Home » Cinema » Azione & Avventura » Chi sono i due misteriosi produttori accreditati in tutti i film di Batman?

Chi sono i due misteriosi produttori accreditati in tutti i film di Batman?

15/02/2017 news di Redazione Il Cineocchio

L'incredibile storia della coppia di appassionati che comprò i diritti cinematografici dell'Uomo Pipistrello quando nessuno li voleva e da allora vive di rendita

Lego Batman Il Film, approdato da qualche giorno anche nelle sale italiche, è solo l’ultimo di una lunghissima lista di pellicole con protagonista l’Uomo Pipistrello, questa volta reso con i mattoncini gialli in versione animata. Se vi capitasse di soffermarvi sui titoli di coda del film, potreste accorgervi di un particolare, che lo lega a tutti gli altri sulle avventure cinematografiche del paladino della DC Comics: compaiono infatti sempre tra i produttori esecutivi due nomi, quelli di Michael Uslan e Benjamin Melniker. Dove sta la curiosità? Beh, si tratta di due figure che con ogni probabilità non hanno mai nemmeno messo piede alla Warner o parlato con il regista Chris McKay e la sua squadra prima, durante o dopo la lavorazione. Eppure hanno ottenuto un cospicuo assegno e una menzione. Come ci sono riusciti? Non solo, fatto ancor più singolare, Uslan e Melniker compaiono nei credits in ogni lungometraggio di Batman sin dal lontano 1989 (ovvero quello diretto da Tim Burton), incluse le versioni animate, nonché la trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, così come Batman V Superman: Dawn Of Justice di Zack Snyder e persino Suicide Squad. Sono stati menzionati in poco meno di 40 produzioni legate all’eroe mascherato e, ancor più stupefacente, non hanno messo realmente piede in nessun set.

The Boy Who Loved BatmanDunque, per svelare l’arcano, bisogna  risalire a parecchi anni addietro a quando tutta la storia ebbe inizio, ossia quattro decenni fa. Ai tempi, Uslan era già un grande fan di Batman e lo è tuttora, tanto che la sua autobiografia del 2011 è intitolata The Boy Who Loved Batman, e tiene un corso sui libri del folklore americano in un’Università statunitense. Insieme a Melniker, nel lontano 1970 acquistò i diritti per portare il personaggio di Batman al cinema. Come dichiarato in un’intervista a Comics Alliance, in quel momento “nessun altro sul pianeta li voleva” e così all’età di vent’anni il fanatico di fumetti si accordò con la DC Comics. Uslan inizialmente avvicinò Richard Maibaum e Guy Hamilton – il duo dietro a diversi film di James Bond – per dare il suo contributo alla realizzazione di Batman, mentre ad un certo punto anche Tom Mankiewicz fu coinvolto per la sceneggiatura. Altri registi si interessarono al progetto per poi abbandonarlo per altri impegni (tra i vari Ivan Reitman e Joe Dante). Tuttavia, tornando al ruolo di Uslan e Melniker nei futuri capitoli dedicati al supereroe, questo è stato molto limitato, anzi, come narrato dal Los Angeles Times, non gli è nemmeno stato detto che il Batman del 1989 di Tim Burton stava andando in produzione fino all’anno prima. Ma per spiegare tale fatto è necessario fare un altro passo indietro, al 1979.

Bisogna difatti tornare al momento in cui un giovane Uslan, appena entrato in possesso dei diritti, aveva bisogno di aiuto per mettere insieme il film. Così stipulò un accordo con una società chiamata Casablanca Productions nel novembre 1979, che diede a Uslan e Melniker 400.000 dollari. L’accordo, a sua volta, sarebbe costato però alla coppia più di quanto si sarebbero aspettati. La Casablanca Productions era di proprietà di Peter Guber, che nel 1980 sarebbe poi passato alla Polygram Pictures, fondendo in modo efficace una attività con l’altra. Guber strinse successivamente un accordo separato con la Warner Bros proprio per Batman, che avrebbe spianato la strada al film di Tim Burton. Questo accordo venne firmato nel 1981, infine arrivò il settembre del 1988, e iniziarono le riprese a Londra.

batman-justiceUslan e Melniker non erano estranei agli iter di produzione, ma sembra che la Warner Bros fosse desiderosa più che altro di conferir loro solo un posto sul sedile posteriore. Su indicazioni degli Studios, la coppia riluttante passò così dall’essere produttrice a produttrice esecutiva; quindi, nel 1988 i due firmarono un emendamento scritto al loro accordo iniziale con la Casablanca Productions. Quest’ultimo avrebbe dato loro il diritto a 300.000 dollari quale “compenso fisso” per i futuri adattamenti e 100.000 dollari differiti, al raggiungimento di un obiettivo di fatturato non ben specificato. Inoltre, avrebbero avuto diritto al 13% dei profitti netti del film (e netti è una parola chiave). Infine, la Warner Bros staccò un assegno a Uslan e Melniker di 700.000 dollari, a copertura di due ulteriori capitoli, ossia Batman – Il ritorno (Batman Returns) di Burton e Batman: La maschera del Fantasma (Batman: Mask of the Phantasm) di Eric Radomski e Bruce Timm.

Come da sentenza della Corte Superiore della California del 1994, la Warner Bros sarebbe stata costretta però a coprire “simili doveri finanziari” per ogni pellicola aggiuntiva di Batman. Per quasi 40 film esistenti di Batman a partire dal 1989, Benjamin Mulniker e Michael Uslan sono stati quindi pagati una somma a sei cifre dalla Warner Bros senza dover muovere un dito. Questo è il vantaggio di aver avuto lungimiranza nel 1979, in un momento in cui nessun altro era interessato a portare Batman in sala. Se allora sembrava folle, la faccia tosta, la visione a lungo termine e la passione avrebbero più tardi lautamente ricompensato. E a ciò si sono aggiunti pertanto i nomi nei titoli di coda. Purtroppo però non altrettanto bene è andata con la percentuale sugli utili: i due portarono difatti in tribunale la Warner chiedendo 8 milioni di dollari dopo l’incredibile successo al botteghino del primo cinecomic burtoniano; eppure, e qui sta l’inghippo, se le entrate lorde furono stupefacenti, la casa di produzione sostenne di aver perso ben 20 milioni di dollari e quindi ricavi netti non ce ne furono … E il giudice diede ragione alla Warner. L’accaduto non ha influenzato gli accordi di fondo con lo studio, che sono rimasti in vigore, ma di percentuali ‘extra’ non se ne sono viste nemmeno dopo molti anni.

In ogni caso, qualsiasi cosa succeda, Mulniker e Uslan saranno per sempre immortalati tra i produttori esecutivi e incasseranno una discreta somma ogni volta che la Warner metterà in cantiere un nuovo film sul paladino di Gotham City. E così è stato svelato il mistero.

Canary Black film beckinsale 2024
Azione & Avventura

Canary Black: la recensione del film action di Pierre Morel (su Prime Video)

di Gioia Majuna

Kate Beckinsale e Ray Stevenson sono al centro dell'ennesimo thriller di spionaggio standard e senza inventiva del regista

Azione & Avventura

Venom: The Last Dance, la recensione del terzo film, dirige Kelly Marcel

di Raffaele Picchio

Un terzo capitolo che non solo ribadisce toni e setting del precedente, ma ne aumenta al cubo il delirio e le situazioni in barba ad ogni critica ricevuta prima. Ne esce fuori un guilty pleasure tanto scemo quanto a suo modo efficace che con più coerenza ed onestà di tanti suoi colleghi - e con la giusta predisposizione mentale - è capace di divertire e intrattenere

Aurora Ribero in The Shadow Strays (2024) film
Azione & Avventura

The Shadow Strays: la recensione del film action di Timo Tjahjanto (su Netflix)

di Marco Tedesco

La sorprendente Aurora Ribero è al centro del nuovo creativo lavoro del regista indonesiano, una girandola di combattimenti violentissimi e senza esclusione di colpi

cristophe gans sitges 2024
Azione & Avventura

Intervista a Christophe Gans sul film cancellato di Corto Maltese: “Ispirato a Giù la testa di Leone; un’avventura metafisica”

di Alessandro Gamma

Al Festival di Sitges il regista francese ci ha parlato del suo adattamento per il cinema del fumetto di Hugo Pratt, quasi pronto e poi cancellato