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Voto: 6.5/10 Titolo originale: I'm a Virgo , uscita: 22-06-2023. Stagioni: 2.

Sono Vergine: la recensione dei 7 episodi della serie fanta-politica di Boots Riley (su Prime Video)

18/07/2023 recensione serie tv di Gioia Majuna

Il musicista americano è tornato dietro alla mdp per un prodotto seriale che mescola sapientemente e con ironia supereroi e critica sociale, qualcosa di decisamente insolito nel panorama attuale

sono vergine serie 2023

Ogni forma di arte è propaganda. Pochi possono capirlo meglio del creatore di Sono Vergine (I’m a Virgo), il 52enne Boots Riley, il rapper e produttore diventato regista nel 2018 con l’interessante Sorry to bother you (la recensione) che ora è tornato dietro alla mdp per la serie in 7 episodi appena messa in esclusiva a catalogo da Prime Video, che rappresenta – non senza sorpresa – una voce piuttosto originale all’interno dell’inflazionato genere dei supereroi.

Ma nessun personaggio della DC, dell’MCU o limitrofi appare da queste parti.

Piuttosto, ci viene presentato Cootie (Jharrel Jerome), un giovanotto alto 4 metri ‘sequestrato’ dal mondo esterno per ben 19 anni. La zia Lafrancine (Carmen Ejogo) e lo zio Martisse (Mike Epps) gli hanno fornito tutto ciò di cui ha bisogno e lo hanno cresciuto per essere gentile, premuroso e disponibile. Alla fine, prevedibilmente, Cootie diventa curioso della vita al di là delle mura della loro casa di Oakland, nonostante i loro avvertimenti sui numerosi pericoli esterni.

Una volta che il ragazzo sgattaiola fuori, incontra Feliz (Brett Gray), Jones (Kara Young) e Scat (Allius Barnes), che lo familiarizzano rapidamente con la vivacità della città, formata da persone che non sono ricche o politicamente potenti ma hanno un feroce senso di Comunità.

sono vergine serie 2023 posterScopre così anche tutti i modi in cui le persone della classe operaia sono ‘oppresse’. I poliziotti impongono sgomberi illegali. I continui blackout affliggono i loro quartieri e la compagnia elettrica si rifiuta di ripararli. E un vigilante chiamato The Hero (Walton Goggins) vede tutti quanti come futuri criminali a un passo dall’infrangere la legge, piombando all’improvviso per brutalizzare a destra a manca in nome della – sua – Giustizia.

Sebbene i suoi zii gli facciano passare la maggior parte delle sue giornate a leggere, quando non fa ‘sollevamenti con l’automobile’ in cortile Cootie raccoglie alcuni suggerimenti su come funziona il mondo attraverso la TV.

Lo slogan di The Hero diventa così presto il suo motto, e mentre si precipita verso un’avventura annuncia tutta la sua eccitazione con una battuta da reality show: “Da quel giorno in poi, sapevo che nulla mi avrebbe impedito di raggiungere la grandezza!”.

La carriera di Boots Riley – che in Italia non è certo notissimo – è una ovvia conseguenza della sua vocazione dichiarata di abbattere dall’interno il sistema capitalista americano, e l’artista sa anche che una buona conoscenza delle dinamiche di marketing è il potentissimo motore che spinge il fragoroso successo del neoliberismo ‘made in USA’.

Il dominio della Disney/Marvel nel panorama contemporaneo cinematografico fa chiaramente parte di questo meccanismo: vende ad adulti e bambini fantasie di (supe)potere di esseri simili a divinità intrecciate con il messaggio che un’élite benevola e benestante sappia cosa è davvero meglio per noi popolo. Ma restituisce anche la realtà principalmente attraverso la CGI.

Guardando Sono Vergine ci si rende conto di quanta gioia rimane in sala di montaggio quando l’immaginazione viene digitalizzata. Boots Riley ricorre a una doverosa dose di trucchi cinematografici classici come ‘prospettiva forzata’ attraverso cui mostrare quanto Cootie sia letteralmente più grande di chiunque altro, ma nel complesso, le sue immagini sono definite da un contorno analogico che accentua adeguatamente l’assurdità di questa favola per lo streaming.

Walton Goggins (The Shield), che rappresenta cosplayer soldati e tiranni da tastiera, si infila a capofitto nel costume del suo pomposo eroe con grande vigore comico. Viene rivelato che The Hero è un ricchissimo e viziatissimo fumettista che ha deciso di applicare la sua fantasia bidimensionale di giustizia al mondo reale, facendo calare la sua clava più duramente sulla classe operaia, che lui guarda dall’alto in basso.

In una classica storia di supereroi, Cootie sarebbe allora la grande speranza di questo quartiere. Boots Riley, però, si rifiuta di costruire – o di risolvere – Sono Vergine così tipicamente. Invece, siamo colpiti da quanto sia vulnerabile Cootie, sia a causa della sua statura che nonostante essa.

sono vergine serie 2023 gogginsJharrel Jerome vende l’illusione della sua altezza non solo curvandosi mentre si muove in un mondo inadatto ai giganti, ma col palpabile ‘tiraggio’ nei suoi sorrisi e intorno agli occhi, come se l’essere rimasto schiacciato per così tanto tempo gli avesse fatto ‘stringere’ la pelle intorno alle ossa. Solo quando inizia a rilassarsi per la storia d’amore con Flora (Olivia Washington), la cui supervelocità è una sorta di maledizione che lei sopporta brillantemente, Cootie decide di lasciarsi andare e ‘mettersi comodo’ fisicamente.

Le persone ‘ampliano’ l’istruzione di Cootie, anche facendogli assaporare la verità dietro a pubblicità perverse per una catena di fast-food chiamata Bing Bang Burger, i cui panini sbavano salsa sgradevole. E a lui non piacciono nemmeno gli hamburger – anche se non può fare a meno di girare intorno al locale, dato che è lì che lavora Flora – ma durante una delle scorribande coi suoi amici si innamora perdutamente dei bassi martellanti di una canzone. “Ti fanno vibrare le ossa!”, dice a Lafrancine e Martisse, sconvolto dal fatto che gli abbiano nascosto qualcosa di così meraviglioso.

Il senso di purezza e di entusiasmo per la vita che si irradia Cootie rimbalza sull’ambiente in technicolor della Oakland creata da Boots Riley, un bizzarro paese delle meraviglie in cui il mondano si dissolve nell’animazione e la gente levita nella beatitudine.

Tuttavia, la serie non insiste sulla stranezza della condizione di Cootie. Ad esempio, una scena d’amore tra Cootie e Flora, che per lui ha le dimensioni di una bambola, inizia in modo sgraziato prima che capiscano entrambi come entrare in sintonia. Dovrebbe essere un momento ridicolo ma, come ogni altra cosa in Sono Vergine, si trasforma in un’immagine delicata e onesta.

Non fosse chiaro, Sono Vergine è allegorica da cima a fondo, con il suo personaggio principale che rappresenta l’emblema più ovvio del messaggio di Boots Riley riguardante la paura dei media americani relativa ai giovani neri e alla Polizia che opera come una forza di sicurezza privata.

sono vergine serie 2023 primeMa è anche sovversiva in modi che gli spettatori apprezzeranno bene solo nel corso della visione. Visivamente parla un linguaggio tutto suo, incorporando riferimenti cinematografici tratti da una serie di influenze che vanno da Terry Gilliam a Spike Lee. La scenografia cattura la crudezza selvaggia di Oakland senza negare la bellezza dei suoi edifici fatiscenti o sminuire i suoi quartieri. E la società è abbastanza entusiasta di farlo, come vediamo quando un intero quartiere viene miniaturizzato dall’oggi al domani.

C’è poi una messaggistica nelle linee che dividono i ‘regni’ del privilegio. Il quartier generale di The Hero, ad esempio, è uno spazio incolore con pareti di cemento, il tipo mostrato nei programmi di design che promuovono linee pulite e moderniste. Questo è il genere di ambientazione che ci hanno ormai condizionato ad associare alla ricchezza e al benessere, e sembra completamente prosciugato dalla vita.

Lo stesso si può dire della maggior parte di ciò che viene offerto in TV, contro cui Sono Vergine si ribella nella sua essenza. Anche questo dettaglio ha una nota di ironia, dato che Prime Video appartiene a una società nota per essere spietata con i suoi lavoratori. Una scelta di distribuzione sicuramente insolita per un prodotto che trasmette un così poco velato messaggio anti-capitalista e a favore dei lavoratori.

Ma d’altra parte, gli artisti di successo sono anche realisti: è meglio puntare in grande e farsi vedere da più spettatori possibile piuttosto che restare rinchiusi e nascosti al mondo.

Di seguito il trailer internazionale di Sono Vergine, nel catalogo di Prime Video dal 22 giugno: