascondono.

Prevedibilmente, questo provoca ogni tipo di complicazione semi-divertente mentre Ken, con l’assistenza del supercomputer Mina, lotta per allevare questo piccolo mostro, che inizia ad acquisire i suoi incredibili poteri.

Shannon Tindle, che ha co-scritto la sceneggiatura, intende chiaramente insegnare a questo giovane egocentrico a prendersi cura degli altri e, infine, a ricucire i rapporti con il proprio padre. Ultraman: Rising non è sofisticato nella sua narrazione, ma il film riesce comunque a raggiungere una tranquilla pregnanza – soprattutto quando Ken si riunisce con suo padre, le cui ragioni per dedicare il suo tempo a essere Ultraman diventeranno alla fine più comprensibili.

Ultraman Rising (2024) filmSenza essere ovviamente iper-violento o cadere nella tipica ‘assurdità’ di alcuni film della saga in live-action, Ultraman: Rising è una visivamente piacevole, specie grazie ai contrasti di colore dinamici.

L’animazione computerizzata è priva di orpelli, le scene d’azione sono energiche senza risultare frenetiche e il film si sofferma spesso ad ammirare l’imponente Ultraman e i suoi occhi luminosi.

Meno bene va coi dialoghi, troppo spesso caratterizzati da battute sarcastiche e da spiegazioni inutili – un’ovvia indicazione del fatto che il film si rivolga agli spettatori più giovani.

Alle fine, Ultraman: Rising è un semplice inno alla coesistenza. A prescindere dalla quantità di scene di combattimento, il film sostiene infatti che gli esseri umani e i kaiju (per non parlare degli esseri umani con visioni del mondo diverse) devono imparare a convivere, e la sincerità di questo messaggio garantisce all’insieme un cuore.

Un teaser obbligatorio nei titoli di coda accenna a possibili sequel, anche se Ultraman: Rising, dolce ma un po’ leggero, potrebbe non essere abbastanza robusto da entusiasmare gli spettatori al punto da volerne ancora.

Di seguito trovate il full trailer internazionale di Ultraman: Rising, nel catalogo di Netflix dal 14 giugno: